Google punta sull'energia geotermica: i data center diventano green

Google punta sull’energia geotermica: i data center diventano green

Notizie correlate

Google, mediante la startup Fervo, ha realizzato un interessante progetto in Nevada riuscendo ad alimentare data center e campus esclusivamente mediante energia geotermica 

Come abbiamo visto nel caso del Portogallo, Paese che ha funzionato esclusivamente con le rinnovabili per sei giorni di seguito, le rinnovabili costituiscono una fonte di energia concreta che può essere utilizzata per un graduale processo di decarbonizzazione. Tra le aziende interessante alle rinnovabili, risulta molto interessante il progetto di Google, che da qualche anno sta guardando verso questa tipologia di energia per decarbonizzare i propri processi produttivi. Alcuni giorni fa il colosso di BigG ha annunciato l’operatività di un progetto geotermico unico nel suo genere. Attraverso la  startup Fervo, che si occupa di rinnovabili, ha sviluppato un impianto geotermico in Nevada, che ora fornisce energia a zero emissioni alla rete elettrica.

Un'immagine dell'impianto
Un’immagine dell’impianto

Il Data center diventa green

Alla base del progetto di Google c’è l’energia geotermica potenziata, che utilizza nuove tecniche per sfruttare il calore costante della crosta terrestre e generare elettricità senza bruciare combustibili fossili o rilasciare carbonio nell’atmosfera. Ciò contribuisce a una fornitura di energia pulita che integra fonti rinnovabili variabili, come il solare e l’eolico, avvicinando la rete al funzionamento 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 in modo autonomo e senza l’impiego di fossili. La Fervo, a differenza dell’energia geotermica tradizionale, utilizza tecniche di perforazione sperimentate dall’industria petrolifera e del gas per sfruttare una quantità di calore che altrimenti sarebbe stato difficilmente accessibile. Per utilizzare il calore del sottosuolo presso il sito in Nevada, la Fervo ha scavato due pozzi orizzontali e installato fibre ottiche utili per acquisire dati che mostrano in tempo reale il flusso, la temperatura e le prestazioni del sistema geotermico. Il risultato è quello di un impianto geotermico in grado di produrre energia 24 ore su 24, utilizzando meno terreno rispetto alle altre fonti di energia pulita.

Vengono utilizzate tecniche derivanti dalle perforazioni adottate dall’industria petrolifera

L’obiettivo di Google: decarbonizzazione di tutti i data center entro il 2030 

Google si è posta l’ambizioso obiettivo, da raggiungere entro il 2030, di far funzionare data center e campus di uffici con energia priva di carbonio 24 ore su 24, 7 giorni su 7, su ogni rete in cui opera. Secondo il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, entro il 2050, l’energia geotermica potrebbe fornire fino a 120 gigawatt di capacità di generazione, e generare oltre il 16% del fabbisogno di elettricità previsto negli Stati Uniti. La geotermia, pur essendo una valida fonte energetica pulita in molte regioni come l’Asia-Pacifico, non è ancora diffusamente utilizzata perché le tecnologie tradizionali possono essere impiegate solo in aree dove il calore sotterraneo è facilmente accessibile. Oltre a questo profetto del Nevavada, il primo in assoluto di Google, secondo BigG c’è un grosso potenziale di crescita per la geotermia. Di recente ha annunciato una partnership con Project InnerSpace, un’importante organizzazione no-profit dedicata allo sviluppo dell’energia geotermica.

Emiliano Ragoni