L'intelligenza artificiale entra nelle tasche dei contribuenti

L’intelligenza artificiale entra nelle tasche dei contribuenti

Venerdì 4 agosto l’Aula della Camera ha dato il via libero definitivo, in terza lettura, al testo che delega il Governo per la riforma fiscale. Implementato l’impiego della tecnologia, di banche dati e la relativa interoperabilità, delle soluzioni di intelligenza artificiale.

Contrasto e riduzione di evasione ed elusione fiscale tramite l’AI

L’articolo 2 del testo individua i principi generali, riferiti all’ordinamento tributario nazionale, cui il Governo deve attenersi nell’esercizio della delega, tra cui compaiono lo stimolo della crescita economica e alla natalità attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi e la riduzione
del carico fiscale (lettera a), nonché la razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario (lettera d). La lettera b) individua come obiettivo la prevenzione, il contrasto e la riduzione di evasione ed elusione fiscale individuando alcune linee di intervento fondamentali, tra cui:

  • la piena utilizzazione dei dati che affluiscono al sistema informativo
    dell’anagrafe tributaria;
  • il potenziamento dell’analisi del rischio;
  • il ricorso alle tecnologie digitali e alle soluzioni di intelligenza artificiale, nel rispetto della disciplina eurounitaria sulla tutela dei dati personali;
  • il rafforzamento del regime di adempimento collaborativo;
  • il pieno utilizzo dei dati resi disponibili dalla fatturazione elettronica e
    dalla trasmissione telematica dei corrispettivi;
  • la piena realizzazione dell’interoperabilità delle banche dati, sempre nel rispetto della disciplina eurounitaria sulla tutela dei dati personali.

L’AI come filtro agli interpelli

L’articolo 4 stabilisce che il Governo, nell’esercizio della delega per la revisione del sistema fiscale, osservi una serie di principi e criteri direttivi per la revisione dello Statuto dei diritti del contribuente, con particolare riferimento alla disciplina del diritto di interpello. Al fine di ridurre il numero degli interpelli presentati dai contribuenti, viene stabilita che la presentazione delle istanze di interpello, da parte delle persone fisiche e dei contribuenti di minori dimensioni, debba avvenire soltanto dopo aver verificato l’impossibilità di ottenere risposte scritte mediante servizi di interlocuzione rapida, realizzati anche attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali e di intelligenza artificiale.

AI, dati e interoperabilità per gli accertamenti

L’articolo 17 indica principi e criteri direttivi specifici per la revisione dell’attività di accertamento, in cui viene previsto il riordino delle norme in materia di analisi delle posizioni di rischio fiscale e l’utilizzo sempre maggiore delle tecnologie digitali, anche supportate dall’intelligenza artificiale. In dettaglio, si delega il Governo a potenziare l’utilizzo di tecnologie digitali, anche con l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale, al fine di ottenere attraverso la piena interoperabilità delle banche dati, la disponibilità delle informazioni rilevanti e garantirne il tempestivo utilizzo per:
1) realizzare interventi volti a prevenire gli errori dei contribuenti e i
conseguenti accertamenti;
2) operare azioni mirate, idonee a circoscrivere l’attività di controllo
nei confronti di soggetti a più alto rischio fiscale, con minore impatto
su cittadini e imprese, anche in termini di oneri amministrativi;
3) perseguire la riduzione dei fenomeni di evasione e di elusione fiscale massimizzando i livelli di adempimento spontaneo dei contribuenti.