Emergenza Emilia-Romagna: appalti pubblici light ma digitali

Emergenza Emilia-Romagna: appalti pubblici light ma digitali

Il Governo col decreto cd. alluvionati anticipa di un mese le procedure di somma urgenza e di protezione civile scandite dal nuovo Codice Appalti, alleggerendo la burocrazia

Obiettivo fronteggiare l’emergenza alluvione

Le procedure di somma urgenza e di protezione civile, previste dal nuovo Codice degli appalti pubblici, da adottare per realizzare lavori o acquisire servizi e forniture, sono state anticipate di un mese, rispetto alla timeline scandita dallo stesso Codice, nella finalità di fronteggiare gli eventi alluvionali che si sono verificati in Emilia-Romagna dal 1° maggio 2023, e rispetto ai quali è stato dichiarato lo stato di  emergenza con delibere del Consiglio dei ministri del 4, 23 e 25 maggio 2023. E ciò attraverso una disposizione ad hoc inserita dal Consiglio dei Ministri nel decreto cd. alluvionati (d.l. n. 61 del I° giugno).

Anticipo di un mese delle procedure del Codice Appalti

A decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto cd. alluvionati, cioè il 2 giugno 2023, sono quindi operative le procedure dettate dall’articolo 140 del nuovo Codice degli appalti pubblici (decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36), e cioè in deroga alla previsione (articolo 229, comma 2) dello stesso Codice, che ne aveva fissato l’acquisizione dell’efficacia al I° luglio prossimo.

Tre categorie di ordinanze interessate

Gli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi, necessari per fronteggiare gli eventi alluvionali di maggio, e finalizzati alla realizzazione degli interventi previsti dal Codice della protezione civile (articolo 25, comma 2, lettere a), b) e c), del decreto legislativo n. 1/2018), operativi dal 02 giugno, afferiscono alle ordinanze di Protezione civile con cui si dispone in ordine:

  1. all’organizzazione ed all’effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata dall’evento;
  2. al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alle attività di gestione dei rifiuti, delle macerie, del materiale vegetale o alluvionale o delle terre e rocce da scavo prodotti dagli eventi e alle misure volte a garantire la continuità amministrativa nei comuni e territori interessati, anche mediante interventi di natura temporanea;
  3. all’attivazione di prime misure economiche di immediato sostegno al tessuto economico e sociale nei confronti della popolazione e delle attività economiche e produttive direttamente interessate dall’evento, per fronteggiare le più urgenti necessità.

La somma urgenza

Limitatamente a queste tre categorie, per espressa disposizione del decreto alluvionati, risultano operative le disposizioni dei commi 6, 7  e 11 del nuovo articolo 140, che, peraltro, considerano circostanza di somma urgenza anche la ragionevole previsione dell’imminente verificarsi degli eventi emergenziali, che richiede l’adozione di misure indilazionabili, nei limiti dello stretto necessario. La circostanza di somma urgenza, in tali casi, persiste finché non risultino eliminate le situazioni dannose o pericolose per la pubblica o privata incolumità derivanti dall’evento, e comunque per un termine non superiore a 15 giorni dall’insorgere dell’evento, oppure entro il termine stabilito dalla eventuale declaratoria dello stato di emergenza. In tali circostanze ed entro gli stessi limiti temporali le stazioni appaltanti possono affidare appalti pubblici di lavori, servizi e forniture con le procedure dell’articolo 140.

Cosa prevede la nuova procedura del Codice Appalti 2023

L’articolo 140 riguarda contratti e procedure di affidamento le cui circostanze si qualificano come “di somma urgenza”, e risulta omologo, salvo alcune novelle, rispetto all’articolo 163 del Codice appalti 2016. Attraverso le nuove disposizioni il Governo (grazie alla delega del Parlamento) è intervenuto su contratti e procedure di affidamento considerati urgenti (si ribadisce, già previsti dall’articolo 163 del vecchio codice appalti, che resta in vigore fino a esaurimento delle fattispecie già regolate), senza incidere su fattispecie di urgenza variamente qualificate, o su previsioni di dettaglio.

