Siena punta a ridurre gli incidenti stradali con l'IA

Siena punta a ridurre gli incidenti stradali con l’IA

Siena si conferma polo di eccellenza nell’applicazione dell’intelligenza artificiale a servizio del cittadino. Dopo l’interfaccia umanoide Caterina per l’accesso ai servizi comunali, ora anche la Polizia locale vuole sfruttare l’IA per la sicurezza stradale. 

Caterina da Siena è una figura storica che conosciamo fin dai tempi della scuola: vissuta nel 1300 e divenuta poi santa, è patrona di Roma, d’Italia e d’Europa. Ma Caterina è anche il volto umanoide dell’intelligenza artificiale che dal 2019 a Siena orienta il cittadino nel rapporto online con il Comune, fornendo informazioni dettagliate ed indirizzando gli utenti negli sportelli fisici e virtuali competenti. Caterina è in grado anche di consegnare in tempo reale al cittadino la certificazione richiesta, riducendo stress, tempi di attesa e file inutili.
Già nel primo anno di sperimentazione, grazie alla piattaforma Algho realizzata da QuestIT, Caterina ha scambiato più di 61.000 messaggi online con 14.000 utenti, rilasciando oltre 5.000 certificati.

AI per la sicurezza stradale

Adesso il Comune vuole sfruttare l’intelligenza artificiale anche nella prevenzione e nel contrasto dell’incidentalità stradale, puntando soprattutto ad arginare gli illeciti per guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. L’annuncio è arrivato da Alfredo Zanchi, funzionario di Polizia Locale a Siena e responsabile dell’Ufficio di Infortunistica stradale: “siamo partiti dall’idea di un progetto che potesse aiutarci a ridurre l’incidentalità stradale grazie all’intelligenza artificiale. Abbiamo coinvolto il Santa Chiara Lab per un servizio non sanzionatorio, ma di prevenzione dei problemi di incidentalità stradale”.

L’apprendimento automatico dalla rete è rischioso

“Le macchine sono in grado di apprendere ciò che gli diciamo – afferma Patrizia Marti del Santa Chiara Lab –  ma c’è  bisogno di competenze diverse per far sì che queste macchine siano efficaci. Servono persone con formazione umanistica, etica e di privacy. Se le macchine imparano dalla rete, possono fare propri comportamenti sbagliati. L’ambizione che abbiamo è quella di sperimentare la tecnologia, ampliandone la scala di applicabilità e facendo diventare Siena il laboratorio d’eccellenza di questo nuovo approccio”.

A Siena il Parco Scientifico dell’Intelligenza Artificiale

La città del Palio è un polo altamente specializzato nell’innovazione tecnologica. Da tre anni è infatti attivo il il Parco Scientifico dell’Intelligenza Artificiale SAIHUB, che oltre QuestIT coinvolge la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, il Comune, la Fondazione Toscana Life Sciences e l’Università degli Studi di Siena. La Rete SAIHUB riunisce una ventina di imprese per rafforzare la filiera di eccellenze biotecnologica del territorio, espandendo il suo raggio d’azione verso la sanità, l’agroalimentare, il turismo, la cultura e lo sviluppo di tecnologie inerenti all’economia circolare.

L’intelligenza artificiale va all’Università

Siena sfoggia la prima Università italiana, fondata nel 1240, e proprio l’ateneo senese è stato il primo nel nostro Paese ad aprire le porte di aule e dipartimenti all’intelligenza artificiale, stilando un decalogo per l’utilizzo di ChatGpt ed altri strumenti per orientare la comunità accademica nell’analisi e nella definizione di nuovi percorsi di ricerca. Si è anche strutturata UNIS-IA, la rete informale tra laboratori di ricerca che svolge una funzione di coordinamento per contribuire a favorire l’attrazione di studenti, ricercatori, aziende, finanziamenti, progetti di ricerca e di trasferimento tecnologico sui temi dell’IA.
Marco Perugini