Via libera al Regolamento UE sui chip

Via libera al Regolamento UE sui chip

Il Consiglio UE il 25 luglio ha dato il via libera al regolamento teso a rafforzare l’ecosistema europeo dei semiconduttori, noto come “regolamento sui chip”.

Goals

Il regolamento sui chip è orientato a:

  • creare le condizioni per sviluppare una base industriale europea nel settore dei semiconduttori,
  • attrarre investimenti,
  • promuovere la ricerca e l’innovazione,
  • preparare l’Europa a eventuali crisi future di approvvigionamento dei chip.

Il programma dovrebbe mobilitare 43 miliardi di euro in investimenti pubblici e privati (di cui 3,3 miliardi di euro dal bilancio dell’UE), con l’obiettivo di duplicare la quota del mercato mondiale di semiconduttori detenuta dall’UE, portandola dall’odierno 10% ad almeno il 20% entro il 2030.

Next steps

A seguito della sottoscrizione da parte della presidente del Parlamento UE e del presidente del Consiglio, il regolamento sarà pubblicato nella G.U. dell’UE ed entrerà in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione.

Orizzonte Europa

Il Consiglio ha inoltre approvato una modifica del regolamento che istituisce le imprese comuni nell’ambito di Orizzonte Europa, così da consentire l’istituzione dell’impresa comune “Chip”, che è fondata sull’impresa comune “Tecnologie digitali fondamentali” e la rinomina.

La modifica è stata licenziata nella stessa seduta dal Consiglio previa consultazione del Parlamento.

I due testi saranno pubblicati nella G.U. in simultanea.

Chip e semiconduttori

I chip sono dispositivi di piccole dimensioni composti da semiconduttori (materiali in grado di consentire o bloccare il flusso di energia elettrica) e che possono contenere grandi quantità di informazioni oppure eseguire operazioni matematiche e logiche.

Risultano essenziali per molti prodotti di uso quotidiano, dalle carte di credito alle automobili o agli smartphone.

Con lo sviluppo:

  • dell’intelligenza artificiale,
  • delle reti 5G,
  • dell’internet delle cose,

si prevede un forte aumento della domanda di chip e semiconduttori e delle relative opportunità di mercato.

Al momento l’Europa è fortemente dipendente dai chip prodotti all’estero, e ciò è divenuto ancora più evidente durante la pandemia.

L’industria e ulteriori settori strategici, quali:

  • la sanità,
  • la difesa,
  • l’energia,

hanno dovuto fronteggiare interruzioni e carenze dell’approvvigionamento.

Il regolamento sui chip, appunto, mira a ridurre le vulnerabilità e le dipendenze dell’UE da players stranieri, al contempo:

  • rafforzando la base industriale dell’UE per i chip,
  • sfruttando le future opportunità commerciali,
  • creando posti di lavoro di qualità,

in modo da migliorare:

  • la sicurezza dell’approvvigionamento,
  • la resilienza,
  • la sovranità tecnologica dell’UE nel settore dei chip.