Partenariato pubblico-privato: uno strumento di crescita

Partenariato pubblico-privato: uno strumento di crescita

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Il partenariato pubblico-privato è uno “strumento” che presenta tante possibilità di crescita e di sviluppo sia per il settore pubblico che per quello privato. Tuttavia, le insidie non mancano. Se ne è parlato a Italia Direzione Nord

Tra i diversi panel che si sono succeduti alla 21esima edizione di Italia Direzione Nord, è risultato di particolare interesse quello relativo al partenariato pubblico-privato come volano per la leadership. Hanno partecipato alla “tavola rotonda”: Alessandro Morelli, sottosegretario di Stato con delega al Cipess, Marco Alparone, vicepresidente e assessore al Bilancio Regione Lombardia, Emmanuel Conte, assessore al Bilancio del Comune di Milano, Veronica Vecchi, Professor Long Term Investment&PPP e Financial Management presso l’Università Bocconi, Igor De Biasio, AD Arexpo, Gianluca Longo, CEO Safety21 e Arianna Sansone, responsabile Relazioni Istituzionali Carbotermo. Sono stati sviscerati vantaggi e criticità di questo strumento che, se ben sfruttato, può garantire grossi benefici.

Partenariato Pubblico Privato (PPP): una disciplina complessa

Il Partenariato Pubblico Privato (PPP) rappresenta un tema molto complesso su cui politica e opinione pubblica hanno mostrato pareri a volte contrastanti. Nella sostanza, si tratta di collaborazioni contrattualizzate dove pubblico e privato interagiscono per la realizzazione e la gestione di un’opera, con lo scopo di renderla fruibile al pubblico o a un soggetto terzo. Pubblico e privato rappresentano quindi due facce della stessa medaglia che interagiscono per un fine comune avendo entrambi dei benefici. Ma i problemi sono tanti e in parte derivanti della contrattualizzazione e dai rischi di impresa correlati. Tra tutti, il rischio operativo è uno degli elementi chiave di un contratto di Partenariato.

La prospettiva italiana 

Dal dibattito è emerso che in Italia è fondamentale cambiare la prospettiva attraverso la quale i due soggetti -pubblico e privato- si approcciano alla disciplina. Una delle maggiori criticità deriva dal timore del pubblico di favorire il privato. In buona sostanza, il PPP funziona se entrambi ci guadagnano e se i rischi sono condivisi. Secondo il Sottosegretario di Stato con delega al Cipess, Alessandro Morelli, il PPP per le amministrazioni locali può rappresentare una delle chiavi di successo, anche per i conti pubblici. Emmanuel Conte, assessore al Bilancio del Comune di Milano: “Uno dei campi più importanti è quello delle infrastrutture. Serve una giusta ripartizione dei rischi tra pubblico e privato”.

Il successo di Arexpo

Igor De Biasio, AD di Arexpo, ribadisce la necessità della mutua convenienza: “La concessione a 99 anni del progetto Mind elimina il concetto del privato che specula perché, se rimane agganciato al pubblico per tutto quel tempo, vuol dire che è incentivato a costruire con lui una visione di lungo periodo“.

Credit: immagine generata con l’AI

Partenariato Pubblico Privato (PPP): le infrastrutture

Ma lo strumento di PPP diventa prioritario quando si parla di infrastrutture. Gianluca Longo, CEO di Safety21, società specializzata nell’erogazione di servizi avanzati tra cui “strade smart e intelligenti”, ha dichiarato: “Nel 2015 abbiamo voluto usare lo strumento del PPP per una infrastruttura tecnologica e non fisica. Noi lavoriamo nel campo della sicurezza, smart road e smart city, analizzando i dati che arrivano dalla strada. Nel 2022 ci sono stati circa 3000 decessi. A Milano abbiamo ridotto in 2 anni del 16% l’incidentalità e dove siamo intervenuti l’abbiamo portata a 0. Questo è l’esempio di cosa può fare il partenariato: apportare un ritorno effettivo e non solo economico”

Emiliano Ragoni