Parigi, un piano urbanistico per essere più verde e inclusiva

Parigi, un piano urbanistico per essere più verde e inclusiva

Dopo due anni di consultazione, lo scorso 6 giugno il Conseil de Paris ha accolto il suo nuovo Plan local d’urbanisme (PLU) “bioclimatico” che, questa volta, ha, come dichiarato nel documento, l’obiettivo di “definire gli orientamenti della capitale per i prossimi 15 anni, in particolare conciliando le risposte all’emergenza climatica e il miglioramento dell’ambiente di vita dei parigini”.

Il piano progetta una città “più adatta al cambiamento climatico” con obiettivi intermedi fissati al 2035 e 2040; la versione definitiva sarà disponibile non prima della fine del 2024.

Qual è l’obiettivo del PLU?

“Gli obiettivi fondamentali sono migliorare l’ambiente di vita dei parigini, ridurre le disuguaglianze, promuovere la diversità sociale e affermare il ruolo di Paris Métropole all’interno del suo agglomerato”,  ha spiegato l’amministrazione comunale di Parigi.

Anni di studio e consultazioni pubbliche hanno rilevato l’importanza di un piano urbanistico strategico che risponda alle due principali emergenze che la capitale francese dovrà affrontare nei prossimi anni: la crisi climatica e abitativa.

Per questo il Conseil de Paris ha approvato un PLU che dal punto di vista architettonico “si basa sul sito e sull’ambiente del progetto per ottenere condizioni ottimali di qualità della vita e comfort, nel rispetto dell’ambiente, della biodiversità e della biosfera. Di fronte all’emergenza climatica e sanitaria è stato apportato un profondo cambiamento al disegno della città e all’urbanistica parigina grazie ai principi del bioclimatismo (…) Il futuro PLU bioclimatico lavorerà per rendere Parigi una città a emissioni zero entro il 2050, incoraggiando edifici a basse emissioni di carbonio, lo sviluppo di energie rinnovabili e un approccio rifiuti zero”.

L’obiettivo prefisso dal piano è quello di raggiungere 10 m2 di verde per ogni abitante. Per farlo il nuovo PLU prevede di: estendere gli spazi all’aperto; favorire la vegetazione; preservare la natura e proteggere gli alberi.

Spazi aperti e ambiente

Il PLU bioclimatico prevede di realizzare un grande parco metropolitano a nord di Parigi: oltre 15 ettari di spazi verdi che andranno a creare una cintura verde di oltre 25 ettari che attraversi il 18° e il 19°arrondissement.

Sono previsti 10 parchi in diverse aree metropolitane tra cui Bercy-Charenton, Messageries, Porte de Montreuil, Porte de la Villette, Chapelle-Charbon.

Tra gli obiettivi del piano anche la protezione degli spazi verdi e degli stessi alberi (100mila lungo le strade e le aree all’aperto).

E’ prevista, inoltre, la creazione di una zona “Déficit en végétal”, nella quale siano rafforzati gli obiettivi relativi alle aree verdi del territorio e compensati casi inevitabili di abbattimento degli alberi.

Tra le direttive del piano anche lo sfruttamento obbligatorio di energia rinnovabile per tutti i progetti urbanistici che superino i 1000 m2, e l’impiego di materiali e processi costruttivi a ridotto impatto di carbonio. Il PLU impone inoltre il divieto di installazione dei condizionatori d’aria individuali e l’obbligo di allacciarsi ai servizi pubblici energetici – CPCU e Climespace.

Il PLU regolamenterà inoltre l’uso dei tetti verdi applicando un “tasso di vegetazione” minimo degli edifici: in questo senso sono previsti incentivi per lo sviluppo di tetti biosolari, che dovrebbero favorire lo sviluppo dell’agricoltura urbana. Sono previsti inoltre interventi di ristrutturazione e adeguamento delle terrazze.

Risolvere la crisi abitativa

Come già accennato in precedenza, tra i punti cardine del programma anche quello di “consentire a tutti di trovare un alloggio promuovendo l’ospitalità, la solidarietà, la diversità dei quartieri e l’uguaglianza sociale. L’obiettivo è raggiungere il 40% di alloggi pubblici a Parigi entro il 2035, di cui il 30% di alloggi sociali e il 10% di alloggi a prezzi accessibili. Gli effetti delle future regole riguarderanno quindi il numero di unità abitative disponibili, la diversità dei gruppi beneficiari e il prezzo di mercato, in particolare nei settori deficitari”.

Il PLU mira a risolvere la crisi abitativa parigina attraverso un’accelerazione nel riequilibrio tra ovest-est in tema di housing sociale. Per questo sono previsti degli obblighi: ad esempio, ogni progetto di oltre 5mila m2 dovrà disporre il 10% della sua superficie alla creazione di alloggi.

E’ prevista inoltre la creazione di 1.000 siti riservati all’edilizia sociale, e centinaia a edifici per uffici. La fine della costruzione di uffici nell’Ovest e nel Triangle d’or per destinare quelle aree al servizio dell’edilizia abitativa, con l’eliminazione del potenziale ampliamento del 10% delle aree di attività economica comprese nell’attuale PLU.

Sarà istituito inoltre il contratto di locazione solidale reale (BRS), che consentirà alle famiglie di accedere a immobili in quartieri costosi.

Tutto a portata di mano nel rispetto dell’ambiente

Il PLU si muove anche verso “Solidarietà e prossimità: verso la città del quarto d’ora! Le emergenze climatiche e le esigenze abitative devono conciliarsi con l’obiettivo di avere una città il più possibile vicina agli abitanti – come afferma il documento – questo dovrà migliorare l’ambiente di vita degli abitanti, offrendo loro una base di servizi, attrezzature, negozi locali, rispondendo alle esigenze di sviluppo produttivo locale e limitando gli spostamenti inquinanti. Si tratterà anche di aumentare lo spazio dedicato alla mobilità attiva, presidiando la creazione di parcheggi e aumentando le aree destinate alle biciclette”.

Il PLU intende anche tutelare i negozi locali: la Parigi di domani favorirà l’insediamento di imprese nella nuova economia territoriale e si impegnerà nel combattere l’economia predatoria attraverso la messa al bando dei dark stores e delle dark kitchens. Inoltre sarà vietata la trasformazione di locali commerciali e uffici in alloggi turistici arredati.

Centinaia di edifici sono stati segnalati, per essere convertiti in alloggi sociali e strutture territoriali, tra cui 25 strutture culturali e 46 strutture giovanili e sportive. Saranno creati 90 nuovi centri sanitari. Sarà data priorità alla trasformazione nel rispetto dell’ambiente e della sobrietà delle strutture.

Linda Capecci