Burocrazia alleggerita per fronteggiare l'alluvione che ha interessato l'Emilia-Romagna
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Somma urgenza

Ai fini della qualificazione della circostanza “di somma urgenza“, compare una definizione potenzialmente espansiva come “lo stato di pregiudizio alla pubblica e privata incolumità“. Solo per gli appalti pubblici per servizi e forniture, è stata introdotta la soglia di euro 140.000, e ciò in coerenza con l’imprinting generale del nuovo codice appalti. Un’ulteriore novità sopperisce a ciò che risultava essere un aggravio procedimentale, è cioè il governo ha optato per la soppressione del parere di congruità già affidato all’ANAC dal Codice appalti 2016.

Burocrazia semplificata

In occasione degli eventi per i quali è dichiarato lo stato di emergenza nazionale, come quelli occorsi in Emilia Romagna, pur permanendo la facoltà di prevedere ulteriori misure derogatorie consentite dal Codice di protezione civile, gli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi possono essere affidati in deroga a numerose disposizioni del codice appalti, specificamente indicate dal relativo articolo 140, nelle finalità di consentire:

  • l’autonoma determinazione del valore stimato degli appalti per l’acquisizione di beni e servizi omogenei e analoghi, caratterizzati da regolarità, da rinnovare periodicamente entro il periodo emergenziale;
  • alle stazioni appaltanti, ove strettamente necessario, di individuare il RUP tra soggetti idonei anche estranei alle stazioni appaltanti medesime, purché dipendenti di ruolo di altri soggetti o enti pubblici;
  • alle stazioni appaltante di affidare l’appalto anche in assenza della previa programmazione del relativo intervento;
  • alle stazioni appaltanti la semplificazione della procedura di affidamento e l’adeguamento della sua tempistica alle esigenze del contesto emergenziale, nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico e delle norme dell’Unione europea;
  • l’utilizzo generalizzato del criterio del minor prezzo.

La digitalizzazione dell’emergenza al banco di prova

La digitalizzazione dei contratti è uno dei pilastri del nuovo Codice Appalti, non solo per realizzare un’autentica transizione digitale, bensì pure per il rilancio del Paese. Tra gli obiettivi più rilevanti del PNRR c’è proprio quello di “definire le modalità per digitalizzare le procedure per tutti gli appalti pubblici e concessioni e definire i requisiti di interoperabilità e interconnettività”. Il PNRR delinea anche l’obiettivo di realizzare un Sistema Nazionale di e-Procurement, entro il 31 dicembre 2023, volto a raccogliere le spinte di efficienza che giungono dallo sviluppo tecnologico e che rinnovino i rapporti tra P.A. e operatori. Soprattutto, il sistema di e-procurement, in aderenza alle direttive UE, deve concorrere a realizzare la digitalizzazione completa delle procedure di acquisto fino all’esecuzione del contratto (Smart Procurement).

E-platform

La via della digitalizzazione dei contratti pubblici individuata dal PNRR conduce alla disponibilità, da parte di ogni stazione appaltante, di una e-platform come requisito di base per partecipare:

  • alla valutazione nazionale della procurement capacity;
  • alla semplificazione e alla digitalizzazione delle procedure delle centrali di committenza;
  • alla definizione delle modalità per digitalizzare le procedure per tutti gli appalti pubblici e concessioni e dei requisiti di interoperabilità e interconnettività.

Resilienza digitale

Il Codice appalti 2023, in linea con il PNRR e con le indicazioni della legge delega, mira all’obiettivo di fondo di digitalizzare l’intera procedura dei contratti pubblici, fondandola sulla acquisizione di dati e sulla creazione di documenti nativi digitali, da realizzarsi mediante piattaforme digitali in modo da rendere possibile l’interazione con le banche dati esistenti e consentendo, al contempo, un arricchimento delle stesse con i nuovi dati prodotti dalle singole procedure. E l’emergenza, pur nella complessità, ha fatto scendere in campo un gran numero di players (amministratori, ma anche informatici), che si sono trovati a gestire, tra il resto, pure le regole mutate con un mese d’anticipo, così collaudando la resilienza in versione digitale.