G20 del 2023: sarebbe stata utile una smart city per i politici

G20 del 2023: sarebbe stata utile una smart city per i politici

Su moneycontrol.com, il giornalista indiano Sundeep Khanna ironizza sui politici che hanno partecipato al G20 del 2023.

Dopo il 18º vertice del Gruppo dei venti G20 del 2023

Il 9 e 10 settembre, all’International Exhibition-cum-Convention Centre (IECC) della capitale dell’India New Delhi, si è tenuto il 18º vertice del Gruppo dei venti G20 del 2023. Proprio un giornalista indiano, Khanna, ha utilizzato la sua penna al vetriolo per illustrare le gigantesche difficoltà incontrate dagli organizzatori.

Anzitutto, sono servite misure di sicurezza straordinarie. Che hanno coinvolto e talvolta bloccato milioni di persone per favorire l’incontro di pochi politici (e dei loro portaborse). Secondariamente, chi ha avuto la sventura di dover affrontare una qualsiasi emergenza (come portare un bimbo al pronto soccorso) si è imbattuto in un “cordone protettivo” senza precedenti a  New Delhi.

Di qui, la riflessione fra il serio e il faceto di Khanna: per i futuri “gravosi” impegni di questi politici, diamo loro una smart city. Una città tutta per loro. Senza pericoli, protetta, lontana da tutto e da tutti. Nella quale possano lavorare come api per decidere le sorti del mondo: dall’economia al controllo delle malattie.

Per Khanna, la classe politica di tutto il mondo merita una propria città: non basta qualche migliaio di acri nascosti nelle zone più belle delle metropoli iper congestionate.

Il guaio non riguarda solo chi abita nelle strade. Ma include gli aeroporti e lo spazio aereo: è stato liberato per far posto ai reali.

Paralisi per la sicurezza dei leader politici

Scuole, università, uffici, negozi: tutto chiuso, come in un mondo post atomico. In una situazione surreale e anche da film horror. A beneficio di leader che fanno di tutto per promuovere, ecco la stilettata del giornalista indicano, il benessere dei cittadini del globo terracqueo.

In una città diversa da una smart city, tutta l’organizzazione viene messa in pericolo da un nonnulla: Il problema è che, nonostante tale pulizia, i pericoli sono ancora in agguato. Un dog sitter errante o un’anima sfortunata che ha bisogno di cure mediche urgenti o un vecchio genitore che sceglie queste tre date propizie per arrivare in città, hanno il potenziale per rovinare la festa. D’altronde, non s’è mai vista  e mai si vedrà l’élite di Washington a stretto contatto con i senzatetto e i disoccupati che vagano come disperati per le strade di Chicago e San Francisco.

Sia sufficiente rammentare che, per l’organizzazione del vertice, il Governo indiano ha stanziato 990 rupie crore (111 milioni di euro). In più, per la sicurezza, ha messo nel piatto 130.000 addetti, inclusi 80.000 agenti di Polizia. Tutto perfettamente riuscito: non per nulla, l’India è una potenza mondiale.

In preparazione, c’è stata la demolizione di massa dei rifugi per i senzatetto e le baraccopoli di New Delhi, con conseguente allontanamento dei residenti emarginati: 25 baraccopoli sono state rase al suolo con l’allontanamento di 300.000 persone. Tutte le consegne di cibo sono state vietate e alle persone è stato raccomandato di rimanere a casa.

Forse, per le prossime volte, è opportuna una location isolata, che non necessiti tutti questi sconvolgimenti.