In Svezia un'autostrada con ricarica elettrica in movimento. E stavolta non è un test

In Svezia un’autostrada con ricarica elettrica in movimento. E stavolta non è un test

In Svezia parte il progetto di un’autostrada con ricarica elettrica permanente in movimento. Nasce da test come quelli in corso in Germania. E ce n’è uno in Italia

 

La Svezia porta avanti la sua opera di elettrificazione delle infrastrutture. Dopo aver inaugurato due tratti stradali sperimentali a emissioni zero, uno nel 2018 e uno nel 2020, la nazione scandinava si appresta a trasformare un’autostrada in strada elettrificata permanente entro il 2025.

Il progetto è in fase di appalto e riguarda un tratto di circa 21 chilometri tra gli hub logistici di Hallsberg e Örebro. Gli interventi di conversione del tratto autostradale, in prima battuta destinati proprio ai mezzi commerciali che fanno la spola tra i due poli, sono il primo tassello di un piano che, secondo l’agenzia dei trasporti nazionale Trafikverket, dovrebbe coinvolgere circa 3mila chilometri di arterie entro il 2045.

Sulla nuova autostrada, i veicoli, in prospettiva anche le auto, potranno ricaricarsi durante la marcia, una sorta di rigenerazione dinamica che consentirà ai guidatori di percorrere distanze maggiori sfruttando batterie più piccole ed evitando l’attesa alle colonnine di ricarica.

Tre ipotesi sulla ricarica

Come accennato, attualmente il progetto è ancora in fase di appalto e il metodo di ricarica che sarà utilizzato su un tratto dell’E20, l’autostrada che collega i tre principali centri urbani del paese, non è ancora stato reso noto. Le alternative tecnologiche possibili sono tre: sistema a catenaria, induttivo o conduttivo.

Il primo può essere utilizzato solo per alimentare i veicoli pesanti, poiché sfrutta un sistema di cavi aerei a cui si appoggia un pantografo montato sul mezzo, come accade ai treni, ai tram e ai filobus. Con questo sistema, l’energia passa fisicamente dalla rete elettrica aerea ai veicoli commerciali appositamente realizzati.

Il sistema di ricarica induttiva, già sfruttato da Electreon in Israele e a Visby, sempre in Svezia, utilizza invece impianti sotto la pavimentazione stradale il cui campo elettromagnetico, intercettato da una bobina a bordo del veicolo a zero emissioni, genera energia elettrica utilizzata per ricaricare l’accumulatore di cui è dotato il mezzo.

La terza opzione è quella del sistema a ricarica conduttiva, in cui l’energia è prelevata da un binario “elettrico” posto sulla pavimentazione stradale a cui il mezzo si collega.

Le sperimentazioni del 2018 e del 2020

Sperimentazioni di questo tipo sono già state effettuate negli anni scorsi in Svezia. Nel 2018 è stato attivato il primo binario di ricarica al mondo per veicoli elettrici su strade pubbliche tra l’aeroporto Arlanda di Stoccolma e una vicina area logistica, a Rosersberg. In quel caso, lungo un tratto di 2 chilometri di strada fu fresata nell’asfalto una rotaia elettrica a cui i carrelli elettrici si collegano attraverso un braccio mobile.

Risale al 2020, invece, la prima strada elettrica wireless per autocarri pesanti e autobus nella città insulare di Visby, sempre in Svezia.

Europa e Italia sempre più elettriche

Oltre alla Svezia, tra le virtuose europee delle “eHighways”, c’è la Germania. Nel 2017 infatti sono stati inaugurati anche diversi tratti stradali elettrificati made in Deutschland, in cui i mezzi pesanti ibridi sono alimentati a elettricità come già avviene per i filobus, tramite sistema a catenaria: tra Schleswig e Holstein (sull’A1 vicino a Lubecca), in Hessen sull’Autostrada A5 a sud di Francoforte, e Baden-Wurttemberg sulla B462. Il progetto in quel caso è stato sviluppato da Siemens in collaborazione con Scania e Volkswagen Group.

Anche l’Italia si sta muovendo in questa direzione: nel 2021 sull’Autostrada Brebemi-Aleatica è stato inaugurato il progetto “Arena del Futuro”, un tratto di strada dove si sta testando la modalità di ricarica wireless che sfrutta la tecnologia a induzione. Sono diverse le realtà coinvolte, tra queste: Electreon, Stellantis, IVECO e il Politecnico di Milano. Autobrennero punta invece sulla piena automazione dell’A22, con un progetto avviato da C-Roads Italy già dal 2017.

Altre realtà europee, come il Regno Unito, o al di fuori del nostro continente, India e Stati Uniti, stanno raddoppiando la costruzione degli Electric Road System, fortunatamente, perché, sebbene gran parte degli (ERS) siano concepiti per i veicoli commerciali, anche i mezzi privati potrebbero trarne grandi vantaggi.

Linda Capecci