Le P.A. violano la direttiva UE sui pagamenti sforando i 30 giorni

Le P.A. violano la direttiva UE sui pagamenti sforando i 30 giorni

Il 16 novembre la Commissione europea ha deciso di deferire il Belgio, la Grecia e l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea per la non corretta applicazione delle norme della direttiva sui ritardi di pagamento (direttiva 2011/7/UE).

La direttiva sui ritardi di pagamento

Impone alle autorità pubbliche di saldare le fatture entro 30 giorni (60 giorni nel caso degli ospedali pubblici).

Rispettando questi termini di pagamento, le autorità pubbliche danno l’esempio nella lotta contro la “cultura” dei ritardi di pagamento nel mondo delle imprese.

I ritardi di pagamento hanno effetti negativi sulle imprese in quanto ne riducono la liquidità, ne impediscono la crescita, ostacolano la loro resilienza e potenzialmente vanificano i loro sforzi per diventare più ecologiche e più digitali.

Nell’attuale contesto economico le imprese, e in particolare le PMI, fanno affidamento su pagamenti regolari per poter funzionare e mantenere i livelli di occupazione.

I deferimenti

La Commissione deferisce il Belgio alla Corte di giustizia a causa di ritardi di pagamento da parte delle autorità pubbliche, soprattutto in Vallonia. Dopo l’avvio della procedura nel 2019 la Commissione ha monitorato attentamente la situazione, grazie a un ampio processo di monitoraggio realizzato nel corso degli ultimi due anni, ma ritiene che i miglioramenti compiuti finora siano insufficienti.

Per quanto riguarda la Grecia, la Commissione deferisce il paese alla Corte di giustizia a causa di ritardi eccessivi nei pagamenti ai fornitori da parte degli ospedali pubblici (civili e militari). La Commissione ha avviato la procedura di infrazione nel 2019. Gli eccessivi ritardi di pagamento da parte degli ospedali pubblici ostacolano la competitività e la resilienza delle imprese che operano nel settore sanitario, in particolare le PMI. Durante la pandemia di COVID-19 queste imprese hanno svolto un ruolo cruciale nell’approvvigionamento rapido degli ospedali, aiutandoli a rimanere operativi. Oggi la Commissione ha inoltre deciso di inviare un parere motivato alla Grecia in un caso distinto (INFR(2023)2027) nel quadro della direttiva sui ritardi di pagamento: questo caso riguarda la questione delle deroghe firmate dagli appaltatori ospedalieri, che accettano di rinunciare ai loro diritti previsti dalla direttiva in cambio di promesse di pagamenti immediati.

La Commissione deferisce anche l’Italia alla Corte di giustizia a causa di una normativa e una prassi nazionale che escludono il noleggio di apparecchiature per le intercettazioni telefoniche nel quadro delle indagini penali dall’ambito di applicazione della direttiva sui ritardi di pagamento. Tale esclusione fa sì che i prestatori dei servizi in questione non abbiano la garanzia di essere pagati entro i termini di legge e non possano far valere i loro diritti ai sensi della direttiva. La procedura di infrazione è stata avviata nel 2021, tuttavia l’Italia non ha ancora proposto alcuna modifica per allineare alla direttiva la propria normativa e la propria prassi.

I ritardi di pagamento

Comportano oneri amministrativi e finanziari, che risultano particolarmente gravosi per le PMI e nei casi in cui le imprese e i clienti si trovano in paesi diversi dell’UE. Gli scambi transfrontalieri ne subiscono inevitabilmente le ripercussioni.

Per affrontare tale questione, nel febbraio 2011 l’UE ha adottato la direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, introducendo misure rigorose che, se attuate correttamente dai paesi dell’UE, contribuiscono in modo significativo all’occupazione, alla crescita e al miglioramento della liquidità delle imprese.

La responsabilità degli Stati

Sugli Stati membri dell’Unione Europea ricade una responsabilità particolare nel garantire che le autorità pubbliche paghino tempestivamente le merci e i servizi acquistati.

La Commissione sostiene gli Stati membri nell’applicare in maniera più efficace la disciplina contenuta nella direttiva, anche mettendo a disposizione strumenti di monitoraggio e applicazione più rigorosi.

La Commissione sta attualmente istituendo un osservatorio europeo dei pagamenti nelle transazioni commerciali, come annunciato nell’aggiornamento della strategia industriale adottato nel maggio 2021.

La revisione della direttiva

La Commissione ha presentato una revisione della direttiva sui ritardi di pagamento, che rientra in una serie di iniziative volte a rispondere alle esigenze delle PMI, come annunciato dalla presidente della Commissione nel discorso sullo stato dell’Unione 2022.

La revisione presenta l’obiettivo di affrontare le carenze e le lacune a livello normativo, a promuovere pagamenti più tempestivi e a migliorare l’equilibrio tra piccoli e grandi operatori.

A seguito della revisione, nel settembre scorso, la Commissione ha adottato una proposta di regolamento relativo alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.