Resistenza culturale: i trend di boomer, X, millennial, gen Z

Resistenza culturale: i trend di boomer, X, millennial, gen Z

I trend di boomer, X, millennial, e gen Z

Ogni generazione si relaziona in modo diverso alle opportunità offerte dalle smart city: cambiano gli stili di vita e anche i cittadini del gruppo senior si adeguano. Ma senza fretta

Una società che si evolve di pari passo, indipendentemente dall’età, grado di istruzione e contesto in cui vive la popolazione è pura utopia. Il progresso però coinvolge tutte le generazioni, seppure con tempi diversi e qualche resistenza a rinunciare alle abitudini consolidate per abbracciare le trasformazioni richieste dalle città del futuro, tecnologiche e interconnesse. I boomer di oggi sono stati i giovani di ieri ed è interessante ripercorrere anche la loro storia per poterli confrontare con i ragazzi delle Gen X e Y.

Nuovi riti di passaggio

Anche i piccoli passi per conquistare la propria autonomia si sono trasformati nel tempo: se per i boomer è stata una fatica ottenere le chiavi di casa, per la generazione X il possesso dello scooter ha rappresentato il passaggio dall’infanzia a un’adolescenza responsabile con una buona dose di libertà di movimento. Discorso diverso per i millennial, generazione che ha visto nella consegna del cellulare il vero “debutto in società”, anche se utilizzato più in modo social che come accesso alle informazioni. E arriviamo alla generazione Z. Per i nati tra il 1997 e il 2012 con famiglie non più monoreddito, sono stati i genitori stessi a consegnare lo smartphone ai figli non ancora teenagers con la raccomandazione di tenerlo sempre acceso. Ma niente paura perché l’oggetto del desiderio non è mancato nemmeno a loro: la playstation, nelle sue varie versioni, ha rappresentato l’ingresso in una dimensione virtuale più nuova e affascinante.

Stili, musica, date di nascita

Ogni epoca ha una o più mode che la caratterizzano: lo abbiamo visto negli anni 80 con gli yuppies, i paninari e i punk; nei ’90 con le tribù metropolitane di ragazze e ragazzi emo o vestiti da cosplayers; nel nuovo millennio con hipster e yuccie. Per tutte queste categorie però erano il look, lo stile di vita e la musica preferita a distinguerli, oggi è la generazione di appartenenza. Ci sono i boomer (o baby-boomer) nati tra il 1946 e il 1964; la generazione X con i nati tra il 1965 e il 1980; i millennial (o gen Y) nati tra il 1981 e il 1996; la generazione Z, cioè i nati tra il 1997 e il 2012 e per finire, la generazione Alpha, i bambini che hanno familiarizzato con un cellulare prima ancora di togliere il pannolino. Sicuramente la vera sfida delle smart city è nelle mani di questi ultimi.

I luoghi di ritrovo

Negli anni, ogni generazione ha trovato un luogo in cui incontrarsi senza bisogno di un appuntamento. Per i boomer e ancora prima per i silent (i nati prima del 1945) sono state la piazza del paese e la chiesa, la fontana più frequentata della città, fino al generico angolo di strada reso iconico dalla serie cult della generazione X “I ragazzi del muretto” andata in onda su Rai2 dal 91 al 96. https://www.raiplay.it/programmi/iragazzidelmuretto.  La messaggistica istantanea ha cambiato le regole degli incontri e reso gli appuntamenti non solo più semplici, ma condivisibili dal gruppo. E quella del luogo non è l’unica variante ad essere stata sostituita, anche il cosa fare cambia volto.

Dal muretto alla “birretta”

Vedersi per chiacchierare non basta più: in tutti i gruppi, la socializzazione passa attraverso una bevuta, meglio se con una birretta artigianale da consumare, anche in piedi, davanti al luogo di somministrazione per le generazioni Y e Z.  I boomer e gli X, maggiormente propensi alle comodità e con una capacità di spesa superiore, non rinunciano al rito dello Spritz e dell’aperitivo. Sicuramente in decrescita per tutti, la passeggiata in giro per fare shopping risente della crisi e della praticità degli acquisti online.

gruppo ritrovo
Incontrarsi resta un momento importante, al di là del divario generazionale

Resistenza culturale: perché e per chi

L’ingresso della tecnologia in sempre più attività quotidiane ha rappresentato un upgrade nello stile di vita, ma per i cittadini delle fasce di età più mature, come i boomer, il concetto di smart city ha stravolto abitudini consolidate. Fare la fila alla posta è senz’altro meno pratico che prenotare l’operazione da un’App per cellulare, eppure lamentarsi con il qualcun altro in coda, per le generazioni mature è ancora percepito come socializzazione. Stesso discorso per la banca o la spesa al supermercato. In sostanza, il risparmiare tempo rappresenta un valore per i giovani ma non per gli anziani.

Impossibile per un centennial

  • Spegnere lo smartphone o il pc: essere connessi h24 è considerata una necessità imprescindibile.
  • Comunicare attraverso Facebook: è considerato un social da boomer e poco attento alla privacy.
  • Omologarsi nella società: la gen Z non teme la diversità, ama la multiculturalità e i cambiamenti.

Acquisti da boomer e non

Se non posso toccarlo, non lo compro. Questa è più o meno la filosofia d’acquisto dei boomer e della quota conservatrice della generazione X; verificare un prodotto prima di mettere mano al portafoglio è il sintomo della resistenza al cambiamento e di una forte diffidenza nei confronti di internet. Per le generazioni più digitalizzate come la Gen Y e Z, la praticità degli acquisti tramite e-commerce è invece un plus irrinunciabile: prezzi competitivi, possibilità di resa ed esperienza condivisa grazie alle recensioni degli utenti.

Evelina Mastrolorenzi