Non c’è smart city senza una segnaletica stradale corretta

Non c’è smart city senza una segnaletica stradale corretta

La base di partenza delle città intelligenti del presente e del futuro è data da una segnaletica stradale corretta.

La segnaletica stradale è il cuore pulsante della città

Il dado è tratto: si va verso smart city, con telecamere a beneficio del miglioramento della sicurezza, della circolazione e della vita dei cittadini; ma la base di partenza delle città intelligenti del presente e del futuro è data da una segnaletica stradale corretta. Senza, si parte zoppi. Il problema in Italia è che circa un cartello su due non è in regola, non risulta conforme al Codice della strada, con pesanti ripercussioni sulla sinistrosità e sulla fluidità del traffico.

Guida autonoma? Serve dialogare con cartelli e strisce

Una strada sicura e ben manutenuta è una condizione imprescindibile per ridurre il numero degli incidenti e migliorare il comfort di viaggio. Cartelli verticali e strisce per terra invisibili e non manutenuti vanno in contraddizione con la famigerata famosa frontiera della guida autonoma: le vetture robot degli anni a venire, siano esse senza conducente al 100% o macchine dotate di tecnologia che aiuta il pilota, dialogano col parco segnaletico su strada. Il turismo in Europa a bordo della propria auto nel prossimo decennio prevede sviluppi principalmente nei Paesi che avranno infrastrutture sicure e adeguate al progresso tecnologico oggi richiesto.

Stando ad Assosegnaletica, è utile introdurre cartelli più visibili dedicati all’utenza debole: chi viaggia in moto, in scooter, su monopattino elettrico, bici classiche o e-bike necessita di segnali verticali fluoro-rifrangenti per zone scuola, piste ciclabili, corsie ciclabile, zone 30. I pedoni vanno aiutati con passaggi pedonali perfetti e l’impiego di materiali per segnaletica orizzontale più performanti.

Per il Codice della strada, metà dei proventi contravvenzionali sono destinati alla sicurezza stradale e in particolare la quota di un quarto di questo 50% va alla manutenzione della segnaletica. Sarebbe prezioso pure un catasto digitale della segnaletica aggiornato, al fine di attuare indirizzo e controllo sugli enti proprietari delle strade. Indispensabili i piani di segnalamento congrui e coerenti con quanto prevede il Codice della strada.

Andrebbero rottamati i cartelli ormai da buttare: si potrebbero attivare circuiti di riciclo dei materiali ferrosi e di alluminio sull’esempio di quanto avviene oggi con i consorzi per il riciclo della plastica e creare nuove fonti di finanziamento per la sicurezza stradale.

Attenzione ai numeri della segnaletica

In Italia, su 850.000 km di strade urbane e extraurbane, i segnali verticali risultano pari a circa 97 milioni. Premesso che un segnale verticale ha una “vita utile” in termini di colorimetria e rifrangenza che varia dai 7 ai 12 anni, e sapendo che in Italia si sostituiscono ogni anno circa 2 milioni di segnali verticali, la conseguenza è che il parco segnaletico risulta essere sempre più vecchio e difforme dal Codice della strada. Si stima che la consistenza in metri quadrati della segnaletica orizzontale sia di circa 350.000.000 metri quadri, spesso non conforme.

Cause dei sinistri, cautela

Si usa spesso dire che la segnaletica errata e pericolosa non è alla base degli incidenti stradali in Italia. Cautela. In realtà, molti fattori sfuggono alle statistiche ufficiale. Si sa nel nostro Paese quanti sinistri sono dovuti ad alcol o droga? No, perché mancano i report ufficiali precisi. Pertanto, se i numeri sull’incidentalità (sinistri con feriti e verbale di Polizia o Carabinieri) sono precisi, non altrettanto dicasi sulle cause.

Alessandro Ascione