Accessibilità nelle città storiche: cosa si può fare

Accessibilità nelle città storiche: cosa si può fare

In Italia un problema particolarmente sentito è quello della accessibilità nelle città storiche.

Mentre una “nuova” città può essere già edificata con regole che prevedono e garantiscano una accessibilità più amplia possibile, nelle città storiche troviamo, per loro stessa strutturazione, una serie di vincoli che spesso difficilmente possono essere “evitati” o “modificati”.

Infatti l’accessibilità nelle città storiche può rappresentare una sfida a causa delle caratteristiche architettoniche e delle infrastrutture esistenti. Tuttavia, ci sono diverse azioni che possono essere intraprese per migliorare l’accessibilità in queste città senza comprometterne il valore storico e culturale.

E’ anche vero ed evidente a tutti che le città devono assicurarsi che le infrastrutture pubbliche e private siano accessibili a tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità fisiche. Si deve cioè garantire che le strade, i marciapiedi, i trasporti pubblici, i parchi e gli edifici siano dotati di rampe, ascensori, percorsi senza ostacoli e altri dispositivi che consentano alle persone con disabilità di spostarsi liberamente.

Nelle città storiche, in alcuni casi tutto ciò può essere difficile da realizzare. Però sempre in queste tipologie di città sarà possibile lavorare per creare percorsi accessibili specifici e soprattutto creare un piano di informazione e comunicazione ad hoc, per massimizzare i risultati in termini di soddisfazione dell’utente, con la creazione di itinerari accessibili.

Assicurarsi che la segnaletica nelle città storiche sia chiara, comprensibile e accessibile a tutte le persone, incluse quelle con disabilità visive o uditive. Utilizzare caratteri leggibili, icone intuitive e fornire informazioni in formati alternativi, come il braille o le versioni audio. Sempre nelle città storiche potrebbe essere ancora di più fondamentale prevedere tecnologie assistive (ad esempio, fornire guide audio o guide virtuali accessibili tramite smartphone, che consentano alle persone con disabilità visive di ottenere informazioni dettagliate sui luoghi di interesse storico).

Altrettanto importanti risultano essere i dei servizi di supporto per le persone con disabilità e le categorie fragili, come, ad esempio, servizi di assistenza domiciliare e programmi di trasporto accessibile tramite mezzi di locomozione specifici.

Inizialmente potrebbe essere rilevante la realizzazione di una valutazione completa dell’accessibilità delle aree storiche, identificando le principali barriere architettoniche e le aree che richiedono miglioramenti.

Ciò consentirà di individuare le priorità e pianificare le azioni necessarie. A seguito della prima valutazione, potrebbe essere utile adattare le infrastrutture esistenti senza alterarne l’aspetto storico, includendo ad esempio l’installazione di rampe mobili o piattaforme di sollevamento presso gli ingressi di edifici storici, l’installazione di ascensori in spazi limitati e l’eliminazione di ostacoli fisici nelle strade e nei marciapiedi. Tutto ciò potrebbe essere effettuato minimizzando l’impatto con l’esistente, ed alcune volte, con l’ausilio di esperti, anzi valorizzandone l’impatto visivo complessivo.

Durante tutto il percorso, dovrà essere svolta una attività di monitoraggio e valutazione per constatare in continuità l’efficacia delle misure adottate e raccogliere feedback dalle persone con disabilità e dai visitatori. Questo aiuterà a identificare aree che richiedono ulteriori miglioramenti e a garantire un’evoluzione continua verso un ambiente urbano più accessibile.

Il fine principale resta quello di trovare un equilibrio tra la conservazione del patrimonio storico e l’accessibilità delle città per tutti. Con una attenta pianificazione (che include prima una verifica dell’esistente), buona collaborazione e attenta consapevolezza, sarà possibile rendere le città storiche più accessibili e inclusive per le persone con disabilità.

Damiano Marinelli