Giappone: le megalopoli si muovono su rotaia

Giappone: le megalopoli si muovono su rotaia

Megalopoli giapponesi: la gestione della mobilità è di primaria importanza nel percorso verso la sostenibilità.

Pur rappresentando l’1,54% della popolazione mondiale, secondo lo studio di Sensoworks, il Giappone è al quinto posto per emissioni di anidride carbonica a livello globale e Tokyo è al 23esimo tra le città più inquinate al mondo, con una produzione di 59 milioni di tonnellate annue di CO2. La riconversione al green e l’adozione di processi più sostenibili sono quindi fattori indispensabili non solo per il Paese, ma per l’intero sistema globale.

93 giapponesi su 100 vivono in città

L’impegno verso la riduzione dell’inquinamento nelle megalopoli giapponesi punta sull’impiego di tecnologia di altissimo livello e l’utilizzo di trasporti pubblici. Le città sono infatti il primo step dove intervenire: il 93,5% dei 123 milioni di giapponesi vive nei centri urbani, come rilevato dal World Population Prospects: The 2022 Revision del Dipartimento degli affari economici e sociali, divisione popolazione dell’ONU.

Le megalopoli giapponesi

Le città con più di 300.000 abitanti sono 30, mentre i 10 centri urbani di Tokyo, Osaka, Yokohama, Nagoya, Kyoto, Kobe, Sapporo, Kitakyushu, Kawasaki e Fukuoka contano oltre un milione di abitanti.

Il più alto grado di urbanizzazione si registra nell’area di Osaka e le grandi aree di Tokyo, Yokohama e Kawasaki contano insieme oltre 30 milioni di abitanti, Nagoya ne ha 6 milioni e mezzo mentre Osaka, Kobe, Kyoto arrivano a 17 milioni e mezzo di residenti. Queste costituiscono vere e proprie megalopoli, caratterizzate da un continuum di centri abitati, connessi tra loro da stretti rapporti funzionali. 

Treno strategico per la mobilità

L’elemento chiave per connettere il tessuto socio – economico di queste aree è un efficace ed avanzato sistema di trasporto pubblico, soprattutto su rotaia. Il Giappone è dotato di una rete ferroviaria capillare, efficiente e altamente tecnologica che si snoda per 27.268 chilometri su una superficie di 377.973 km quadrati. 

La principale compagnia ferroviaria è la Japan Railways (JR), un gruppo industriale composto da 6 società che servono tutto il territorio nipponico e da altri operatori locali che gestiscono la mobilità degli agglomerati urbani con collegamenti centro – periferia.

L’efficienza e la puntualità del servizio sono fiori all’occhiello nel mondo: i treni sulle linee interne di Tokyo effettuano corse, nelle ore di punta, ad intervalli di  5 minuti, arrivando a sfiorare 1 minuto sulle tratte centrali.

Sulle distanze più lunghe, punta di diamante della flotta è lo Shinkansen che, con una velocità massima di 500 Km/h, garantisce collegamenti rapidi e sicuri sulle linee Tokaido, Sanyo, Tohoku, Nagano, Akita, Yamagata e Joetsu

Maglev: treno del futuro

Nel 2027 sarà inaugurato il primo segmento di 286 chilometri sulla tratta Tokyo-Osaka del treno Maglev, in grado di viaggiare su monorotaia sospeso a pochi centimetri dal binario grazie alla forza magnetica e alla levitazione. Maglev raggiungerà i 600 Km/h senza rumori, vibrazioni e a bassissimo impatto ambientale. I legami tra i giapponesi e i treni è talmente intrinseco che la stessa popolazione si definisce «Densha otaku», ovvero innamorata del treno.

L’idrogeno muoverà le megalopoli giapponesi

Con il piano Basic Hydrogen Strategy varato nel 2017 e aggiornato nel 2023, il governo giapponese ha fissato il target di neutralità dal carbone entro il 2050, con almeno il 18% dell’energia derivante dall’idrogeno.  

Un passo decisivo è rappresentato dal  Fukushima Hydrogen Energy Research Field (FH2R), il più grande impianto al mondo di produzione, stoccaggio e fornitura di idrogeno solare, a 250 km a nord di Tokyo, completamente alimentato da energia rinnovabile.

In linea con le strategie nazionali, anche le industrie automobilistiche stanno puntando su auto a zero emissioni, affiancando all’elettrico nuovi modelli alimentati ad idrogeno.

Roberta Mordini