IMD Smart City Index, la classifica delle città più intelligenti secondo le persone

IMD Smart City Index, la classifica delle città più intelligenti secondo le persone

Lo Smart City Observatory (SCO) dell’IMD (International Institute for Management Development), con sede a Losanna e Singapore, ha pubblicato, anche quest’anno, lo “Smart City Index”, che classifica le città in base alla loro “intelligenza”, analizzando in quali aree urbane la tecnologia e la digitalizzazione agiscano al meglio per migliorare la qualità della vita dei cittadini, favorendo una trasformazione sostenibile.

L’analisi è stata ottenuta intervistando 20mila cittadini di 141 città su una grande varietà di tematiche: dalla mobilità sostenibile all’efficienza energetica, dalla digitalizzazione dei servizi pubblici alla qualità dell’aria e allo smaltimento dei rifiuti.

Sul podio

Al primo posto della classifica 2023, come l’anno scorso, troviamo Zurigo, la città svizzera che, stando agli abitanti intervistati, riesce a coniugare in modo “smart” opportunità lavorative, qualità dei servizi di trasporto pubblici, mobilità in generale e qualità della vita.

Medaglia d’argento per la capitale norvegese Oslo, mentre al terzo posto troviamo l’australiana Canberra.

Il panorama italiano

Solo in 51esima posizione incontriamo la prima città italiana, Bologna. Milano si attesta all’82esimo posto, mentre è la capitale Roma a chiudere la classifica tra le meno virtuose in coda al 122esimo.

Secondo i residenti a Bologna, nella città emiliana dovrebbero essere migliorati l’approccio all’ecosostestenibilità e l’offerta dei posti di lavoro; bene invece servizi sanitari e istruzione.

Per quanto  il capoluogo lombardo, il 78,9% degli intervistati ha indicato come priorità l’inquinamento atmosferico, e il 64,2% i servizi sanitari. I cittadini di Roma, invece, ritengono prioritari gli interventi di miglioramento sulla gestione e il riciclo dei rifiuti (69,4%), sul trasporto pubblico (61,8%) e congestione stradale (54,8%).

Un quadro complessivo

Escludendo Abu Dhabi e Dubai, tutte le città delle prime 20 posizioni sono asiatiche o europee, assente continente americano e Africa.

Quello che emerge secondo lo Smart City Osservatory è una contrapposizione tra la dimensione della città e la qualità della vita, un dato che spiega come mai città come Boston (34esima) o Parigi (46esima) occupino posizioni inferiori rispetto a centri di dimensione minore. Solo Londra va in controtendenza e si classifica in sesta posizione.

Inoltre la ricerca identifica sei “campioni smart”, o meglio, città che nel corso del tempo hanno saputo investire nello sviluppo sostenibile, migliorando costantemente le proprie posizioni: oltre a Zurigo, in questo senso si sono distinte Oslo, Singapore, Pechino, Seul e Hong Kong.

Un parere personale

Lo Smart City Index 2023 ha lo scopo di analizzare in che modo la tecnologia impiegata dalle amministrazioni locali sia in grado di intervenire sulle priorità più urgenti da affrontare stando alle esigenze dei cittadini: dalla disponibilità degli alloggi a prezzi accessibili, al traffico, passando per le prospettive lavorative e le aree verdi.

Ai cittadini intervistati è stato richiesto anche di esprimersi sul loro personale rapporto con i servizi più smart e avanzati delle città in cui vivono, come il rilevamento facciale, la condivisione dei dati personali, i sistemi di sorveglianza, i servizi digitali.

La ricerca si sofferma infatti anche sull’importanza delle tecnologie, sottolineando come per i professionisti e i giovani la disponibilità di tecnologie come la banda larga o comunque i servizi legati alle tecnologie digitali siano fondamentali, ma per la maggioranza dei cittadini prevalgano invece, la qualità della vita urbana, e quindi l’efficienza dei servizi sanitari, dei trasporti pubblici e la sostenibilità.

Linda Capecci