Cruise ferma i suoi robo-taxi a San Francisco

Cruise ferma i suoi robo-taxi a San Francisco

La Motorizzazione californiana ferma i taxi a guida autonoma di Cruise dopo l’ennesimo incidente sulle strade di San Francisco e la compagnia sospende il servizio per sviluppare la tecnologia verso nuovi standard di sicurezza.

Troppi sinistri, basta robo-taxi. E’ quanto ha decretato il Dipartimento dei veicoli a motore della California a seguito dell’ennesimo incidente stradale che ha coinvolto un taxi a guida autonoma sulle strade di San Francisco. Una decisione che ha indotto la società Cruise di General Motors a sospendere il servizio della flotta, lanciato un anno fa, nel tentativo di riconquistare gli
utenti particolarmente scossi dagli ultimi fatti evidenziati dalla stampa: dal robo-taxi che si ferma sulla gamba di una donna travolta da un altro veicolo a guida umana, al gruppo di vetture che si ferma inspiegabilmente in mezzo alla strada; dal taxi a guida autonoma che rimane impantanato nell’asfalto appena posato in un cantiere stradale fino a quello scontratosi con un camion dei pompieri impegnato in un soccorso.

Robo-taxi: che succede ora

La sospensione temporanea del servizio da parte di Cruise è finalizzata a un aggiornamento della tecnologia che muove le sue auto, unito al potenziamento della sperimentazione con personale qualificato a bordo delle vetture per intervenire prontamente sui comandi in casi di emergenza e criticità.

Cruise si difende

La compagnia dichiara che le sue auto registrano un coinvolgimento fortemente inferiore in incidenti rispetto ai normali taxi con conducente umano, Ciò nonostante, non si esime dalle azioni correttive necessarie a recuperare la fiducia degli utenti in una città scelta come laboratorio di sperimentazione soprattutto per le sue peculiari caratteristiche morfologiche.

Diffidenza e proteste tra i cittadini

Non sono pochi i residenti di San Francisco che hanno osteggiato i taxi a guida autonoma, paventando rischi per la sicurezza stradale e per la fluidità del traffico. Nella “città della nebbia” – come viene definita dai suoi abitanti per la scarsa visibilità che si registra spesso durante l’anno – sono attivi anche i robo-taxi di Waymo, società californiana che fa capo ad Alphabet (Google), incontrando spesso l’ostracismo di attivisti nonché di tassisti e addetti al trasporto pubblico spaventati dagli effetti dell’intelligenza artificiale sui propri posti di lavoro.

Rischio escalation per Cruise

Come riportato anche dal New York Times, la National Highway Traffic Safety Administration (agenzia governativa del Dipartimento dei Trasporti che si occupa di sicurezza stradale) dovrà ora valutare l‘eventuale sospensione del servizio dei taxi si Cruise sull’intero territorio americano, perché – come ha evidenziato proprio sul NYT Matt Wansley, esperto di legge e di intelligenza artificiale – “se i veicoli di Cruise non sono sicuri in California, non dovrebbero esserlo anche in altri Stati”.

Google si difende

Waymo puntualizza che i suoi taxi a guida autonoma non hanno provocato infortuni dopo un milione di miglia percorse sulla rete urbana, attribuendo la responsabilità di ogni piccolo incidente alla distrazione e al comportamento errato degli altri conducenti umani.

Marco Perugini