Videosorveglianza: la Guida nazionale con la privacy in sottofondo

Videosorveglianza: la Guida nazionale con la privacy in sottofondo

La collaborazione fra Anci e Anie ha consentito la redazione di una guida per la videosorveglianza, applicabile su base nazionale nei Comuni italiani. Il documento vuole essere un modello in questo settore della sicurezza smart, ma deve tener conto del sistema regolatorio legato alla privacy e alla protezione dei dati nel mondo digitale. 

Quello della videosorveglianza è un tema caldo. Secondo il Rapporto Nazionale sull’attività della Polizia Locale 2022, gli impianti di videosorveglianza sono passati da 66 ogni 100 mila abitanti, nel 2014, a 145, dato rilevato l’anno scorso. Un incremento del 120%, che ha originato una crescita anche del fatturato aggregato del comparto Sicurezza e Automazione edifici, aumentato del 16,1% tra il 2021 e il 2022.

A fronte di questi dati, l’iniziativa di Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) e Anie (che rappresenta le imprese elettrotecniche in Italia), ufficializzata dal comunicato della stessa Anci, punta ad aumentare le competenze e il knowhow all’interno del settore. Il progetto ha visto inoltre la partecipazione di Assiv (Associazione Italiana Vigilanza e Servizi Fiduciari), federata ad Anie.

La guida

Nasce così la “Guida videosorveglianza del territorio e degli ambienti pubblici”, presentata il 13 luglio nella sede Anci e consultabile per intero sul sito di Anie. Essa si pone come obiettivo quello di diminuire la percezione di insicurezza dei cittadini, potenziando il sistema di protezione del territorio, dei dati e delle persone.

Il documento, articolato in sette capitoli, deve la sua esistenza al protocollo di intesa sottoscritto da Anci e Anie, risalente allo scorso ottobre. Al suo interno si affrontano svariati temi, che includono la risk analysis al momento della progettazione, un focus sulle tecnologie da utilizzare, approfondimenti sull’installazione e la gestione dei dispositivi di sicurezza e molto altro ancora.

Per Ciro Bonajuto, vicepresidente Anci con delega a Sicurezza e legalità: “Questa guida frutto della collaborazione tra Anci e Anie va nella giusta direzione e riunisce in un solo testo i tanti aspetti legati alla sicurezza urbana ma anche alla protezione dei dati personali per sfruttare al meglio le potenzialità della tecnologia“.

Sicurezza nella smart city

Giulio Iucci, presidente Anie Sicurezza, ha voluto inserire l’iniziativa nel contesto della smart city: “Le tecnologie rappresentate da Anie sono abilitanti per garantire lo sviluppo delle quattro “S” che definiscono una città smart: sicurezza, salute, servizi e sostenibilità”. L’iniziativa sarebbe in questo senso un primo step di una lunga collaborazione, il cui obiettivo, per Iucci, deve sempre essere innalzare il livello di qualità della vita nei centri urbani.

Una visione che ben evidenzia il ruolo fondamentale che la sicurezza svolge all’interno di una città smart. Dello stesso avviso è Maria Cristina Urbano, presidente Assiv: “Il tema ha assunto, nel corso del tempo, una rilevanza sempre maggiore per i cittadini, per cui rientra oggi tra le priorità relative al governo della città“. Una priorità che ci si propone di affrontare, in perfetta filosofia smart, tracciando un percorso di collaborazione fra uomini e tecnologie.

Privacy: un campanello di allarme

Un altro tema fondamentale, quando si parla di sicurezza e videosorveglianza, è senza dubbio quello della privacy, che si attua nella protezione dei dati dell’individuo. Sull’argomento, puntuale è l’intervento di Bonajuto: “La videosorveglianza rappresenta uno degli strumenti più utili per salvaguardare il patrimonio, creare un deterrente alla criminalità, monitorare flussi e viaggiatori anche a scopo statistico. La presenza di così tanti occhi elettronici impone, però, una serie di interrogativi rispetto a temi in ordine alle cybersecurity e alla privacy“.

Tuttavia, è doveroso rilevare l’assenza nella guida di esempi e applicazioni concrete degli strumenti regolatori necessari in questo ambito. Se è vero che si accenna nell’ultimo capitolo, brevemente, all’importanza generale del rispetto della privacy, mancano specifiche più dettagliate sul complesso sistema regolatorio che deve essere coinvolto quando in gioco, come nel caso della videosorveglianza e dell’IA, ci sono i dati personali dell’individuo. Un sistema regolatorio che si intreccia con la normativa sovranazionale, peraltro in continua evoluzione e in costante fase di perfezionamento. Tutte cose, visto il tema trattato, che non possono essere lasciate da parte.

Eugenio Trevissoi