Il passaggio epocale dal dal 5G al 6G 

Il passaggio epocale dal dal 5G al 6G 

La prossima generazione di telecomunicazioni mobili inizierà a diffondersi dal 2030: il 6G. Ecco perché i giganti si muovono già.

6G in arrivo

Stiamo per entrare nella 6G, la 6th Generation, la sesta generazione della telefonia mobile. Tecnologie di telefonia mobile e cellulare con standard non ancora esistenti, o meglio non ancora resi pubblici. Inizierà a diffondersi dal 2030 e non rappresenterà un piccolo gradino sopra il 5G, ma una mezza rivoluzione. Straordinaria la velocità, di cui chiunque naviga nel web ha sempre più fame: 100 Gbit/s reali, decuplicando quella sulla carta raggiunta tramite il 5G. Ecco perché i giganti si muovono. In particolare, l’Agenzia spaziale europea ha assegnato un contratto di sviluppo all’azienda di reti avanzate e comunicazioni laser alla società americana Aalyria: obiettivo, costruire una piattaforma software che sfrutti la potenza di queste risorse per supportare la connettività 6G (oltreché 5G). Per la cronaca, Aalyria è uno spin-off di Google.

Secondo Antonio Franchi, responsabile del programma strategico Space for 5G and 6G dell’Esa, “le collaborazioni con i partner industriali, come questa con Aalyria, svolgono un ruolo centrale negli sforzi dell’Agenzia per far progredire la trasformazione digitale dell’industria e della società, grazie all’integrazione delle reti terrestri e non terrestri 5G/6G”. Il target, dice, è stabilire una connettività continua, ubiqua e resiliente nel contesto delle tecnologie emergenti. La piattaforma prevista da questo contratto di sviluppo potrebbe essere una risorsa rivoluzionaria per i sistemi di telecomunicazione, con vantaggi sostanziali per le parti interessate. Gli fa eco Chris Taylor, ceo di Aalyria: “È una pietra miliare nel viaggio di Aalyria verso la rimodellazione del futuro delle comunicazioni spaziali. La nostra collaborazione con l’Esa testimonia la nostra dedizione a spingere i confini di ciò che è possibile con la connettività spaziale”.

Apple in campo

Stando a Mark Gurman di Bloomberg, Apple starebbe proseguendo i lavori sulla tecnologia 6G, per arrivare a un Modem System Architect per lo sviluppo di chip con connettività 6th Generation. Ha anche avviato la ricerca di una figura specifica: “In qualità di Cellular Platform Architect, guiderai e coordinerai la progettazione e la modellazione di un’architettura di riferimento 6G. È necessario sviluppare un insieme adeguato di implementazioni di prototipi e modelli di architettura di riferimento che consentano la valutazione dei candidati tecnologici e dei casi d’uso. In quel ruolo pianificherai, guiderai e parteciperai attivamente a tali attività di modellazione e prototipazione. Collaborerai in modo interfunzionale con i team di ricerca e sviluppo nel proporre, pianificare e implementare simulazioni ed esperimenti per valutare i candidati alla tecnologia 6G”.

L’Ue ci crede

Intanto, in tema di ricerca sul 6G, l’Unione europea prosegue con i 27 nuovi progetti di innovazione e sperimentazione selezionati nella seconda call for proposals della Smart networks and services joint undertaking (Sns Ju): finanziata con 130 milioni di euro nell’ambito di Horizon Europe. Numerose le aree. Anzitutto, l’architettura di sistema, dove compaiono progetti anche sul 6G-cloud e 6G-twin, con integrazione del digital twinning di rete in futuri sistemi 6G basati sull’intelligenza artificiale.

Quindi, le tecnologie di comunicazione wireless ed elaborazione del segnale, dove vengono esplorati avanzamenti come le nuove tecnologie 6G Ran. Poi, i dispositivi per l’infrastruttura di comunicazione, per rafforzare ed espandere l’infrastruttura fisica e virtuale. Non ultimi, i “Servizi affidabili e sicurezza intelligente”, per garantire una transizione sicura al 6G che dia priorità alla protezione dei dati degli utenti e alla privacy, all’affidabilità, alla fiducia e alla resilienza.

Alessandro Ascione