UK: zero netto entro il 2050 senza gravare sulle famiglie

UK: zero netto entro il 2050 senza gravare sulle famiglie

Il Primo Ministro del Regno Unito ha manifestato la volontà di portare avanti un percorso pragmatico, proporzionato e realistico per raggiungere lo zero netto entro il 2050, riducendo i costi per le famiglie britanniche pur rispettando gli impegni internazionali.

Goal

Il Regno Unito ha fissato l’obiettivo di ridurre le emissioni di carbonio del 68% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, e rappresenta l’unica grande economia ad aver fissato un obiettivo del 77% per il 2035.  

Ciò fa seguito ai progressi compiuti negli ultimi decenni per ridurre le emissioni più velocemente di qualsiasi altro paese del G7: il Regno Unito ha infatti già tagliato le emissioni del 48%, rispetto al 41% della Germania, al 23% della Francia e nessun cambiamento negli Stati Uniti.

Il Regno Unito ha addirittura oltrepassato gli obiettivi fissati dalla maggior parte dei paesi per il 2030, quali Australia, Canada, Giappone e Stati Uniti, e finora ha superato tutti i suoi obiettivi precedenti.

Alleggerire le famiglie dai costi

In virtù dei progressi già compiuti, il raggiungimento degli obiettivi del Regno Unito per il 2030 e il 2035 non deve avvenire a scapito dei cittadini britannici che continuano a dover affrontare costi della vita più elevati, soprattutto perché la quota di emissioni globali del Regno Unito è inferiore all’1%.

Ciò significa che alcune misure, già previste, non sono più necessarie per realizzarle.

Mantenere il pubblico sostegno

Il Primo Ministro ha chiarito che i piani per raggiungere lo zero netto avranno successo solo se verrà mantenuto il sostegno pubblico, altrimenti rischieremo di perdere del tutto l’agenda.

Il Regno Unito rimarrà il paese con gli obiettivi di decarbonizzazione più ambiziosi e rigorosi al mondo anche dopo che questi cambiamenti saranno stati apportati.

La revisione dei piani

Ecco le questioni riviste dal governo:

  • far slittare di 5 anni il divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel, in modo che tutte le vendite di auto nuove a partire dal 2035 saranno a zero emissioni, in modo da consentire alle famiglie di aspettare per trarre vantaggio dal calo dei prezzi nel prossimo decennio;
  • posticipare al 2035 il divieto di installazione di caldaie a gasolio e GPL e di nuovi sistemi di riscaldamento a carbone per le case off-grid, invece di eliminarle gradualmente a partire dal 2026. Molte di queste case non sono adatte per le pompe di calore, i proprietari di casa potrebbero non essere in grado di spendere circa £ 10-15.000 per ammodernare le proprie case in soli tre anni;
  • fissare un’esenzione per l’eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili, incluso il gas, nel 2035, in modo che le famiglie che avranno maggiori difficoltà a passare alle pompe di calore o ad altre alternative a basse emissioni di carbonio non debbano farlo. Si prevede che ciò riguarderà circa un quinto delle case, comprese le case off-grid, quelle che avranno bisogno di costosi ammodernamenti o di una connessione elettrica molto elevata;
  • sopprimere le politiche volte a obbligare i proprietari a migliorare l’efficienza energetica delle loro proprietà, ma continuare invece a incoraggiare le famiglie a farlo dove possono;
  • implementare il Boiler Upgrade Grant del 50% portandolo a £ 7.500 per aiutare le famiglie che intendono sostituire le proprie caldaie a gas con un’alternativa a basse emissioni di carbonio come una pompa di calore;
  • depennare quelle idee politiche che impongano alle persone di condividere le auto, mangiare meno carne e latticini, essere tassate per scoraggiare i voli o avere sette contenitori per raggiungere gli obiettivi di riciclaggio, rimuovendo proposte che interferirebbero nel modo in cui le persone vivono la propria vita.

Gli illustrati cambiamenti non richiederanno al Regno Unito di cambiare o abbandonare i prossimi obiettivi di emissioni e, secondo il Primo Ministro, è senza dubbio il rispetto degli accordi internazionali, comprese le intese di Parigi e Glasgow, preordinate a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi.

Il Primo Ministro si è impegnato a garantire che il Parlamento sostenga le misure future che potrebbero essere necessarie per soddisfare il Carbon Budget. Ciò significa maggiore responsabilità da parte dei rappresentanti eletti e maggiore trasparenza per la società britannica su come si intende raggiungere lo zero netto.

Alla base delle ambizioni di zero emissioni nette c’è l’impegno a rafforzare la sicurezza energetica e a proteggere la natura.

Altri progetti

Inoltre, il 20 settembre, il Primo Ministro ha annunciato:

  • Il primo piano spaziale per le infrastrutture energetiche.
  • Una “corsia preferenziale” attraverso il regime di pianificazione dei progetti infrastrutturali di rilevanza nazionale, disponibile per i principali progetti di trasmissione ammissibili, per garantire che abbiano la priorità, aiutando le imprese e le famiglie a connettersi più rapidamente alla rete.
  • Un nuovo approccio alle connessioni alla rete, in cui i progetti energetici che sono pronti per primi si connetteranno per primi e, infine, saranno online più velocemente.
  • La nuova Green Futures Fellowship, sostenuta da una dotazione di 150 milioni di sterline, supporterà almeno 50 scienziati e ingegneri nello sviluppo di tecnologie verdi, come anche soluzioni pratiche e rivoluzionarie per il cambiamento climatico nell’arco di cinque anni, basandosi sul miliardo di sterline investito nel portafoglio di innovazione Net Zero . 

In una  nota stampa è stato comunicato che il Cancelliere e il Segretario per la Sicurezza Energetica presenteranno, quando sarà ritenuto opportuno, nuove riforme globali.