Torna "Urban Nature", la festa della natura in città promossa dal WWF

Torna “Urban Nature”, la festa della natura in città promossa dal WWF

Nel fine settimana del 7 e 8 ottobre torna “Urban Nature: la festa della Natura in città”.

Giunta nel 2023 alla sua settima edizione, l’iniziativa è promossa dal WWF, e ha l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza della natura nei contesti urbani, rinnovando il modo di pensare le città, e favorendo azioni virtuose da parte di comunità, cittadini, imprese, e università per incrementare la biodiversità negli spazi urbani.

In piazza per sostenere il progetto

Tra il 7 e l’8 ottobre il WWF celebrerà la Festa della Natura in città in tutta Italia: tra eventi, iniziative e laboratori per riscoprire l’importanza della natura.

L’organizzazione sarà presente con i suoi stand in oltre 1.700 piazze italiane: qui sarà possibile acquistare una felce in vaso e sostenere il progetto “Oasi in Ospedale”.

Domenica 8 ottobre inoltre torna l’evento nazionale di Urban Nature presso l’Orto Botanico di Roma: un’occasione per incontrare i volontari del WWF, partecipare ai laboratori e incontri.

Il report

Urban Nature ha inoltre pubblicato un report volto a dimostrare come le aree verdi urbane rappresentino una risorsa fondamentale per la sostenibilità e la qualità della vita in città. La natura urbana non deve essere intesa come semplice decoro urbano, ma come vera e propria “infrastruttura” strategica, che può rendere le città più sane e stimolanti.

La missione del progetto è proprio quella di rendere le città più inclusive e sostenibili, consentendo l’accesso universale a spazi verdi pubblici.

Dov’è il verde il città?

La ricerca pubblicata dal WWF indica diverse tipologie di spazi verdi urbani, tra cui:

  • alberi stradali, ovvero singoli alberi o filari lungo le strade;
  • parchi e giardini urbani che includono il verde storico, i grandi parchi urbani, il verde attrezzato e giardini di quartiere con giochi per bambini, aree cani ecc.;
  • paesaggio intorno agli edifici che comprende aiuole, piste ciclabili, rotonde, ecc.;
  • giardini scolastici;
  • aree sportive all’aperto;
  • orti botanici e orti urbani;
  • tetti verdi;
  • verde incolto, ovvero le aree verdi non soggette a manutenzioni;
  • zone umide che includono ad esempio gli argini dei fiumi che passano dentro la città o intorno ai laghetti.

Secondo il report è fondamentale trovare dei giusti compromessi tra densità, sostenibilità, natura e benessere umano. E’ importante in questo senso impedire la cementificazione di nuove aree naturali, preservando allo stesso tempo gli spazi verdi del tessuto urbano. Devono inoltre essere prese in considerazione azioni di rinverdimento e riforestazione.

Per fortuna, grazie alle attuali politiche ambientali, il verde e la biodiversità urbana hanno assunto una centralità sconosciuta nel passato.

Quali sono i benefici che il verde apporta alla vita urbana?

Conserva la biodiversità: è di fondamentale importanza sostenere la vita delle specie animali e vegetali nelle città che, purtroppo, si trovano spesso confinate in piccoli spazi contornati da cemento.

Abbatte l’inquinamento: contribuisce a disinquinare l’aria delle città rimuovendo fino al 20% del particolato emesso. Questo grazie alla capacità di ritenzione delle foglie che lo assorbono rallentandone la diffusione. Le infrastrutture verdi aiutano inoltre il filtraggio delle acque provenienti dalle città, riducendo la diffusione degli inquinanti nei suoli e nei corsi d’acqua.

Contiene le ondate di calore: asfalto, cemento e metallo nelle città possono assorbire più energia solare rispetto alle zone verdi e la rilasciano durante la notte, impedendo il raffreddamento. Il posizionamento strategico degli alberi può far scendere la temperatura anche di 8°C: questi garantiscono un comfort termico che deriva dall’ombreggiamento delle superfici, e dal processo di traspirazione.

Protegge dalle piogge intense: l’impermeabilizzazione del suolo, rivestito di materiali come cemento o asfalto, aumenta il rischio di inondazioni. Per questo, è necessario ridurre la cementificazione. La presenza di piante in città previene e contiene i danni causati dalle inondazioni.

