Gentrification, le conseguenze di un fenomeno molto attuale

Gentrification, le conseguenze di un fenomeno molto attuale

A partire dagli anni 60 e 70 l’urbanizzazione ha intrapreso nuovi percorsi di sviluppo: alle trasformazioni del periodo industriale, che hanno visto la realizzazione di quartieri operai, sono seguiti altri fenomeni; tra questi la riqualificazione dei quartieri centrali e l’espansione delle aree periferiche.

Senza dubbio, tra i fenomeni che hanno generato cambiamenti rilevanti in ambito urbano, c’è la Gentrification dei quartieri centrali.

Gentrification, è una parola chiave nelle città di oggi, anche se il termine è stato introdotto in ambito accademico dalla sociologa inglese Ruth Glass già nel 1964 per descrivere i cambiamenti fisici e sociali di un quartiere di Londra, conseguente all’insediamento della media borghesia in quell’area.

Che cos’è

Tradotto in italiano come “gentrificazione” indica un processo di ricambio della popolazione in una determinata zona della città: ne risulta la graduale sostituzione dei vecchi abitanti, da parte di gruppi sociali più agiati.

Al ricambio della popolazione, corrisponde generalmente, un miglioramento estetico e funzionale dell’area, e una conseguente valorizzazione del patrimonio immobiliare. Dunque, affitti e prezzi delle abitazioni crescono, mentre negozi e ristoranti più “in” sostituiscono le vecchie attività commerciali del quartiere. Aumenta in questo modo anche il costo della vita, rendendo difficile per gli abitanti storici del quartiere continuare a risiedervi.

Per questo, frequentemente queste trasformazioni sono seguite dal cosiddetto “displacement”: il dislocamento dei residenti meno abbienti del quartiere nelle periferie.

In una prospettiva più ampia

Per comprendere le cause della gentrification occorre osservare il fenomeno in una prospettiva più ampia. Il teorico Tim Butler, si riferisce alla gentrification come un fenomeno in grado di riportare su scala locale le trasformazioni globali.

Le città tendono ad attrarre le classi sociali che risultano più funzionali alla propria economia: dalle figure precarie e con un reddito basso ai lavoratori iperprofessionalizzati.

I diversi gruppi sociali si spostano verso realtà residenziali commisurate alla propria disponibilità economica.

In un contesto in cui la politica sembra preoccuparsi principalmente degli interessi economici, gli attori pubblici tendono a favorire l’avvio di processi di gentrification: con un conseguente spostamento dei più ricchi nei quartieri centrali.

Trasformazione estetica

Inoltre, gli interventi edilizi di attori pubblici e privati migliorano l’estetica urbana; un elemento fondamentale per valorizzare il marketing territoriale e il turismo cittadino.

La gentrification è un processo di trasformazione che può impiegare diversi anni: i suoi effetti sull’area urbana interessata e sulla popolazione variano molto a seconda del tipo di gentrifiers coinvolti.

A volte sono studenti e artisti a modificare un quartiere, altre volte sono professionisti altamente qualificati; in alcuni casi famiglie della classe media, o ancora single o coppie benestanti.

In ogni caso, c’è un effetto comune di ogni fenomeno di gentrification: un miglioramento estetico e funzionale, la riqualificazione del quartiere, che si può attuare attraverso l’azione di privati, o tramite appositi progetti pubblici.

Parole come rigenerazione e rinnovamento, affollano il discorso pubblico sulle realtà urbane. La lotta al “degrado”, il miglioramento architettonico, sono argomenti che si sviluppano in molti contesti politici: questo a causa di una commistione di processi economici globali, interessi privati e politiche pubbliche.

Conseguenze negative

Tuttavia, mettendo da parte “l’abbellimento” dei quartieri, la gentrification comporta dei costi sociali molto alti.

Come abbiamo visto infatti l’aumento del costo della vita e degli immobili nelle aree scaratterizzate da gentrification porta molte persone a lasciare i propri quartieri, andando ad appesantire ulteriormente le aree periferiche sovrappopolate.

Spesso si verificano infatti anche forme di resistenza da parte dei cittadini, a seconda della tipologia dei nuovi residenti. Quando sono studenti e precari, spesso si innesca una sorta di alleanza tra i gentrifiers e abitanti storici del quartiere nell’opporsi ad ulteriori programmi di valorizzazione o progetti edilizi (è ad esempio il caso di Belleville a Parigi).

Ad ogni modo, i fenomeni di resistenza alle pratiche di gentrification sono sempre più diffusi a livello globale, dato che stanno subendo un’accelerazione (si parla di supergentrification o hypergentrification).

Le politiche mosse dalla speculazione risultano sempre più evidenti: così sono in aumento i comitati, i collettivi e gli esponenti politici che si oppongono a questo fenomeno.

Sono nati molti movimenti di protesta che avanzano richieste di giustizia sociale: ad esempio il Gezy Park a Instanbul, Astoria e St. Pauli ad Amburgo o il nuovo movimento per la casa di Londra. Interrogarsi sulla gentrification vuol dire anche interrogarsi sulle trasformazioni urbane di oggi.