Guida autonoma: a che punto siamo

Guida autonoma: a che punto siamo

Quali sono i livelli di guida autonoma? A che punto siamo con l’applicazione della nuova tecnologia? Le nuove autovetture sono sempre più tecnologiche e dotate di sistemi di assistenza  alla guida in grado di supportare l’automobilista con strumenti sofisticati e all’avanguardia, a tutto vantaggio della sicurezza e del comfort negli spostamenti. Nella guida totalmente autonoma la tecnologia è tale da escludere l’intervento umano al volante.

Livelli di guida autonoma

 

I livelli di guida autonoma sono cinque, almeno secondo gli standard definiti a livello internazionale dalla Society of Automotive Engineers che conta oltre 128.000 ingegneri ed esperti nei campi aerospaziale, automotive e dei veicoli commerciali. La classificazione si basa sulla capacità del veicolo di analisi dell’ambiente circostante e di intervento sulla conduzione.

Livello 1: guida assistita

 

Il primo livello è quello della guida assistita, in cui l’autoveicolo è dotato dei dispositivi tecnologicamente avanzati più basilari. Un esempio è il cruise control, che consente il mantenimento di una determinata velocità e una certa distanza dal veicolo precedente.  C’è poi il front assist, in grado di riprodurre allarmi sonori in caso di pericolo di collisione ed attivare una parziale frenata automatica se il guidatore non risponde agli stimoli ricevuti.

In questo step il veicolo è interamente nelle mani dell’automobilista.

Livello 2: guida semi-autonoma

 

Il secondo livello individua la guida semi-autonoma: il veicolo interviene automaticamente in frenata o in accelerazione se rileva il rischio di collisione tramite i sensori di bordo. Allo stesso tempo il sistema può garantire il mantenimento dell’auto nella corsia di marcia grazie alle telecamere che leggono la segnaletica orizzontale. Anche in questo livello, come nel precedente, la guida è comunque affidata al conducente.

 

Livello 3: guida altamente automatizzata

 

Il terzo livello è quello della guida altamente automatizzata, in cui i sistemi di bordo assumono il controllo in determinate condizioni ma l’intervento umano è comunque necessario. Chi è al volante può distogliere l’attenzione dalla strada poiché il veicolo è potenzialmente in grado di frenare, accelerare, frenare, sterzare e sorpassare in modo completamente automatico. In caso di difficoltà o imprevisti, il guidatore deve comunque riprendere il controllo del mezzo. 

Livello 4: guida completamente automatica

 

Il quarto livello è quello dell’automazione completa: in contesti chiusi o in ambienti comunque circoscritti come ad esempio le autostrade, l’auto procede in autonomia. Lo sviluppo di questa tipologia di veicoli è ancora in corso e in circolazione è raro avvistarne qualche prototipo.

Livello 5 guida autonoma

 

Nel quinto livello a guidare è il veicolo. Tutte le persone a bordo sono solo e soltanto  passeggeri. Il pilota automatico si basa su informazioni rilevate da una serie di sensori, telecamere, radar, localizzatori GPS e apparecchiature connesse con l’infrastruttura stradale e gli altri veicoli. L’unico comando richiesto a chi siede nell’abitacolo è l’indicazione della destinazione.

 

Guida autonoma: a che punto siamo

 

La guida autonoma comporterà uno stravolgimento del concetto stesso di mobilità e di circolazione. Non sarà strano vedere auto al cui interno si dorme, si mangia, si guarda un film o si discute animatamente di fronte a uno o più schermi: sarà davvero strano notare veicoli che procedono autonomamente senza nessuno a bordo, in procinto di caricare passeggeri o in cerca di un parcheggio. 

 

Normativa

Ma i tempi di questa transizione non sono dettati solo dallo sviluppo tecnologico. Se il progresso corre, altrettanto non si può dire dei sistemi normativi internazionali e locali che non procedono di pari passo con la scienza. 

A livello europeo, la guida autonoma viene ancora riconosciuta in un limbo sperimentale o comunque limitato, ma le attuali convenzioni internazionali demandano alle singole leggi nazionali la definizione delle regole. Per l’effettiva operatività negli Stati membri bisognerà quindi attendere le legiferazioni locali, che al momento prevedono il riconoscimento della guida autonoma di livello 3 in Italia, Germania ed altri Paesi. 

Etica

Parlamento Europeo e singoli Governi si stanno ancora interrogando sul piano etico prima ancora che normativo? Chi sarà il vero responsabile di un incidente che coinvolge un veicolo autonomo? Il proprietario, il costruttore o chi è a bordo? In funzione di ciò evolverà anche il mercato dei servizi accessori, a cominciare dalla sfera assicurativa. C’è infatti da considerare che i veicoli non circoleranno in un contesto omogeneo, perché ci saranno sempre le variabili rappresentate da pedoni, ciclisti e perfino veicoli storici “analogici”. 

Ulteriore incognita è come potrebbe comportarsi il veicolo di fronte alla scelta di chi salvaguardare in caso di collisione inevitabile: gli occupanti o gli utenti deboli all’esterno? Un anziano o un bambino?

Secondo uno studio di McKinsey, comunque, la guida autonoma permetterà l’abbattimento dell’incidentalità stradale di almeno il 90%.

 

Fonti : Society Automotive Istitute; Commisione europea, Volkswagen 

Roberta Mordini