Bologna 30: parte la sperimentazione del limite di velocità urbano

Bologna 30: parte la sperimentazione del limite di velocità urbano

Al via a Bologna, dal primo luglio 2023, l’applicazione del limite di velocità a 30 Km/h per tutti i veicoli sul 70% delle strade della città.

Parte così la fase sperimentale che durerà sei mesi, fino all’1 gennaio 2024, giorno in cui verranno attivate le sanzioni per chi non rispetterà le nuove disposizioni.

Sei mesi di sperimentazione

La prima tra le più grandi città in Italia a limitare il traffico a 30 Km/h avrà quindi un semestre di tempo per adeguare le infrastrutture e sensibilizzare i movers sulle nuove regole in vigore.

Il piano di investimenti per plasmare il tessuto urbano bolognese in vista delle nuove prescrizioni prevede l’installazione di ben 500 cartelli segnaletici, 300 bolloni e tantissime iniziative di educazione stradale volte ad evolvere la cultura dei cittadini  verso una mobilità intelligente, sicura e sostenibile.

Bologna 30: Piano del traffico urbano

Il nuovo limite di velocità non è un’azione avulsa e sporadica, ma parte di un più ampio disegno di mobilità urbano e metropolitano. Bologna 30 è infatti uno dei tanti obiettivi approvati nel Piano del traffico urbano, strumento indispensabile per la gestione operativa della mobilità, del Piano della mobilità sostenibile e del più articolato Piano della sicurezza urbana.

Il Piano del traffico urbano ha una visione a 360° di tutti gli ambiti della mobilità urbana e metropolitana per facilitare gli spostamenti, aumentando gli standard di sicurezza e di sostenibilità ambientale. Sono innanzitutto declinate le attività a favore della mobilità pedonale, con la tracciatura dei percorsi dedicati, l’abbattimento delle barriere per gli utenti a ridotta mobilità e la definizione delle aree pedonali. La programmazione si estende poi alla circolazione dei veicoli con la selezione di zone a traffico limitato, l’applicazione del limite di velocità a 30 Km/h e le zone a traffico moderato. Non mancano, inoltre, interventi di potenziamento del trasporto pubblico urbano e metropolitano e interconnesse azioni per la gestione dei sistemi di parking. Ampio spazio è infine dedicato ai progetti di mobilità sostenibile ed innovativa.

Bologna 30: Piano della mobilità sostenibile

Altro strumento complementare per lo sviluppo urbano è il Piano delle mobilità sostenibile, che definisce una serie di obiettivi ed azioni da realizzare entro il 2030. In prima fila c’è il trasporto pubblico, per il quale, oltre al biglietto unico, è stato progettato l’ampliamento della rete tramviaria e l’aumento dei collegamenti trasversali tra Comuni per le autolinee extraurbane. Sempre in ambito di trasporto collettivo, sono state programmate la ristrutturazione della rete tranviaria urbana  e la progettazione del Terminal Fiera ed Emilio Lepido.

Per la mobilità ciclistica sono stati pianificati 348 chilometri di piste ciclabili metropolitane e 59 km nella sola città di Bologna. 

In parallelo, il 20% dei centri storici della città felsinea e delle unioni di Comuni componenti l’Area metropolitana sarà pedonale. L’accesso sarà invece consentito solo ai veicoli ad emissioni zero, potenziando anche i servizi di sharing.

Bologna 30 non è quindi una moda del momento, ma uno strumento pensato e programmato con meticolosa puntualità per traghettare la città verso una mobilità più sicura e sostenibile.

I numeri sull’incidentalità ancora oggi spaventano: se le azioni formative e le campagne di sensibilizzazione non hanno finora innestato il cambio culturale necessario, Bologna compie un salto a salvaguardia della vita diventando la prima grande città italiana ad abbracciare il limite 30, ponendosi da capofila al pari di Bruxelles, Helsinki, Oslo e Valencia.

Fonte: Ansa, Comune di Bologna

Roberta Mordini