L’arte antismog made in Italy

L’arte antismog made in Italy

Nati come forma d’arte urbana e di protesta i murales hanno da sempre avuto un ruolo fondamentale: quello di  attivare la consapevolezza collettiva sulle problematiche della società, inviando messaggi forti e chiari. A oggi sono divenuti uno strumento fondamentale per la riqualificazione urbana, e comprensibilmente molti artisti hanno spostato la loro attenzione sulla crisi ambientale.

Negli ultimi anni le opere antismog sono sempre più diffuse, dentro e fuori dai musei: realizzate con speciali vernici e tecnologie innovative, questi capolavori non solo decorano e colorano le città, ma contribuiscono a depurare l’aria.

Quali materiali

La vernice più utilizzata per gli eco-murales è l’airlite, un brevetto italiano. Si tratta di una pittura antismog, in grado di eliminare il 99% dei batteri.

E’ stato il risultato del team composto da Massimo Bernardoni, Antonio Cianci e Arun Jadavev, fondatori dell’azienda Advances materials.

Anche la green art made in Italy non manca: ecco alcune opere antismog che è possibile ammirare nella nostra penisola.

I più grandi

Passeggiando per Roma possiamo incontrare il murales antismog più grande d’Europa.

Si trova nel quartiere Ostiense, in via del Porto Fluviale, e ha la capacità di ripulire l’aria come farebbero, tutti insieme, trenta alberi. Anche quest’opera è stata realizzata da Iena Cruz.

Napoli, può vantare uno dei più grandi eco-murales italiani: firmato dallo street artist Zed1 (pseudonimo di Marco Burresi), il suo titolo è #UnlockTheChange, e ogni giorno può assorbire lo smog prodotto da 79 automobili.

Il potere delle piante

Nello Scalo alla periferia di Bologna, troviamo un’opera che rappresenta un albero, e grazie alla sua particolare vernice, riesce a depurare l’atmosfera dagli elementi tossici, come il monossido di carbonio. Insomma si comporta come una vera e propria pianta.

Anche a  Milano Lambrate possiamo ammirare un murales capace di depurare l’aria: si tratta della street art  antismog di Iena Cruz, pseudonimo di Federico Massa.

Nella stazione di Lampugnano, sempre nel capoluogo lombardo si trova invece il murale “Benvenuti a Milano” su iniziativa dell’associazione We are the world e realizzato dall’artista Alessandro Bandino.

Padova, invece, il murale “I don’t want your hope” firmato dallo street artist Axe, riporta il celebre motto dell’attivista Greta Thunberg.

Altri messaggi

Il murales antismog che si trova a Pesaro è contro le discriminazioni: rappresenta tante mani diverse che si stringono. Si intitola “Il filo di Arianna”, ed è stata realizzata dallo street artist Mirko Cavallotto “Loste”.

A Carrara si trova “Impollinemesi”: un murales antismog multimediale, che celebra l’importanza delle api nell’ecosistema, ed è firmato da Zed1, il sound designer Alessio Mosti, e la scultrice Silvia Scaringella.

Su tela

Passando dalla street art all’arte pittorica su tela “green”, occorre fare riferimento al progetto “BIOPHILIART” di Diego Racconi, inserito nel palinsesto della Milano Green Week 2023.

L’artista, attraverso l’utilizzo dei colori naturali minerali fotocatalitici, a base di biossido di Titanio, riesce con le sue opere su tela a purificare l’aria, grazie a una reazione chimica innescata dalla luce solare. L’arte di Racconi diviene quindi, oltre che elemento d’arredo, strumento per il benessere, per combattere l’inquinamento indoor.

Secondo i principi dell’economia circolare e del riciclo, le opere dell’artista sono realizzate su tessuti acrilici recuperati da eccedenze di produzione di aziende tessili. Le opere di Racconi vogliono inviare un messaggio, risvegliare il nostro rapporto con la natura e con un ambiente che necessita delle nostre cure, del nostro rispetto e del nostro supporto.

Linda Capecci