Legal Aiello (WWF Italia): “natura significa servizi ecosistemici. Più formazione culturale” Roberta Mordini 06 August 2023 UE La Nature Restoration Law riceve il primo sì dall’Europa: il Parlamento in sessione plenaria ha approvato la norma sul ripristino della natura: 336 voti favorevoli, 300 contrari, 13 astenuti. Il testo finale sarà definito dopo i negoziati interistituzionali, in corso coi governi dei singoli Stati e il Consiglio europeo. La norma costituisce una sfida importante anche per ridefinire gli spazi delle città: il legislatore ha infatti previsto la salvaguardia delle aree verdi urbane fino al 2030, un aumento delle stesse del 5% entro il 2050 e un target minimo del 10% di copertura arborea della superficie dei centri abitati. Alla luce del richiamo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per un impegno sinergico a favore dell’ambiente, Citynext ha intervistato Domenico Aiello, responsabile della tutela giuridica della Natura per il WWF Italia, che evidenzia l’impatto della nuova normativa e il grande lavoro di sensibilizzazione istituzionale del WWF. Nature Restoration Law: l’attività di advocacy del WWF “Dietro l’approvazione – dichiara Aiello – c’è un’intensa attività di advocacy del WWF, che da anni dialoga con le istituzioni, sia a livello nazionale che in sede europea, ribadendo l’importanza e la necessità della legge sul ripristino”. Siete soddisfatti del risultato raggiunto? “L’approvazione da parte della UE costituisce un risultato soddisfacente, soprattutto se si considerano gli interessi in gioco, difesi da lobby molto forti, come dimostra l’esito della votazione passata con uno scarto di appena 36 voti. Rispetto alla bozza presentata al Parlamento, sono molte però le limature apportate dal legislatore per trovare una mediazione tra i sostenitori della proposta normativa ed i gruppi contrari, soprattutto i popolari. Abbiamo cercato innanzitutto di evitare l’esito peggiore che si stava profilando, ovvero la cancellazione di tutta la legge”. Cosa è rimasto fuori? Il testo approvato risente dello stralcio di proposte importanti, come la difesa e il ripristino di percentuali di territorio agricolo. I terreni rurali sono infatti oggi adibiti alle monoculture, senza la previsione di alcuna forma di biodiversità e quindi senza concedere al suolo la possibilità di rigenerarsi in modo naturale. Questo sfruttamento di ogni centimetro comporta il ricorso alla chimica, per sopperire a quell’equilibrio che pratiche agricole sostenibili potrebbero garantire in modo naturale, generando al tempo stesso pesanti ricadute sull’ecosistema e sullo sviluppo di patologie”. Quali saranno i prossimi passi? Gli aspetti tecnici per l’applicazione della Nature Restoration Law potranno essere affinati solo dopo la definizione della norma nella sua stesura finale. Al momento infatti sono ancora in corso le trattative per la definizione e l’adozione del Regolamento europeo, che sarà poi direttamente applicabile dagli Stati membri”. Serve quindi una svolta culturale. “In attesa dell’esito del negoziato e delle successive valutazioni tecniche su come attuare la legge, il WWF punta sull’educazione ambientale: l’aspetto culturale è sicuramente la chiave di svolta. E’ fondamentale non considerare ostile la natura, bensì capire che più natura vuol dire più servizi ecosistemici, perchè la biodiversità, la natura e gli ecosistemi sani generano benefici quantificabili anche economicamente: l’aria pulita, un clima più fresco, la salute e la bellezza alimentano cultura, turismo ed economia”. Quali sono i prossimi appuntamenti? “Tra gli eventi, su cui punta il WWF per diffondere una corretta visione nella natura spicca Urbanature, un’iniziativa giunta alla settima edizione che mira a promuovere la cultura della natura in città a vantaggio del benessere delle persone. Le attività di sensibilizzazione proseguiranno anche dopo l’approvazione della Nature restoration law per rafforzare la responsabilizzazione e la consapevolezza degli individui”. Roberta Mordini