Smart city italiane con mega Ztl auto

Smart city italiane con mega Ztl auto

Le nostre metropoli puntano forte su un futuro con mega Ztl auto anti smog. Se ne discute fra target teorici e contestazioni.

Ztl auto: Area B e C Milano, Fascia Verde Roma, Scudo Verde Firenze

Il futuro di Milano, Roma e Firenze passa attraverso Zone a traffico limitato enormi. Ossia Area B e Area C nella città meneghina, Fascia Verde all’ombra del Colosseo, e Fascia Verde del capoluogo toscano. A fare da traino, da modello, l’Area B. Così grande da coprire il 72% della metropoli, vieta l’ingresso e la circolazione ai mezzi più inquinanti, incluse le vetture diesel Euro 5. Nata nel 2019, attiva da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 19.30 (festivi esclusi), è controllata da 188 telecamere. Che appioppano multe di 95 euro a chi sgarra.

Entro il 2026, il Comune garantisce che l’Area B consentirà di ridurre le emissioni atmosferiche da traffico di 25 tonnellate di PM10 allo scarico. Con un’accelerazione immediata: -14% nel 2019, -24% nel 2020 e -21% nel 2021. Nel mirino il taglio di 900-1.500 tonnellate di ossidi di azoto. Del tutto diversa l’Area C a pagamento (7,5 euro il ticket), il centro storico, la Cerchia dei Bastioni: qui ci sono auto molto inquinanti che non possono entrare, altre che conquistano il diritto di accedere solo pagando e altre ancora che entrano senza versare un cent.

I sindaci imitano Palazzo Marino

A ruota, la Fascia Verde di Roma. In futuro, nell’immensa Ztl con 51 varchi elettronici della capitale, stop alle auto a benzina e a gasolio fino a Euro 2 e quelle a gasolio fino a Euro 3 (nonché ciclomotori e motoveicoli Euro 1 e precedenti). Un’area che ha una genesi particolare: se Area B e Area C di Milano nascono con le telecamere, la Fascia Verde esiste da anni, ma senza multe a raffica in quanto priva di occhi elettronici, che si attiveranno a breve.

Dopo che Roma ha imitato Milano, è toccato a Firenze, con lo Scudo Verde, che nella terminologia ricorda la Fascia Verde romana: chiaro il riferimento al green, all’aria pulita (almeno in teoria) grazie al blocco dei mezzi più inquinanti. Abbiamo una Zona a traffico limitato di 38 km quadrati, uguale al 66% della superficie del centro abitato e al 37% della di quella comunale, con perimetro di 50 km. Circa (da definire meglio) 77 i varchi elettronici attivati dal 1° giugno 2024. Proprio come a Roma, già oggi non possono entrare auto e mezzi merci a benzina Euro 0 e 1, le diesel Euro 0, 1 e 2, ciclomotori e motocicli (2 e 4 tempi) Euro 0 e 1; ma solo da giugno prossimo arriva il Grande Fratello telematico a verificare.

Impatto pesantissimo

Detto dei target proclamati dalle amministrazioni (meno congestione e meno smog), va anche ricordato che questi provvedimenti dei Comuni sono molto contestati. Anzitutto, è da dimostrare che l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria venga raggiunto: le auto che non possono circolare nella Ztl potrebbero viaggiare al di fuori di quell’area, intasando ancor di più la circolazione, con effetti nefasti sotto ogni punto di vista. Il rischio è che le città vengano sommerse ancor più di polveri sottili. L’impatto delle Ztl è pesantissimo specie sulle fasce della popolazione meno agiate, che non hanno modo di comprare vetture meno inquinanti. Peggio ancora per i pendolari che non vengono aiutati da un trasporto pubblico efficiente e a costi contenuti. Infatti, in Italia si sta valutando una sorta di leasing popolare, per garantire la mobilità low cost in gran parte sovvenzionata dallo Stato: un’idea nata in Francia.

Alessandro Ascione