Presunte tasse occulte dei Comuni: autovelox e spese di notifica multe

Presunte tasse occulte dei Comuni: autovelox e spese di notifica multe

Autovelox
Le multe e le relative spese di notifica sono tasse occulte dei Comuni?

Durante un question time alla Camera sulle iniziative in sede di revisione del C.d.S. il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti si è soffermato sulla problematica autovelox nei Comuni.

L’esigenza di procedure di omologazione uniformi

Il problema che si riscontra nelle prassi amministrative quotidiane è che alcuni dei dispositivi impiegati dai comuni non risultano omologati e richiedono una manutenzione costante per preservare gli standard prestazionali. Questo il focus dell’intervento del Ministro dei Trasporti alla Camera il 7 giugno. Al fine di omogeneizzare la strumentazione adoperata sul territorio nazionale è essenziale procedere all’equiparazione delle procedure di approvazione e di omologazione dei sistemi di rilevazione della velocità. Quindi un sistema unico e riconosciuto ugualmente in tutta Italia.

I precedenti tentativi di regolamentazione

Scendendo più in dettaglio, il Ministro ha dato atto che il problema si è posto, in plurime occasioni negli ultimi anni, facendo anche riferimento allo schema di decreto interministeriale che sia nel 2019 che nell’ottobre 2022 era stato portato all’attenzione della Conferenza unificata, con l’obiettivo di fornire delle prime risposte al problema, tuttavia non si sono superati i rilievi delle amministrazioni territoriali, poiché lo schema necessitava di modifiche legislative, e annunciando che stanno lavorando su un disegno di legge in tema di sicurezza stradale.

Una presunta tassa occulta

Per il Ministro differente è la situazione in cui l’autovelox sia piazzato in prossimità di punti sensibili da quella in cui il piazzamento prescinde dalla sicurezza stradale e dall’esigenza di salvataggio delle vite. Dinamica che risulta in sostanza una tassa occulta su automobilisti e motociclisti. E le iniziative legislative sembrano porsi nella direzione di scongiurare un utilizzo distorto dei rilevatori automatici di velocità a danno dei cittadini. Il problema che si riscontra nelle prassi amministrative è che alcuni degli autovelox impiegati dai comuni non risultano omologati e richiedono una manutenzione costante per preservare gli standard prestazionali. Questo il focus dell’intervento del Ministro dei Trasporti Salvini alla Camera il 7 giugno. Nella stessa sede ha rilevato che, nella finalità di omogeneizzare la strumentazione adoperata sul territorio nazionale, è necessario procedere all’equiparazione delle procedure di approvazione e di omologazione dei sistemi di rilevazione della velocità. Un sistema unico e riconosciuto ugualmente in tutta Italia.

L’esigenza di uniformità nazionale

Il Ministro ha chiosato che non appena sarà approvata la modifica legislativa a cui si sta lavorando, sarà attivato lo schema di decreto interministeriale tramite le cui disposizioni saranno approvati e omologati i dispositivi e le apparecchiature di rilevamento della velocità in modo uniforme in tutta Italia. Lo stesso decreto definirà le condizioni per l’installazione e l’esercizio dei dispositivi di controllo uniformi in tutti i comuni, stabilendo regole certe, sanzioni giuste ed efficaci e diritto alla difesa per i cittadini. Questi ultimi, per il Ministro, non possono essere strumenti, ma devono essere protagonisti della sicurezza stradale. Ha concluso invitando le Camere a portare a breve il loro contributo, rilevando che salvare vite di pedoni, ciclisti e utenti deboli risulta una priorità, senza gravare ulteriormente sugli automobilisti italiani che sono fra i più tassati d’Europa.

Milano incassa 151 milioni di euro per multe

In replica, il deputato Lupi si è soffermato sui dati pubblicati: solo il comune di Milano ha incassato, in un anno, 151 milioni di euro per multe, con un bilancio di 3 miliardi di euro. L’effetto è che quasi il 15 per cento delle entrate del comune è derivato da multe. E’ effettivamente una tassazione occulta?

Gli sconti e le spese di notifica

Un secondo dato riferito dall’On. Lupi è collegato alla circostanza che non si mette il cittadino nelle condizioni di poter utilizzare al meglio la norma sullo sconto del 30 per cento se si paga entro 5 giorni. Quindi Lupi ha virato sulle spese di notifica di una multa per divieto di sosta: su un totale di 49,80 euro, 17,88 euro corrispondono alle spese di notifica. In esito ha avanzato una proposta: “Con le tecnologie che abbiamo, cosa ci vuole a mandare un’App a un cittadino, dirgli che gli è stata fatta una multa e che la può pagare subito?