La transizione elettrica e le Smart City passano dai mezzi commerciali

La transizione elettrica e le Smart City passano dai mezzi commerciali

Quanto sono importanti i mezzi commerciali leggeri e i camion elettrici per la transizione energetica? Cercheremo di rispondere a questa e ad altre domande affrontando il delicato tema della decarbonizzazione dei trasporti su gomma

Le auto elettriche sono in costante e graduale aumento. In Europa, le cosiddette BEV, nel mese di settembre 2023 hanno conosciuto un incremento dell’11,1% raggiungendo nel consuntivo una quota complessiva di 1.166.728 unità. Analizzando il singolo mese di settembre, le EV sono state 187.358, con una quota in crescita del 16,1%. Le vetture a corrente pure superano ormai costantemente la quota delle diesel. Siamo quindi al cospetto di un cambio di paradigma. Affinché la transizione possa completarsi è però necessario che anche i mezzi commerciali, quindi furgoni e camion a corrente, aumentino la loro quota di mercato.

La strada dei furgoni elettrici

I centri abitati delle grandi città sono e saranno sempre più preclusi all’impiego dei mezzi commerciali termici, per l’istituzione delle cosiddette ULEZ (Ultra Low Emission Zone). Per tutte le attività di consegna ci sarà quindi un crescente bisogno dei furgoni a batteria. Attualmente, sono diversi i fattori che incidono sulla lenta adozione di furgoni e di camion elettrici nelle flotte commerciali. Il costo più elevato dei veicoli elettrici rispetto alle controparti a combustione interna, unito al capitale necessario per l’installazione delle infrastrutture di ricarica, rappresentano enormi sfide per gli operatori delle flotte, soprattutto tenendo conto nell’attuale “clima economico”. I gestori delle flotte commerciali, inoltre, devono affrontare ulteriori problemi a causa della natura diversificata delle loro attività, con veicoli utilizzati per scopi commerciali che spesso richiedono scaffalature, sistemi di refrigerazione, sponde e apparecchiature elettriche. Nonostante queste criticità, i furgoni elettrici stanno aumentando, con le aziende del settore che hanno finalmente ampliato le loro proposte. Stellantis, citando un grosso player del settore, ha recentemente presentato il piano Pro One, con l’obiettivo di diventare l’azienda leader del settore, anche grazie a un proposta elettrica sempre più diversificata.

La gamma elettrica dei mezzi commerciali di Stellantis

La transizione commerciale

Un grosso contributo alla transizione verso i mezzi commerciali lo darà anche la tecnologia. Nei prossimi anni sono previste batterie più leggere, più potenti, più economiche e con un impatto ambientale minore. Lo sviluppo di accumulatori a ridotto impiego di minerali rari e costosi come il cobalto e il nichel rappresenta la sfida maggiore. Altre innovazioni, attualmente in fase di sviluppo, includono le batterie al sodio-ferro, zinco-aria e l’anodo di silicio, oltre a quelle allo stato solido, che nei prossimi mesi dovrebbero iniziare a essere prodotte in serie. Inoltre, i mezzi commerciali, grazie alla tecnologia V2G, potranno convogliare l’energia della propria batteria nella rete elettrica quando necessario o quando non sono utilizzati o, in alternativa, portarla in un’abitazione, in un edificio o in un deposito della flotta. Questa tecnologia, quando diventerà mainstream, ha tutto il potenziale per rivoluzionare il modo in cui vengono percepite le EV e il loro ruolo nel settore energetico (le vetture a batteria diventeranno una parte integrante dell’ecosistema).

La batterie allo stato solido sono molto promettenti in termini di densità energetica e affidabilità

L’importanza dei camion 

La transizione energetica del trasporto pesante su gomma rappresenta una sfida ancora maggiore rispetto ai veicoli commerciali leggeri. Nonostante i grossi passi in avanti, con l’attuale tecnologia, le batterie dei camion elettrici per assicurare un’autonomia adeguata devono essere molto corpose in termini di kWh. La Tesla ha dato il “via alle danze” presentando, nel 2017, il Tesla Semi, un camion elettrico di Classe 8. Dopo un lungo ritardo, gli scorsi mesi sono state consegnate le prime unità ad aziende come Pepsi, che ha scelto il camion Tesla per le proprie consegne. Nel frattempo la concorrenza non è stata di certo a guardare, e sono diverse le aziende che hanno commercializzato il proprio camion elettrico. Come la Mack Trucks, società controllata dalla Volvo che ha presentato l’MD Electric, mezzo destinato principalmente all’America proposto con batteria da 150 o 240 kWh, e autonomia compresa tra 225 e 370 km. Ed è proprio dal Paese a stelle e strisce che potrebbe iniziare la rivoluzione dei camion elettrici. Gli autocarri medi rappresentano infatti i cavalli di battaglia dell’economia americana, con l’enorme potenziale di “ripulire” miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno.

Il camion elettrico della Tesla

L’abbonamento per i più scettici

Ma come si può fare ad accelerare la transizione verso i camion elettrici? Nella speranza di allontanare i timori di elevati costi iniziali, Mack Trucks lancerà un abbonamento mensile e di chilometraggio a consumo per il suo camion elettrico di medie dimensioni. L’abbonamento completo, al momento solo per gli Stati Uniti, parte da un piano triennale che richiede un impegno mensile di 1.700 miglia, con una riduzione dei prezzi per chilometro per sottoscrizioni più lunghe. Alla fine del periodo, i clienti possono rinnovare il piano abbonamento a un prezzo inferiore, fino a un totale di sei anni, acquistare il veicolo a titolo definitivo o riconsegnarlo. L’abbonamento include, nel canone mensile, tutti i costi di ricarica, l’assicurazione contro i danni fisici e i costi di manutenzione, oltre al servizio di assistenza stradale e al supporto per le riparazioni. Le flotte dei camion utilizzate per i diversi servizi commerciali, si caratterizzano per seguire un percorso prestabilito che facilita la pianificazione del viaggio e delle relative ricariche. I mezzi, a seconda dei casi, possono essere utilizzati per i viaggi e poi alla sera tornare al deposito e “fare il pieno”. Il settore del camion di medie dimensioni sta crescendo, con aziende come Hino e Isuzu che stanno lavorando a nuovi modelli. I prossimi mesi saranno di fondamentale importanza per capire quanto questa rivoluzione dei camion a corrente sia più o meno effettiva.

Un Tesla Semi che rientra all’interno del deposito

Emiliano Ragoni