Come Waymo è diventata leader dell'auto a guida autonoma

Come Waymo è diventata leader dell’auto a guida autonoma

La controllata di Google è una delle poche società che ha creduto fortemente nell’auto a guida autonoma e in questi anni è diventata leader indiscussa, con un servizio attivo 24/24 e 7/7 a San Francisco, Phoenix e Los Angeles. E presto arriverà anche ad Austin (Texas)

Chi ha paura dell’auto a guida autonoma? Sicuramente non i dirigenti di Google Alphabet, che dal lontano 2009 stanno lavorando all’auto a guida autonoma. Il frutto di questi sforzi è Waymo One, servizio di robotaxi lanciato dalla Waymo, controllata di Alphabet, e attualmente attivo a San Francisco, Phoenix e Los Angeles. Gli abitanti di queste città possono chiamare il robotaxi direttamente dall’app e farsi trasportare verso la destinazione desiderata. Insomma, un vero e proprio servizio di taxi dove l’autista umano è sostituito da una serie di telecamere e sensori, un’unità di calcolo e un sofisticato sistema di intelligenza artificiale.

Il servizio cresce

Nello scorso mese di ottobre il servizio Waymo One è arrivato a Los Angeles (California). La società in occasione del debutto nella città ha organizzato un vero e proprio tour che dato la possibilità ai residenti curiosi l’opportunità di salire sui veicoli completamente autonomi. Pacifica la scelta di Waymo che con questa mossa ha permesso anche ai cittadini più scettici di “toccare con mano” la nuova tecnologia. A Los Angeles l’area in cui i robotaxi operano, si estende dal West Side al centro della città; si tratta di una superficie più grande di quella coperta da Waymo One a San Francisco (California), ma più piccola dell’area di Phoenix (Arizona), che si estende su 225 miglia quadrate dal centro della città passando per Scottsdale, fino alla East Valley (vedi immagine sotto).

L'area coperta da Waymo One a Phoenix
L’area coperta da Waymo One a Phoenix

Un tour autonomo

Quello di Los Angeles è il primo tour in assoluto organizzato da Waymo prima del lancio commerciale del servizio. La società controllata da Google ha dichiarato che intende “collaborare con le imprese locali e la comunità”. L’obiettivo è cercare di fare una buona impressione tra gli abitanti del posto. A San Francisco, città dove recentemente sono arrivati i robotaxi, l’azienda americana è stata costretta ad affrontare la resistenza dei funzionari comunali che si sono opposti al servizio, citando come motivazione i blocchi agli incroci.

Il banco di prova di Los Angeles

Prima del debutto a Los Angeles, Waymo ha effettuato tutta una serie di attività preparatorie, tra cui la mappatura delle strade, che ha iniziato nel 2019. Successivamente alla mappatura, l’azienda ha seguito il tradizionale programma di distribuzione dei veicoli in modalità autonoma con un autista umano al volante, che precede il lancio del servizio commerciale. Los Angeles rappresenta il mercato più grande e più impegnativo per Waymo; un’area metropolitana di 13 milioni di abitanti con rampe autostradali incrociate, strade strette, molte svolte a sinistra non protette, tramonti accecanti e una tanti conducenti distratti. Ma la città californiana costituisce anche un potenziale mercato da 2 miliardi di dollari.

L’hardware dell’auto a guida autonoma di Waymo

La leadership nel settore delle driverless car

Waymo è attualmente impegnata in una gara serrata con la Cruise (controllata di General Motors) e altre società che hanno l’obiettivo di mettere in strada il maggior numero possibile di auto robot. Infatti, solo così potranno iniziare a vedere il ritorno economico degli ingenti investimenti. Sia Waymo che Cruise hanno recentemente ricevuto l’approvazione dalla California Public Utilities Commission, che gli ha consentito di far pagare le corse a San Francisco all’interno del servizio di robotaxi attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Attualmente Waymo ha una posizione di vantaggio sulla concorrenza, ma ora ha l’assoluta necessità di incrementare le sue entrate.

Il servizio consente ai clienti di prenotare il robotaxi attraverso l’app

La genesi

Il progetto Waymo è stato avviato nel 2009. All’inizio sono state utilizzate le Firefly o Pod Car, poi la società americana è passata all’impiego delle vetture tradizionali, come la monovolume Chrysler Pacifica e il suv elettrico Jaguar I-Pace. In questo lasso di tempo chiaramente la tecnologia ha conosciuto una grossa evoluzione tecnologica, con la Waymo che ha beneficiato del riscontro ricevuto dal servizio di taxi con pilota automatico inizialmente lanciato a Chandler, in Arizona. Nel marzo 2020 la società americana ha annunciato l’evoluzione della sua piattaforma hardware, giunta alla quinta generazione. L’hardware che consente alle vetture della Waymo di guidare da sole è costituito da 29 telecamere collocate attorno alla carrozzeria, radar e Lidar a emissione laser (vede oggetti fino a 300 m di distanza e un segnale di stop fino a 500 m). Successivamente, a ottobre 2020 Waymo ha lanciato  il servizio di taxi-robot privo di pilota umano.

La Pod Car di Google – Credit: Grendelkhan – Opera propria (Wikipedia)

Emiliano Ragoni