Droni civili: la Commissione UE intende tutelare sicurezza e privacy

Droni civili: la Commissione UE intende tutelare sicurezza e privacy

La Commissione UE il 18 ottobre ha adottato una comunicazione in tema di lotta alle minacce poste dall’uso illegale e pericoloso dei droni progettati per uso civile.

Con la comunicazione del 18 ottobre la Commissione ha delineato una politica uniforme dell’UE contro i droni, la quale mira a:

  • garantire che i rapidi sviluppi tecnologici e il crescente numero di droni non portino a un aumento incontrollato delle minacce nello spazio civile,
  • fornire un quadro politico armonizzato,
  • costruire una comprensione comune delle procedure applicabili per affrontare le minacce in continua evoluzione.

I droni stanno plasmando il futuro dell’economia e della società europea, in particolare nei settori:

  • dei trasporti,
  • della difesa,
  • del commercio,
  • dei servizi.

L’utilizzo dei droni rappresenta una parte importante del percorso verso la duplice transizione verde e digitale.

Come menzionato nell’agenda antiterrorismo, nonostante l’UE abbia reso difficile l’uso di alcuni droni per scopi dannosi, le loro capacità in rapido progresso pongono crescenti rischi per la sicurezza.

Sono stati utilizzati da criminali coinvolti nel contrabbando e nel traffico di droga; droni sospetti sono stati rilevati intorno a infrastrutture critiche, indicando il potenziale uso improprio dei droni per la raccolta di informazioni ostili. 

Inoltre, l’uso illegale dei droni può compromettere anche la sicurezza personale e il diritto alla privacy di singoli cittadini, in particolare quando i droni vengono utilizzati in aree residenziali.

La comunicazione è accompagnata da due manuali sviluppati dal Centro comune di ricerca della Commissione che contengono orientamenti pratici sugli aspetti tecnici chiave della politica dell’UE sui droni .

Vendono delineate azioni relative alla creazione di comunità e alla condivisione delle informazioni tra gli Stati membri, nonché misure chiare volte a sostenerli con:

  • orientamento,
  • formazione,
  • finanziamenti,
  • procedure operative.

Infine, sono state identificate 6 attività preordinate all’attuazione della politica dell’UE sui droni:

  • Condividere buone pratiche e informazioni razionalizzando il lavoro delle iniziative esistenti e istituendo un gruppo di esperti antidroni della Commissione UE.
  • Esplorare le misure normative identificando le esigenze normative e il potenziale di armonizzazione delle leggi e delle procedure in tutta l’UE.
  • Assistere gli Stati membri nella scelta tra una varietà di tecnologie commerciali antidroni informatiche e non informatiche disponibili sul mercato, fornendo consulenza e orientamento attraverso, ad esempio, il gruppo di esperti antidroni dedicato e il lavoro del Centro comune di ricerca (JRC).
  • Offrire guida pratica e supporto operativo agli Stati membri estendendo la formazione antidroni esistente, ad esempio al settore della sicurezza privata e alle autorità di contrasto. 
  • Rafforzare la ricerca e l’innovazione tramite i programmi di bilancio disponibili come Orizzonte Europa.
  • Implementare il sostegno finanziario lanciando l’invito a presentare proposte su soluzioni antidroni nell’ambito dei programmi di lavoro delle strutture tematiche del Fondo Sicurezza interna per il biennio 2026-2027.