ICity Rank, come procede la digitalizzazione delle città italiane

ICity Rank, come procede la digitalizzazione delle città italiane

ICity Rank è la ricerca annuale sulla digitalizzazione delle città italiane realizzata da FPA, società di servizi e consulenza del Gruppo Digital 360 in ambito di innovazione tecnologica, istituzionale e organizzativa.

La ricerca, presentata nella sua ultima edizione lo scorso 28 novembre, in occasione di Forum PA Città 2023, è nata nel 2012 come strumento per valutare l’intelligenza dei comuni italiani.

L’analisi punta a cogliere i processi di trasformazione digitale urbani, con l’obiettivo di individuare i punti di forza e le debolezze delle amministrazioni locali e di stimolare riflessioni sul miglioramento delle strategie d’intervento.

ICity Rank 2023 traccia un panorama delle politiche attuate dai comuni italiani alla luce del primo anno di PNRR e dei nuovi fondi della programmazione europea nel campo della digitalizzazione.

La ricerca non vuole essere un semplice strumento di valutazione, ma fungere da strumento per aiutare le amministrazioni a osservare l’articolazione territoriale locale e nazionale, e favorire politiche efficaci nell’ambito della digitalizzazione.

Ricerca su tre dimensioni

Nell’edizione 2023 del report, la valutazione delle città è basata su 37 indicatori costruiti su 171 variabili e articolata in tre dimensioni:

  • Amministrazioni digitali”: analisi della digitalizzazione dell’attività amministrativa, servizi online e adozione delle piattaforme nazionali;
  • Comuni aperti”: analisi del livello di utilizzo dei social media, della diffusione di dati aperti e fruibilità di app;
  • Città connesse”: osservazione dell’impatto della trasformazione digitale sulle amministrazioni e dello sviluppo di reti di connessione, sistemi di sensori, device e strumenti per l’elaborazione dei flussi informativi e analisi dei dati.

La classifica delle città

Dalla ricerca risulta evidente come la digitalizzazione delle città vada avanti e le differenze si attenuino progressivamente: oltre metà dei 108 Comuni Capoluogo è “digitale”, un terzo è in fase di alfabetizzazione digitale, 20 sono in “ritardo digitale”.

Le italiane leader dell’innovazione sono Bergamo, Firenze, Milano e Modena, nelle prime dieci posizioni in tutte e tre le graduatorie di ICity Rank 2023.

Le quattro città “leader” sono seguite da Bologna, Genova, Torino, Trento, Venezia e poi da Cagliari, Cremona, Padova, Roma Capitale, Monza, Parma e Vicenza che, insieme ad altre, compongono il gruppo delle 16 città “altamente digitali”, con punteggi superiori ai 65/100 nelle tre classificazioni.

A seguire, altre 17 municipi di livello “intermedio”, con un punteggio di oltre 65/100: Bari, Cesena, Perugia, Reggio Emilia, Brescia, Livorno, Lodi, Napoli, Palermo, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Ravenna, Rimini, Siena, Verona.

Altre 26 amministrazioni presentano un livello digitale “base”, con una sola valutazione oltre i 65/100: si tratta di Alessandria, Andria, Aosta, Arezzo, Asti, Bolzano, Catania, Cuneo, Ferrara, Imperia, La Spezia, Lecce, Mantova, Massa, Messina, Novara, Nuoro, Pavia, Piacenza, Reggio Calabria, Rovigo, Taranto, Treviso, Trieste, Udine, Verbania.

Nelle ultime posizioni troviamo 29 città che si trovano ancora in una fase di “alfabetizzazione digitale”, mentre 20 sono in “ritardo digitale”. Tra queste, si segnalano in particolare Agrigento, Enna e Isernia.

Grandi e medie

Ad oggi tutte le città metropolitane d’Italia sono “digitali” (livello alto, intermedio o base): Firenze e Milano si attestano tra le 4 leader, ma anche Bologna, Genova, Torino e Venezia presentano valutazioni molto alte.

Si è però affermato anche un gruppo di città medie “innovative”: tra queste Trento, Cremona, Padova, Monza, Parma e Vicenza, che si affiancano a Bergamo e Modena come città altamente digitali.

Il sud

Cagliari è l’unico comune meridionale di alto livello digitale. Bari, pur raggiungendo la top ten nelle “Città Connesse”, è di livello intermedio, lo stesso per quanto riguarda Napoli e Palermo. Catania, Messina e Reggio Calabria, che negli scorsi anni avevano raggiunto posizioni molto basse, sono salite a un livello digitale “base” grazie ai loro progressi.

Oltre ai cinque capoluoghi metropolitani, si distinguono tra le città digitali del Mezzogiorno anche Pescara, Andria, Lecce, Nuoro e Taranto, che superano la soglia in almeno una dimensione. Cosenza, Sassari e Siracusa, invece, non si classificano ancora come città digitali ma evidenziano progressi in alcuni indicatori.

Amministrazioni digitali

Nel ranking “Amministrazioni Digitali”, al primo posto si attesta Cremona con 87/100 punti, seguita al secondo posto da Siena, e al terzo, a pari merito, Firenze e Pistoia. In top ten in ordine decrescente anche Lodi, Perugia, Bergamo, Cesena, Milano e Modena.

Avviata oltre una decina di anni fa, la digitalizzazione dei servizi amministrativi, ha segnato la crescita di alcune città intermedie innovative (Bergamo, Modena, Parma, Trento) e realtà meridionali in continua evoluzione.

Comuni aperti

Nell’indice dei “Comuni Aperti”, al primo posto c’è Firenze, seguita in seconda posizione da Torino, in terza da Bologna. Al quarto posto troviamo Milano e Roma, poi Bergamo, Genova, Reggio Emilia, Trento, Modena e Venezia.

Le grandi città registrano valori nettamente superiori rispetto alle medio-grandi.. Lo stesso vale per i capoluoghi del Nord rispetto a quelli del Sud. Al momento non si è ancora consolidato un modello omogeneo di riferimento di utilizzo del digitale per comunicare e rendere disponibili le informazioni: le esperienze sono attualmente molto diversificate e ai vertici troviamo soprattutto città metropolitane “pioniere” dell’innovazione e alcune intermedie.

Città Connesse

All’apice del ranking delle “Città Connesse” troviamo Bologna. A seguire, con un margine ridotto, Milano e Cagliari. In top 10, a scendere, anche Firenze, Venezia, Padova e Torino (pari), Trento, Bergamo, Bari, Genova e Modena (decime a pari punti).

Il gap dei valori medi tra grandi e piccole è molto alto. In questa dimensione, ancora in fase di sviluppo, si rilevano esperienze diverse: non è ancora emerso un modello di riferimento relativo a reti di comunicazione, sensori e device personali.

“Le città sono da sempre i primi luoghi di sperimentazione e di messa a terra dell’innovazione – ha dichiarato in occasione della presentazione della ricerca Andrea Rangone, Presidente di DIGITAL360 – ora ci aspettiamo un ulteriore passo avanti, perché le frontiere dell’innovazione si spostano sempre più in là”.

Linda Capecci