Zona a traffico limitato nel centro di Parigi: una scommessa

Zona a traffico limitato nel centro di Parigi: una scommessa

Al termine dei Giochi olimpici, Parigi creerà una Zona a traffico limitato del tutto proibita alle vetture: se ne parla nell’autunno 2024.

In arrivo la Zona a traffico limitato di Parigi

Come ridurre l’inquinamento dell’aria e acustico? Il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha la sua ricetta: fra gli ingredienti, anche una nuova Zona a traffico limitato nel centro, dopo i Giochi olimpici.  Che si terranno da venerdì 26 luglio a domenica 11 agosto 2024. Pertanto, si parte nell’autunno 2024. Verranno bloccate quasi tutte le auto. Potranno entrare solo residenti, commercianti, fattorini, visitatori. Una Ztl accessibile solo al traffico di destinazione. Il perimetro della Zl, elaborato d’intesa con la Prefettura di Polizia, corrisponderà al settore Parigi Centro con il 1°,  il 2°, il 3° e il 4° arrondissement. Una zona immensa, vista la vastità della capitale francese. D’altronde, l’idea era già stata avanzata dalla Hidalgo nella campagna elettorale del 2020.

Cosa dice il Comune

Il Comune di Parigi sostiene che questo è un modo concreto di agire. E cita la multa presa nel 2019 dalla Francia, condannata dalla Corte di giustizia dell’Unione europea per mancato rispetto delle normative europee sulla qualità dell’aria.

Questo sistema consentirà di riorganizzare la condivisione dello spazio pubblico a vantaggio dei trasporti pubblici, degli spostamenti in bicicletta e a piedi, evidenzia il Comune. Sostenendo che la misura va a beneficio di alcune categorie di utenti: visitatori, residenti, commercianti, artigiani, taxi, servizi pubblici, persone a mobilità ridotta.

Area B e Area C di Milano? No, poco a che vedere

Pertanto, la Ztl di Parigi avrà poco a che fare con l’Area B di Milano: qui, entrano solo le vetture meno inquinanti. Come la Fascia Verde di Roma, gigantesca. Nessun parallelo con l’Area C: divieto per le auto molto inquinanti; quelle un po’ meno “verdi” entrano pagando 7,5 euro; infine le macchine pulite entrano senza versare il pedaggio.

Rischio traffico in tangenziale

Come per Milano e Roma, anche per Parigi c’è un pericolo: il traffico potrebbe spostarsi dal centro verso l’esterno, in tangenziale per esempio. L’implementazione della Ztl parigina, comunque, è accompagnata da numerosi progetti di calma dei quartieri e di revisione dei piani di traffico in tutta la città.

Quelli sulle Ztl sono provvedimenti privi di basi scientifiche: nessuna certezza che le polveri sottili vengano abbattute. O che gli incidenti calino. Va presa in considerazione la possibilità che smog e traffico crescano all’esterno della Ztl, coinvolgendo la stessa area centrale. E di fatto facendo peggiorare la situazione. Lo stesso rischio che sta correndo Milano e che riguarderà anche Roma.

Parigi ha illustrato il progetto sottolineando come uno studio di fattibilità evidenzi forti cali percentuali di CO2 nella Ztl. Mancano tuttavia tre dati. Primo: fuori dalla Ztl, la CO2 aumenterà? Secondo: davvero interno ed esterno della Ztl non comunicano? Davvero le polveri sottili in più emesse fuori non possono spostarsi dentro? Terzo: non c’è un cronoprogramma. Per esempio si dice: -15% di CO2 nell’Avenue de l’Opéra. Sì, ma in quanto tempo? La discesa sarà graduale? E in che termini?

Una scommessa molto azzardata, che fa il paio con quella sui monopattini elettrici in sharing, rivelatisi un flop totale in fatto di incidenti e traffico, tanto da spingere la Hidalgo alla retromarcia con un referendum.