Prezzi RC Auto stellari nelle smart city: automobilisti vittime di un meccanismo anomalo

Prezzi RC Auto stellari nelle smart city: automobilisti vittime di un meccanismo anomalo

Il 2023 è caratterizzato da un forte rialzo dei premi RC Auto: per l’inflazione e l’aumento della frequenza dei sinistri.

Prezzi RC Auto, sono dolori

Un 2023 caratterizzato da un forte rialzo dei premi RC Auto. Secondo l’elaborazione Ania dei dati Istat, l’indice di costo della polizza obbligatoria, il cui valore era di 100 a giugno 2003, ha raggiunto a settembre quota 129,83. Era dal 2013 che non si arrivava a vette simili. Lo dice il portale Segugio. Questo rialzo è legato all’aumento della frequenza dei sinistri: il numero di incidenti ogni 100 auto viaggianti. Il tutto in seguito al ritorno alla normale circolazione dei mezzi post Covid e al contestuale incremento del costo dei sinistri. Ha inciso anche l’inflazione.

Più malus che bonus RC Auto

Insomma, nonostante profitti da capogiro, appena determinati indici chiave cambiano in peggio, i Gruppi assicurativi alzano i prezzi RCA basato sul bonus malus: se causi un incidente, subisci fortissimi aumenti tariffari; se non ne provochi, scattano lo stesso rincari di un certo peso. Per il totale dei contratti censiti nel mese di settembre 2023, il premio medio delle polizze RCA rinnovate è aumentato del 6,8% rispetto al mese di settembre 2022 (da 311 a 332 euro), secondo quanto riporta l’Ania, la Confindustria delle compagnie. Nello stesso periodo, l’indice nazionale Istat dei prezzi al consumo per l’intera collettività (al lordo dei tabacchi) è cresciuto del 5,3% e quello dei pezzi di ricambio e accessori per mezzi di trasporto privati del 5,2%.

Conta la media

L’andamento del premio medio è stato influenzato sia dalla crescita della frequenza sinistri registrata nel corso del 2022 e pari al +4,1% (da 4,92% nel 2021 a 5,13% nel 2022) sia dall’incremento (quasi del +3%) del costo medio dei sinistri, che passa da € 4.985 nel 2021 a € 5.113 nel 2022. La crescita del premio medio ha riguardato tutte le categorie di veicoli analizzate: il premio medio delle autovetture risulta in crescita del 7,2%, passando da 315 a 337 euro, il premio medio dei motocicli ha segnato una crescita del 5,2% (da 224 a 235 euro) e quello dei ciclomotori ha registrato una variazione del +6,2%, arrivando a 162 euro (era 152 euro a settembre 2022). Poi, c’è chi ha subìto rincari astronomici e chi aumenti meno forti: se ne desume una media nazionale.

Le compagnie si difendono

In valore assoluto, si è scesi dai 448 euro pagati in media nel settembre 2012 a 332 euro nel settembre 2023:quindi, il premio medio risulta in riduzione di 116 euro. In termini percentuali il premio medio è diminuito del 25,8% da settembre 2012 a settembre 2023, con un tasso di riduzione che ha avuto un’accelerazione nei primi mesi del 2021 anche per gli effetti indiretti legati alla pandemia e ai vari lockdown che si sono susseguiti.

Canalizzazione, un affare

Resta anche il problema della canalizzazione degli automobilisti danneggiati verso le carrozzerie convenzionate con le compagnie. Che così controllano il mercato della riparazione a discapito della libera concorrenza nel libero mercato. Infatti, è partita un’offensiva legale congiunta che vede protagoniste le associazioni dei consumatori attraverso un esposto all’Antitrust contro le principali compagnie di assicurazioni operanti in Italia. A rendere nota la nuova battaglia in favore dei cittadini sono Assoutenti, Adusbef, Casa Del Consumatore, Codici, Confconsumatori, Ctcu, Movimento Consumatori.

Parola al Garante della concorrenza

A finire nel mirino dell’Antitrust saranno imprese leader del settore assicurativo quali Unipol, Sara, Generali, Linear, Allianz, Itas, Prima, Reale, Italiana assicurazioni, chiamate in causa dall’esposto delle associazioni dei consumatori all’Authority. La legge sulla Concorrenza del 2017 all’articolo 1 comma 9 prevede “per l’assicurato la facoltà di ottenere l’integrale risarcimento per la riparazione a regola d’arte del veicolo danneggiato avvalendosi di imprese di riparazione di propria fiducia”. Quindi, no a franchigie e scoperti vessatori.

Alessandro Ascione