Iniziativa europea EIT: spazi urbani sempre più vivibili 

Iniziativa europea EIT:  spazi urbani sempre più vivibili 

Decarbonizzazione e competitività economica nei trasporti in città sono alla base del programma dell’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia

I cambiamenti nel modo di spostarsi, movimentare merci e persone e in definitiva di vivere le città sono un imperativo ormai imprescindibile per la società internazionale odierna e futura. A questo proposito, fin dal 2019, l’European Institute of Innovation and Technology, organismo indipendente creato dall’Unione europea nel 2008 che ha l’obiettivo di ispirare l’innovazione con un complesso di 2900 partner, ha scelto di dedicare una parte del suo progetto alla impellente trasformazione della mobilità urbana. L’obiettivo finale è quello di rendere le città più vivibili, pulite, a misura d’uomo e facilitare, nel contempo, la movimentazione delle merci che ne costituisce la spina dorsale dal punto di vista economico e di sviluppo. A tale proposito, l’EIT ha sancito un primo finanziamento di 400 milioni di euro per il periodo tra il 2020 e il 2026.

Laboratori viventi

Lo strumento utilizzato è quello della sperimentazione: le città sono infatti considerate – come recita la mission stessa dell’EIT – alla stregua di “laboratori viventi” all’interno dei quali si intende dimostrare come l’applicazione pratica di nuove tecnologie possa contribuire agli obiettivi prefissi, con la decarbonizzazione come primo e principale target, migliorando la qualità della vita degli abitanti e fornendo, al tempo stesso, nuovi e già incisivi strumenti di inclusione sociale ed economica.

Far convergere teoria e pratica

Realizzare un futuro che sia insieme vivibile, vantaggioso e prospero per le città. Nella visione di EIT  tale obiettivo passa per una serie di partnership che coinvolgano nella crescita istituzioni, tanto centrali quanto locali, ma anche imprenditori, scienziati, accademici e start-up che si esprimano attraverso l’attività sul campo, affiancata da studi teorici e applicazioni pratiche. Tutto questo allo scopo di affrontare le sfide della crescita urbana sostenibile e del decongestionamento delle reti di trasporto, attraverso nuove soluzioni che siano convenienti sotto ogni punto di vista. Ulteriore scopo è creare una nuova generazione di professionisti del settore; per fare ciò vanno studiati programmi formativi ad hoc che siano multidisciplinari e al passo con le sfide che si affrontano oggi e, soprattutto, domani.

5 città in prima fila

Perché tutto questo non rimanga solo un teatro di sogni, EIT ha voluto realizzare da subito un network così organizzato: 5 città assumono il ruolo di hub per altrettante aree, battezzate “corridoi geografici”, nelle quali è stato diviso il continente europeo.

  • Barcellona: è la sede centrale che funge da hub per la Spagna e la Svizzera.
  • Copenhagen: il centro dedicato al nord del continente, comprendente Danimarca, Finlandia, Germania settentrionale, Svezia e Paesi Bassi;
  • Monaco di Baviera: che si occupa dei progetti in Germania meridionale, Italia (Milano è la prima città ad aver aderito) e Turchia.
  • Helmond: nella provincia olandese del Nord Brabante funziona invece il centro specializzato per Belgio, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi;
  • Praga a cui fanno capo Repubblica Ceca, Germania orientale, Ungheria e Israele.

Si tratta, come si evince dall’elenco, di una copertura significativa, ma ancora parziale, del vecchio continente: l’auspicio di EIT è quello che altri Paesi vogliano presto iscriversi a questa corsa.

Evelina Mastrolorenzi