Il sistema "Cerbero": a Verona l'AI per la sicurezza stradale

Il sistema “Cerbero”: a Verona l’AI per la sicurezza stradale

La Polizia locale di Verona potrà contare d’ora in poi sull’innovativo sistema “Cerbero” per agevolare il controllo stradale. Lo strumento permetterà di individuare all’istante eventuali irregolarità nei veicoli, dalla sosta vietata alla mancanza di assicurazione o revisione, e potrebbe in futuro evolversi ulteriormente.

“Cerbero”

Con un comunicato sul proprio sito, il Comune di Verona ha annunciato l’entrata in scena di un nuovo strumento a disposizione della Polizia locale per implementare la sicurezza stradale. Si tratta della nuova telecamera “Gianocar-Cerbero”, che – posizionata a bordo del veicolo della Polizia – potrà fornire dati in tempo reale su ogni auto di cui sia in grado di “leggere” la targa (tramite una fotografia scattata dal sensore di cui è dotata).

Ciò avviene grazie al collegamento con Giano, un database che, interrogando istantaneamente le banche dati veicolari, può fornire le informazioni necessarie agli agenti per avere una sorta di “taccuino informatico permanente”.

App

“Cerbero” è quindi capace di individuare all’istante i veicoli che stanno circolando senza assicurazione o revisione, ma anche segnalare se un’auto è classificata come rubata o smarrita, permettendo agli agenti di intervenire.

Non solo: grazie alle sue avanzate capacità di rilevazione, il sistema è in grado di individuare le auto parcheggiate in seconda fila e i veicoli non autorizzati in sosta su stalli adibiti agli autocarri o parcheggi riservati a persone con disabilità.

Va comunque sottolineato che sarà ancora il poliziotto a procedere con la sanzione, non l’intelligenza artificiale in automatico. Quest’ultima ha infatti il compito di segnalare l’irregolarità, ma resta uno strumento governato da un agente che provvederà a muoversi di conseguenza dopo aver valutato la situazione.

Possibili sviluppi

Al momento sono due le telecamere Gianocar-Cerbero messe a disposizione della Polizia locale di Verona, ma non è da escludere che ne arrivino altre in futuro.

Anche i potenziali utilizzi dello strumento sono peraltro molti di più. Come ha sottolineato l’ingegnere informatico Stefano Scipioni, che ha sviluppato il progetto: “nel tempo possiamo addestrare la telecamera a riconoscere altre situazioni in aggiunta alla targa, come ad esempio la persona con il cellulare alla guida o l’auto sul passo carraio“.

Ovviamente, come visto ad esempio per le bodycam, ogni utilizzo di sistemi di questo tipo deve essere disciplinato dalla complessa normativa sulla privacy e la protezione dei dati, sempre più necessaria col progredire delle tecnologie di controllo digitale all’interno delle città.

Eugenio Trevissoi