Emergenze: dal 28 giugno al via i test di IT-alert

Emergenze: dal 28 giugno al via i test di IT-alert

Start ai test del nuovo sistema di allarme pubblico nazionale per l’informazione diretta alla popolazione in ipotesi di gravi emergenze imminenti o in corso. Esordio in Toscana e Sardegna. A seguire Sicilia, Calabria, Emilia-Romagna.

IT-alert

In sperimentazione fino a febbraio 2024, quando sarà operativo permetterà di raggiungere chiunque si trovi nella zona interessata dall’emergenza o dall’evento calamitoso, a condizione che abbia il telefono acceso e connesso alla rete di telefonia mobile, fornendo informazioni sulla situazione di pericolo reale o potenziale.

IT-alert andrà a integrare le modalità di informazione e comunicazione già previste per informare la popolazione, pertanto, non sostituirà gli ulteriori strumenti di informazione d’emergenza, anche e soprattutto a livello locale, ma vi si affianca, nella convinzione che una comunicazione inclusiva e rivolta a tutti non possa che essere multicanale.

Si tratta di uno strumento che consente di diffondere con tempestività le prime informazioni sulle possibili situazioni di pericolo dando l’allarme a chi si trova nella zona interessata, ma non fornisce indicazioni rispetto all’esposizione individuale al rischio. IT-alert risulta infatti compliant allo standard internazionale Common Alerting Protocol (CAP) per assicurare la globale interoperabilità con ulteriori sistemi, nazionali e internazionali, di divulgazione di allerte, allarmi di emergenza e avvisi pubblici.

Eventi

La Direttiva UE 2018/1972 per i sistemi di allarme pubblico e il Codice delle comunicazioni elettroniche italiano, consentono di attivare il servizio verrà in ipotesi di:

  • gravi emergenze,
  • eventi catastrofici imminenti o in corso.

La Direttiva 7 febbraio 2023 del Ministro della protezione civile e delle politiche del mare prevede, nel contesto delle competenze del Servizio nazionale della protezione civile, 6 fattispecie al ricorrere delle quali potrà essere utilizzato conclusa la fase di sperimentazione:

  • maremoto generato da un sisma;
  • collasso di una grande diga;
  • attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli;
  • incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica;
  • incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso);
  • precipitazioni intense.

Informare e comunicare

Il servizio trova fondamenta nella diffusione di una cultura del rischio, tramite la consapevolezza:

  • dell’importanza della prevenzione,
  • della conoscenza delle caratteristiche del proprio territorio,
  • dei comportamenti da adottare,
  • delle buone pratiche di protezione civile.

Funzionamento

Il sistema dirama un messaggio di testo a tutti i telefoni cellulari presenti e attivi nell’area geografica a rischio, associato a un segnale sonoro differente da quello delle ordinarie notifiche. Nella fase di sperimentazione il Dipartimento della Protezione Civile provvede all’invio dei messaggi IT-alert, tuttavia la Direttiva del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare del 7 febbraio 2023 prevede che tutte le componenti del Servizio nazionale di protezione civile potranno progressivamente utilizzare in modo diretto il sistema. Attraverso la tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata dall’emergenza. Il cell-broadcast funziona pure in ipotesi di:

  • campo limitato,
  • saturazione della banda telefonica.

Limiti del cell-broadcast

La tecnologia cell-broadcast presenta alcuni limiti:

  • è possibile che un messaggio indirizzato a un’area possa raggiungere anche utenti che si trovano al di fuori dell’area stessa (overshooting) oppure che in aree senza copertura il messaggio non venga recapitato,
  • i dispositivi non ricevono i messaggi IT-alert se sono spenti o privi di campo e potrebbero non suonare se la suoneria è impostata in modalità silenziosa,
  • in taluni casi l’impiego di una vecchia versione del sistema operativo può comportare problemi nella ricezione dei messaggi IT-alert.

Nei mesi scorsi è stata realizzata l’infrastruttura tecnologica, la quale permette la connessione tra le CBE (cell broadcast entity), ridondata su due nodi, e i CBC (cell broadcast centre) degli operatori di telefonia. Un notevole sforzo si registra sul fronte della sicurezza dei sistemi e dei processi, i quali saranno ulteriormente controllati e verificati nei prossimi test. Serviranno anche investimenti consistenti per perfezionare le capacità tecnologiche disponibili.

Deadline della sperimentazione febbraio 2024

La sperimentazione dovrebbe concludersi nel mese di febbraio 2024. I primi test del sistema di allarme pubblico, che hanno riguardato:

  • l’implementazione tecnologica,
  • l’invio e la ricezione dei messaggi in vari formati,
  • l’analisi dei primi feedback,

sono stati condotti già in occasione delle esercitazioni di protezione civile:

  • “Vulcano 2022” (aprile 2022),
  • “Sisma dello Stretto 2022” (novembre 2022).

Timeline

In raccordo tra Dipartimento della Protezione Civile, Regioni coinvolte, Commissione protezione civile della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, ANCI, verranno svolti i primi test regionali di invio del messaggio:

  • 28 giugno Toscana;
  • 30 giugno Sardegna;
  • 5 luglio Sicilia;
  • 7 luglio Calabria;
  • 10 luglio Emilia-Romagna.

Entro la fine dell’anno corrente verranno svolti i test nelle ulteriori Regioni e nelle Province Autonome di Bolzano e Trento.

Finalità dei test

La fase di sperimentazione risulta finalizzata a integrare le modalità di informazione e comunicazione già previste dalla disciplina vigente col sistema IT-alert. I test consentiranno anche di far conoscere IT-alert quale nuovo sistema di allarme pubblico che, in ipotesi di gravi emergenze e catastrofi imminenti, potrebbe raggiungere i territori interessati. Sul website www.it-alert.it sarà possibile compilare un questionario indicando se il messaggio sia stato ricevuto o meno, sul presupposto che il riscontro da parte della popolazione interessata dai test contribuirà:

  • a individuare le eventuali criticità da risolvere,
  • a migliorare il sistema.