Intelligenza artificiale, tra opportunità e disciplina. La difficile via del compromesso

Intelligenza artificiale, tra opportunità e disciplina. La difficile via del compromesso

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Gli esperti mondiali di intelligenza artificiale si sono riuniti alla conferenza tematica sull’AI a Singapore ed hanno stilato una serie di domande che riguardano le questioni più critiche. L’Europa intanto ha fatto il primo passo verso la disciplina dell’AI.  Singapore ha adottato un approccio che dà la priorità alla crescita del settore. Verso quale direzione si sta andando?

Come abbiamo visto in questo articolo in Europa si sta tentando di regolamentare l’intelligenza artificiale, attraverso quella che di fatto diventerà la prima legge al mondo che riguarda questa tecnologia disruptive. Ma come si stanno muovendo gli altri paesi? Lo scorso 6 dicembre gli esperti mondiali di intelligenza artificiale si sono riuniti alla conferenza tematica sull’AI che si è tenuta a Singapore. La conferenza, tenutasi dal 4 al 6 dicembre 2023, ha riunito 42 delegati provenienti da tutto il mondo per discutere e identificare le SCAI Questions, domande critiche sull’AI.

Le domande per un’AI più funzionale

Alcune delle domande che sono state poste sono riguardano l’affidabilità, la necessità di predisporre un ecosistema sicuro di raccolta e condivisione dei dati che produca dati di alta qualità per l’AI, che possano essere condivisi e sfruttati all’interno e tra i Paesi, e quali sono le strutture di governance e le misure normative ottimali. Inoltre, le altre questioni critiche riguardano i vantaggi e i progressi dell’AI, le modalità di utilizzo dei modelli di sviluppo, come sfruttarla per migliorare l’accessibilità dell’istruzione e le metodologie per la valutazione della sicurezza.

Di seguito il dettaglio delle domande critiche sull’AI

Affidabilità e affidabilità: come possiamo garantire che i modelli e i sistemi di AI siano affidabili?

Raccolta e condivisione dei dati: come possiamo creare un ecosistema di raccolta e condivisione dei dati che produca dati di qualità per l’IA, che possano essere condivisi e sfruttati all’interno e tra i vari paesi?

Governance e misure normative: quali sono le strutture di governance e le misure normative ottimali per l’AI?

Risolvere problemi scientifici: come dovremmo far progredire l’AI per risolvere problemi scientifici critici per l’umanità?

Modelli e architetture derivati dall’intelligenza naturale: come possiamo sfruttare i modelli di sviluppo derivati dall’intelligenza naturale per creare nuovi paradigmi idonei per l’AI?

Valori e norme per allineare l’IA: come possiamo individuare i valori e le norme a cui vogliamo allineare i sistemi di AI?

Accesso equo, controllo e concorrenza leale: come garantire una concorrenza leale? Come dovremmo affrontare questi problemi?

Trasformare l’istruzione: come possiamo utilizzare l’AI per migliorare l’efficacia, l’efficienza e l’accesso all’istruzione nelle società di tutto il mondo?

Mitigare i rischi catastrofici e i danni continui: come possiamo mitigare i rischi derivanti dall’utilizzo dell’IA

Combattere le campagne di disinformazione: quali sono gli ostacoli per  i siti di informazione per ridurre l’impatto negativo della disinformazione?

Un quadro di riferimento per l’adozione efficace dell’IA per il bene sociale: come valutare e applicare efficacemente i modelli di IA per il bene sociale?

Metodologie per la valutazione della sicurezza dell’IA: come possiamo stabilire e sostenere metodologie per la valutazione della sicurezza dell’IA?

Le difficoltà 

I delegati che hanno preso parte alla conferenza hanno spiegato perché questi quesiti sono cruciali per rendere l’AI più funzionale ed efficace per il bene globale. Inoltre, hanno delineato possibili indicatori di come monitorare i progressi nell’affrontare queste domande. I quesiti collettivi della SCAI sono intesi come un insieme di sfide per aiutare a guidare l’agenda globale dell’IA. Possono orientare gli obiettivi della ricerca e le direzioni politiche mondiali, oltre a servire da fonte di ispirazione su come affrontare lo sviluppo e la diffusione dell’IA.

Polizia predittiva: rischio od opportunità?

Come si è visto nelle 36 ore che hanno preceduto l’IA Act europea, il dibattito sull’intelligenza artificiale è ancora aperto. La questione più spinosa dei negoziati ha riguardato il riconoscimento biometrico in tempo reale e la polizia predittiva, ossia l’impiego degli algoritmi per prevedere le probabilità con cui può essere commesso un reato. Nella sostanza il Parlamento difendeva una linea per il blocco totale mentre il Consiglio propendeva per un approccio più permissivo. L’argomento è molto delicato perché la giustizia predittiva è basata sul cosiddetto machine learning, ossia la funzionalità che consente ad alcune AI di imparare dalle esperienze pregresse offrendo l’opportunità di ottenere decisioni più corrette. Il rischio che l’AI non tenga conto di alcune sfumature potrebbe essere concreto, tuttavia, è altrettanto importante il contributo concreto per la prevenzione del crimine.

La strategia di Singapore

Singapore persegue invece una strategia decisamente più aggressiva e meno conservativa rispetto all’Europa. L’obiettivo del Paese è quello di rafforzare le competenze attraverso il piano National AI Strategy 2.0, che prevede si focalizza su tre temi: Activity Drivers, persone e comunità e infrastrutture e ambiente. Per quanto riguarda il primo punto, Singapore vuole rafforzare l’ecosistema di start-up AI con programmi di accelerazione così da stimolare una rapida sperimentazione. Mentre sul settore persone e comunità, si punta ad attirare le migliori menti che operano nel settore, aumentando fino a 15.000 unità il numero degli operatori, creazione di un sito di IA per co-localizzare i creatori e gli sperimentatori e alimentare la comunità. Singapore punta vuole intensificare l’adozione dell’IA nelle imprese per la trasformazione dell’industria, oltre a migliorare la forza lavoro attraverso programmi di formazione. Per l’ultimo punto, ambiente e infrastruttura, Singapore vuole sviluppare tecnologie per il miglioramento della privacy e utilizzare l’AI nel caso fosse necessario per il benessere comune, e predisporre un apparato normativo solido.

Emiliano Ragoni