I biofuels sbarcano nella normativa europea: cosa cambia

I biofuels sbarcano nella normativa europea: cosa cambia

Il 19 luglio, il Parlamento europeo ha dato un parziale via libera alla definizione dei carburanti CO2 neutri, che include ora anche i biofuels accanto agli e-fuels. Il provvedimento può avere implicazioni importanti riguardo al tipo di strutture per la mobilità sostenibile su cui le città dovranno decidere se investire o meno, come ad esempio le colonnine per la ricarica di auto elettriche. Il riconoscimento dei biofuels come carburanti a emissioni zero, infatti, potrebbe essere un piccolo passo verso la sopravvivenza dei motori termici. Una soluzione definitiva, comunque, è ancora lontana.

La sostenibilità ambientale è un tema ormai centrale nel dibattito europeo. Anche le città, soprattutto quelle che aspirano a diventare sempre più smart, aspettano di capire la direzione che, come Europa, si deciderà di seguire.

Scegliere se investire sulla mobilità elettrica o cercare altre vie per rispettare i paletti imposti dalle norme europee sulle emissioni può fare la differenza nello sviluppo di una città. Questo vale ancora di più per l’Italia, dove anche nelle città più all’avanguardia si registra una bassa concentrazione di punti di ricarica per veicoli elettrici. L’eventuale necessità di incrementarli dipenderà soprattutto dalle prossime direttive che arriveranno dall’Ue.

In questo quadro va a collocarsi la proposta di direttiva relativa al regolamento sui livelli emissivi Euro 7, discussa il 19 luglio 2023 dalla Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE, una delle venti commissioni che compongono il Parlamento europeo).

La proposta

Come ha spiegato Massimiliano Salini, eurodeputato di Forza Italia e membro del PPE (Partito popolare europeo), tramite un comunicato stampa, l’esito della votazione dell’ITRE sulla proposta ha prodotto “l’approvazione della prima definizione europea di “Carburanti CO2 neutri” che include anche i biofuels chiesti dall’Italia accanto agli e-fuels della Germania“.

La definizione è inclusa in una serie di più ampie modifiche alle direttive che andrebbero a influire su Euro 7, il regolamento sui nuovi standard relativi alle emissioni inquinanti delle automobili la cui entrata in vigore sarebbe prevista per il primo luglio 2025. Proprio Salini ha fatto da relatore per la proposta, nella discussione all’interno della commissione.

I biofuels

In sostanza, i biofuels, ovvero i carburanti derivati da una biomassa (ad esempio dal grano o dall’olio vegetale), entrano ora nel novero dei carbon-neutral fuels. Questi ultimi, secondo la definizione della norma, sono i combustibili per i quali le emissioni possono essere considerate pari a zero, in quanto l’anidride carbonica incorporata nel carburante è di origine biogenica, o non viene emessa come CO2 nell’atmosfera.

L’inclusione dei biofuels nei carburanti CO2 neutri crea un precedente importante che gli organi istituzionali Ue, primo fra tutti il Parlamento europeo, difficilmente potranno ignorare.

Le conseguenze

Occorre comunque tenere conto, prima di valutare le conseguenze di questa inclusione, che per l’approvazione della proposta nel Parlamento europeo si dovrà attendere il voto delle altre commissioni che lo compongono. Si tratta quindi di un piccolo tassello all’interno di un domino più ampio, in cui oltre al Parlamento europeo sono coinvolti anche la Commissione europea e gli Stati membri.

Ad ogni modo, se si decidesse effettivamente di insistere sulla via dei biofuels come possibile soluzione per ridurre le emissioni, l’industria automobilistica (soprattutto quella italiana) avrebbe accesso a un elemento in più per evitare la totale conversione all’elettrico, ammorbidendo così una transizione che si prospettava molto complicata.

Infatti, forti di questa piccola vittoria, i sostenitori della proposta puntano ora a ritardare l’entrata in vigore di Euro 7, rivedendone anche alcuni termini.

Il vero, grande obiettivo resta comunque legato allo stop della vendita di auto con motori a benzina e diesel che l’Ue ha fissato per il 2035: con i biofuels tra i carburanti a emissioni zero, si potrebbe dare un futuro concreto al motore a scoppio, che sembrava destinato a sparire a causa dell’impossibilità di rispettare i nuovi standard imposti.

La partita, comunque, è ancora aperta e lontana dalla conclusione: l’Europa, e l’Italia, attendono.

Eugenio Trevissoi