Dogen City: la città galleggiante

Dogen City: la città galleggiante

N-ARK Co. Ltd. è una startup giapponese che si occupa di costruzioni marittime ed ha lanciato il progetto Dogen City.

N-ARK crea Dogen City

Questa città galleggiante del futuro dovrebbe avere un’estensione di  1,58 Km ed  una circonferenza di circa 4 km. Può ospitare circa 10.000 abitanti ed è quindi una sorta di isola incontaminata, ma con la vivibilità di un piccolo villaggio, almeno da quanto riferito dalla N-ARK.

Questo progetto si pone l’obiettivo di trovare una soluzione alternativa al cambiamento climatico oramai irreversibile, fornendo una risposta valida ai disastri naturali. Ciò ha un impatto economico da evidenziare grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e nuove imprese, nonché sociale, aiutando i rifugiati, vittime di disastri ambientali.

Dogen City: caratteristiche

Inoltre Dogen City è una città smart e healthcare che fornisce servizi di telemedicina per i propri abitanti, ma anche per coloro che intendono recarsi in questo luogo per effettuare delle cure, nonché fruire delle sorgenti termali, cibi sani ed altre tipologie di trattamenti sanitari. Inoltre è dotata di aree verdi ampie e numerosi giardini.  La sfida è sicuramente quella di diventare un centro medico di avanguardia, in grado di eseguire operazioni chirurgiche con strumenti robotici da remoto e centri sperimentali di farmaci e altre terapie innovative.

L’infrastruttura, come riportato sul sito della N-ARK, è composta da tre elementi principali, intorno ai quali si sviluppa la città:

-anello abitabile;

-centro perimetrale sottomarino;

-architettura galleggiante autonoma.

La particolare struttura di questa città galleggiante le permette di non subire compromissioni in caso di terremoti, anche marini, e altri disastri ambientali, come gli tsunami.

Inoltre questa città è strutturata per utilizzare ed alimentarsi anche mediante energie rinnovabili, come quella solare ed eolica.

E’ previsto un sistema di raccolta dell’acqua piovana che permetta di essere riutilizzata anche per la coltivazione di ortaggi e frutta.

Si evidenzia che la stessa Start up ha avviato un importante progetto per favorire l’agricoltura sul mare Green Ocean. Le strutture per le coltivazioni sull’Oceano riutilizzano tutti quei materiali che sono difficili da smaltire e che finirebbero in discarica, e che hanno il vantaggio di galleggiare. In questo modo anche l’approvvigionamento di cibo diviene ad impatto zero, essendo autoprodotto.

La mobilità urbana si ispira a soluzioni a basso impatto ambientale, favorendo lo spostamento a piedi o in bicicletta e prevedendo un sistema di mezzi pubblici per agevolare i collegamenti tra aree della città o probabilmente anche tra città stesse.

Le abitazioni sono pensate per essere smart, dotate di isolamento termico intelligente.

Si sottolinea anche l’importanza data alla cybersecurity  nello sviluppo di questo progetto, già nell’ottica non solo di una risposta agli attacchi informatici, ma anche della cyber resilienza.

Progetti di città galleggianti nel mondo

Esistono progetti simili che in questo momento sono in progettazione. In particolare si segnala il Seasteading Institute negli Stati Uniti che già nel 2017 ha sviluppato il Floating Island project nella Polinesia Francese, con l’applicazione anche di tecnologie pulite e di avanguardia. In questo modo si possono generare anche nuove opportunità di lavoro e migliorare l’economia locale. Un altro progetto è il  Floating City in Cina.

Costanza Matteuzzi