Monopattini elettrici nelle smart cities: cosa funziona e cosa no

Monopattini elettrici nelle smart cities: cosa funziona e cosa no

Con la pandemia, in Europa è esploso il fenomeno monopattini elettrici nelle smart cities: di proprietà, o da prendere in condivisione (sharing). Ma non tutto funziona per il meglio.

Monopattini elettrici: sinistrosità eccessiva

Per iniziare, nella sola Italia, si registra la media di un morto al mese fra chi guida il monopattino elettrico. Tant’è vero che il Governo Meloni pensa a una riforma del Codice della Strada che preveda il casco obbligatorio anche per i maggiorenni (oggi unicamente per i minorenni), la polizza Rca e la targa. Così da individuare chi commette infrazioni, grazie alle telecamere.

Stando all’Istat, aumentano gli infortunati tra gli utenti di monopattini elettrici. Gli incidenti sono schizzati da 2.101 del 2021 a 2.929 nel 2022, i feriti da 1.980 a 2.787, mentre i morti (entro 30 giorni) sono 16 (nel 2021 erano 9 più un pedone).

A Parigi, dal 1° settembre, i 15.000 monopattini in sharing sono stati bloccati a furor di popolo. Troppi sinistri, un numero eccessivo episodi di pirateria stradale col monopattinista in fuga dopo aver speronato un pedone, e una quantità abnorme di tavolette a rotelle che hanno invaso illecitamente i marciapiede.

Micromobilità elettrica, retromarcia europea

Un po’ in tutta Europa, si è passati dalla nuova frontiera della mobilità nelle smart cities, a una retromarcia fortissima. A Roma, si è scesi da 14.500 a 9000 monopattini in circolazione in città.  Nella Ztl Tridente ci saranno al massimo 90 monopattini, 30 per ognuno dei 3 operatori vincitori del bando. Invece, nella Ztl centro storico 900 veicoli, ossia 300 a operatore. Il servizio verrà esteso anche nelle zone periferiche, con stalli in prossimità dei nodi di scambio con il trasporto pubblico.

Una via di mezzo intelligente esiste. Anzitutto, è utile formare il conducente: potrebbe essere opportuna una sorta di patentino, da rilasciare a chi guida i monopattini. Secondo: serve un’assunzione di responsabilità da parte degli operatori di sharing, che dovrebbero rintracciare chi utilizza i mezzi in modo improprio. Terzo: preziosa un’opera di prevenzione, in parallelo alla sensibilizzazione nelle scuole, con Forze dell’ordine in carne e ossa che stoppino chi non rispetta le normative.

Di per sé, il monopattino elettrico ha notevoli potenzialità. Dà libertà, è silenzioso e pratico. La tendenza tuttavia è quello di trasformarlo in un veicolo per spostarsi troppo in fretta: non per niente, moltissimi incidenti vedono come protagonisti gli stranieri in Italia che effettuano qualsiasi tipo di consegna. Con l’esigenza di correre: più si fa in fretta, più si guadagna.