L'evoluzione delle Smart City: in che direzione stiamo andando?

L’evoluzione delle Smart City: in che direzione stiamo andando?

Cosa sono le smart city e quali sono i pilastri fondamentali su cui sono basate? Come si sono evolute le città intelligenti e quali sono le strategie da adottare per trasformare una città? Il paper redatto da OpenDataSoft risponde a queste e a tante altre domande sulle smart city, citando alcuni esempi virtuosi

Sono anni che si parla di smart city, un concetto complesso da categorizzare perché contempla diversi ambiti. Nell’ultimo periodo abbiamo assistito a una vera e propria evoluzione del concetto stesso di smart city, che è passato dall’essere poco definito a qualcosa di più concreto. Oggi le smart city sono considerate delle entità tecnologiche e aperte, dove i cittadini partecipano attivamente alla loro genesi ed evoluzione. L’occasione per tornare a parlare di evoluzione delle cosiddette città intelligenti è il paper Harnessing open data to create smart communities  di OpenDataSoft, che fa il punto sullo stato attuale e sugli scenari evolutivi.

Il concetto di città intelligente 

Prima di addentrarci nell’analisi evolutivo del concetto di “città intelligente”, è opportuno prendere in analisi quelle che sono le definizioni scientifiche attualmente disponibili. L’etimologia del termine smart city è definita da diverse organizzazioni, come IBM e IDC, che pongono l’accento sulla gestione ottimale delle informazioni interconnesse per migliorare l’efficienza operativa e soddisfare le esigenze sociali, finanziarie e ambientali. Attualmente, quindi, quando si parla di smart city si intende proprio questo, ossia una città moderna, inclusiva e aperta alle esigenze dei cittadini che per efficientare i propri processi utilizza i dati e la tecnologia.

Smart City, l’importanza degli open data

Il dossier redatto da OpenDataSoft, sottolinea l’uso degli open data per creare comunità intelligenti e i vantaggi che ne derivano per i comuni di tutte le dimensioni. Le città intelligenti possono utilizzare la tecnologia per integrare i dati in modo dinamico, consentendo la creazione di servizi basati sui dati che soddisfino le mutevoli esigenze di cittadini, imprese e comuni. In questo contesto i comuni più piccoli devono affrontare sfide per l’implementazione di strategie di smart city, come il costo delle infrastrutture e le competenze specialistiche in materia di dati. Tuttavia, oggi sono sempre maggiori le soluzioni economicamente vantaggiose. A prescindere dalla dimensione del comune, per costruire e implementare una strategia di smart city è necessario utilizzare una potente piattaforma dati che riunisce, arricchisce e analizza tutti i dati. Solo così sarà possibile adottare una tecnologia intelligente per far diventare più efficienti le città, per soddisfare le esigenze dei cittadini e delle parti interessate, oltre che per innovare e migliorare la sostenibilità.

Tecnologia intelligente

La tecnologia intelligente, se utilizzata in modo efficace, garantisce benefici alle comunità, a prescindere dalle loro dimensioni. Google, con il progetto Green Light, ha utilizzato l’IA per rendere il traffico più scorrevole e quindi ridurre l’inquinamento. Questo è stato possibile grazie all’utilizzo dei dati raccolti da Google Maps, che considerano la struttura, il tipo di traffico e la programmazione dei semafori di ogni incrocio, e alla potenza degli algoritmi di intelligenza artificiale. Sensori, gestione condivisa dei dati e monitoraggio in tempo reale, possono dare un contributo reale per miglioramenti mirati e riduzione del consumo energetico negli edifici, decarbonizzazione, riduzione del traffico, ottimizzazione dei parcheggi, miglioramento della qualità dell’aria, gestione dei rifiuti, coinvolgimento dei cittadini e turismo.

Il contributo attivo dei cittadini

Le città intelligenti devono essere orientate alle persone, promuovendo comunità collaborative e aperte che evolvano continuamente per rispondere ai bisogni delle persone. Il tutto nell’ambito di una cultura dell’innovazione e dell’apertura alla diversità e all’inclusione. Solo in questo modo sarà possibile affrontare sfide globali come sostenibilità, cambiamenti climatici e crescita demografica. Sono diversi gli esempi di smart city che hanno visto la partecipazione attiva dei cittadini; Vancouver ha coinvolto 30.000 cittadini nella co-creazione del piano d’azione Vancouver Greenest City2020; Morrisville, NC, ha invece organizzato incontri aperti mensili con i cittadini per indirizzare la sua smart cityroadmap.

Le città intelligenti del futuro saranno sempre più a misura d’uomo

Il caso di Ajman

Nel paper vengono fatti diversi esempi di città intelligenti. Tra i vari case study viene trattata la città di Ajmān, capitale dell’emirato di Ajman, negli Emirati Arabi Uniti. Ajman è una città che ha compreso che la condivisione dei dati rappresenta la base per raggiungere i suoi obiettivi. Il Dipartimento per il Digitale di Ajman raccoglie e pubblica gli open data dei dipartimenti governativi sul un portale, che costituisce la base per la raccolta, la condivisione e la visualizzazione dei open data di tutto il governo di Ajman. Il Department of Digital Ajman ha creato un programma per la formazione degli ambasciatori dei dati di nove dipartimenti governativi. Gli ambasciatori sono responsabili della fornitura di dati di qualità e aggiornati. I dati sono disponibili attraverso visualizzazioni, mappe e tabelle e tutti scaricabili tramite API, e sono stati utilizzati per interessanti progetti. Ad esempio Ajman sta lavorando per diventare una città che permetta a tutti di accedere a servizi urbani come scuole, ospedali, enti governativi e centri di intrattenimento nel raggio di 15 minuti a piedi o in auto. Un altro caso d’uso innovativo è quello della sostenibilità e della gestione dei rifiuti, creato grazie alla collaborazione tra il Dipartimento del Comune e della Pianificazione e Digital Ajman, che fornisce ai cittadini informazioni sulla sostenibilità, incoraggiando i cittadini a riciclare di più.

Jersey City

Con oltre 265.000 abitanti, Jersey City è la seconda città più popolosa del New Jersey (USA). Un tempo città guidata dagli immigrati che lavoravano nelle industrie navali e manifatturiere, negli ultimi anni si è trasformata in una moderna comunità urbana. Le vecchie fabbriche sono state riconvertite e gli edifici sono stati utilizzati per uffici, unità abitative, con gli scali ferroviari abbandonati che ora sono diventati parchi paesaggistici. La città ha capito l’importanza della condivisione dei dati con i suoi oltre 247.000 residenti. Ecco perché è stato creato il portale opendata, con l’obiettivo di rendere più facile l’accesso e il riutilizzo dei dati da parte dei cittadini e delle imprese. I team di lavoro della città attualmente pubblicano diversi portali open data che forniscono un’ampia varietà di informazioni, tra cui localizzazione di strutture per biciclette, localizzazione di murales e di opere di street art attraverso una mappa interattiva, identificazione della posizione degli alberi piantati in città, ottenere informazioni sulle attività dei vigili del fuoco o sui fornitori impiegati da Jersey City.

Emiliano Ragoni