Riduce il rumore: secondo l’OMS, il rumore è la seconda causa ambientale di problemi di salute, dopo l’inquinamento atmosferico. L’esposizione a lungo termine può, infatti, provocare effetti nocivi per la salute, tra cui irritabilità, disturbi del sonno, o a carico del sistema cardiovascolare e metabolico nonché compromissione delle facoltà cognitive. È necessario dunque abbattere l’inquinamento acustico nelle città prevenendo così, fino a 3.600 decessi l’anno in Europa per cardiopatia ischemica legata al rumore. Opportune alberature stradali, possono mitigare il disturbo da inquinamento acustico: il fogliame spezza e ammortizza le onde acustiche.

Fornisce benessere psico-fisico: secondo alcune ricerche, nelle zone dove gli spazi verdi sono al di sotto di limiti consigliati si registra il 50% di rischio in più di sviluppare disturbi come depressione, ansia e abuso di sostanze. L’ambiente naturale favorisce il benessere e la felicità delle persone.

Contrasta l’alienazione: diverse ricerche dimostrano che l’incontro con la natura porta a una diminuzione dei livelli di stress, a un aumento della capacità di attenzione e a un miglioramento delle prestazioni nei test cognitivi.

È una palestra naturale: nel mondo, 1 adulto su 4 non raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati. I residenti che vivono in aree con più spazio verde hanno più del triplo delle probabilità di essere fisicamente attivi e circa il 40% in meno di essere in sovrappeso, rispetto a quelli che vivono in aree con poco verde.

Promuove la cultura e stimola la creatività: gli spazi verdi ricoprono un ruolo fondamentale anche come centri di importanza culturale per la comunità locale. Esiste una correlazione positiva fra le infrastrutture verdi e la vivacità culturale di una città. Gli spazi verdi aperti favoriscono infatti la coesione sociale, e l’attività culturale di una comunità, oltre alla coscienza civile e ambientale.

Natura per tutti

Nelle città del mondo il verde è cresciuto del 12% negli ultimi 25 anni, mentre nelle città europee è aumentato del 38% e costituisce in media il 42% delle città. Tuttavia, solo il 3% è rappresentato da aree verdi accessibili al pubblico e le disuguaglianze sono fortissime.

L’OMS raccomanda la presenza di uno spazio verde di almeno 0,5 ettari a una distanza massima di 300 m da ogni abitazione, con minimo 9 m 2 di spazio verde aperto a persona.

Oltre all’incremento degli spazi naturali in città, è importante che le linee guida nazionali e locali diano anche le indicazioni su come rendere l’accesso alle aree verdi pubbliche adeguato per tutti i gruppi urbani, a basso ed alto reddito, per non generare ingiustizie sociali.

L’aumento del verde complessivo potrebbe evitare fino a quasi 43mila morti all’anno nelle città europee.

Il verde negli ospedali

Giardini, balconi, terrazze e cortili privati rappresentano un tipo di spazio verde urbano che costituisce una parte essenziale di molte città e contribuiscono al decoro urbano, alla conservazione della biodiversità.

Scienziati di tutto il mondo sono impegnati nel valutare quali siano le caratteristiche più importanti che i giardini dovrebbero possedere per garantire l’effetto benefico in modo da standardizzarne la pianificazione negli ospedali dato che trascorrere del tempo interagendo con la natura in un giardino può rafforzare il sistema immunitario aumentando la resistenza alle malattie e accelerando i processi di guarigione. Gli investimenti per gli ambienti sanitari devono quindi guardare anche al verde.

Quanta natura per ogni cittadino

Per assicurare che tutti possano vivere nel verde e accedervi facilmente, il report formula una semplice regola empirica per il verde urbano valida per tutti. Si chiama “3-30-300”:

  • 3 alberi tra ogni casa: ogni cittadino dovrebbe poter vedere almeno tre alberi dalla propria abitazione.
  • 30% di copertura arborea per quartiere: a livello di quartiere, ci dovrebbe essere almeno il 30% di copertura arborea, per stimolare le persone a trascorrere più tempo all’aria aperta e sviluppare una maggiore coscienza ambientale.
  • 300 metri da uno spazio verde: l’OMS stabilisce che dovrebbe esserci uno spazio verde a una distanza lineare non superiore a 300 m da ogni abitazione; una distanza percorribile a piedi in 5-10 minuti.

Per il WWF entro il 2030 dovremmo rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili, ma la situazione attuale non sembra favorevole e raggiungere quest’obiettivo a livello globale appare difficile: il percorso verso la sostenibilità delle città del futuro è una grossa sfida, ma necessaria.