Neom da 500 miliardi di dollari in Arabia Saudita: passi avanti

Neom da 500 miliardi di dollari in Arabia Saudita: passi avanti

La città di fondazione Neom sorgerà nel 2025 nella provincia di Tabuk, in Arabia Saudita.

Neom: progetto spettacolare e controverso

Passi avanti di Neom, progetto annunciato nel 2017 dal principe saudita Mohammad bin Salman Al Sa’ud. È una città di fondazione: un insediamento urbano che non nasce spontaneamente, grazie alle persone, ma per volontà politica con un progetto urbanistico. Sorgerà nel 2025 nella provincia di Tabuk, in Arabia Saudita. Dove? Per collocarlo geograficamente, spostatevi a nord del Mar Rosso, a est dell’Egitto e a sud della Giordania: 26500 km², con 170 km lungo la costa del Mar Rosso.

Sulla scia dell’Antica Roma

Non siamo così lontani dalla fondazione di centri urbani durante l’espansionismo romano nella penisola e nelle province: nuove colonie in epoca repubblicana e in quella imperiale tramite lo schema del castrum, classico dell’urbanistica dell’Antica Roma. La maestosità delle idee imperiali affascina l’Arabia Saudita, che con budget spropositi punta a realizzare opere faraoniche: giriamo in questo caso attorno a 500 miliardi di dollari. Con più vantaggi rispetto a qualsiasi progetto del Vecchio Continente. Primo: zero burocrazia, senza vincoli di enti o uffici che rallentano il percorso. Secondo: è visto di cattivo occhio un eventuale sforamento eccessivo rispetto allo stanziamento iniziale. Forse, solo Cina e Usa possono essere così veloci.

Intelligenze artificiali in un’ultra smart city

Il tutto rientra nel Saudi Vision 2030, piano per ridurre la dipendenza dell’Arabia Saudita dal petrolio. Intelligenze artificiali e robot vengono utilizzati per la sicurezza e la logistica, mentre a dare energia pulita ci pensano vento e Sole. Tre le componenti essenziali. Anzitutto The Line, città lineare lunga 170 km e larga 200 metri, dentro Neom: nove milioni di residenti. Poi Oxagon, complesso industriale galleggiante ottagonale. Quindi la più affascinante, Trojena, sui monti, aperta per gli sciatori per tre mesi l’anno, mentre nel resto dell’anno i turisti potranno praticare sport acquatici e mountain bike: un mix di architettura reale e virtuale, con un lago artificiale. Energia solare ed eolica produrranno neve, mentre verrà massimizzato il recupero dell’acqua. D’estate, Trojena sarà un rifugio meno bollente rispetto alle altre città saudite, con spa di extra lusso. Qui, nel 2029, la nona edizione degli Asian Winter Games.

Critiche e replica

Da evidenziare che l’Onu ha criticato più volte il progetto di megalopoli saudita: tribù nomadi sono costrette ad abbandonare la propria regione senza compenso giusto. Non che questo sia assente: è che non pare sufficiente. C’è chi parla di sfollamento forzato nella provincia nord-occidentale di Tabuk, e chi di terrorismo di Stato. Pronta la replica: il Governo sta offrendo generose compensazioni in contanti a coloro che sono stati sfollati, più nuove proprietà all’interno del regno, borse di studio universitarie e programmi di formazione professionale.

Alessandro Ascione