Legal L'appalto pubblico diventa digitale: cosa cambia Emiliano Ragoni 03 January 2024 Italia Notizie correlate Esg Italia, ottavo paese al mondo per numero di colonnine Smart Road Participation for Transformation, coinvolgere i cittadini nello sviluppo delle città Esg Rapporto Annuale dell’ESG Culture LAB: “Le nuove sfide della sostenibilità” Dal 1° Gennaio 2024 entrata il vigore il nuovo Codice dei contratti pubblici che prevede la digitalizzazione degli appalti pubblici. L’Italia si modernizza assumendo connotati più europei Chiunque abbia partecipato a una gara d’appalto o che comunque abbia predisposto la documentazione necessaria richiesta dal bando, sa bene che spesso ci si addentra in un coacervo di richieste e di moduli da stampare, spesso di non facile comprensione. Tuttavia, questa situazione è destinata a cambiare perché in Italia, a partire dal 1° Gennaio 2024, entra in vigore il nuovo Codice dei contratti pubblici, che, tra le altre cose, prevede la digitalizzazione degli appalti pubblici. Gli appalti pubblici diventano digitali Uno dei pilastri del nuovo Codice dei contratti pubblici, la digitalizzazione degli appalti pubblici, rientra tra gli obiettivi più rilevanti del Pnrr, costituendo una trasformazione epocale dell’Italia, che si presume abbia un impatto diretto su cittadini, amministrazioni e imprese. Qui la ripubblicazione in G.U. del testo del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, recante: «Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici.» L’Anac si è mossa L’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione, ha lavorato per dotare l’Italia di tutte quelle infrastrutture digitali necessarie per lo svolgimento delle procedure di appalto in modalità telematica. Tutto questo affinché tutti i soggetti coinvolti come stazioni appaltanti, operatori economici, enti pubblici, siano effettivamente pronti al passaggio. Una volta epocale La cogenza del nuovo codice dei contratti rappresenta una volta epocale perché, oltre a prevedere la dematerializzazione di tutti i documenti, fa sì che amministrazioni e imprese entrino in una nuova dimensione digitale di tutte le fasi del processo di acquisto. Tutto ciò prevede che programmazione, progettazione, esecuzione e accesso alle informazioni e agli atti di gara avvenga in modalità completamente telematica; non ci saranno più documenti e scartoffie da gestire ma solo interoperabilità fra piattaforme certificate. E-procurement: la definizione Viene definito il concetto di e-procurement: “La digitalizzazione dei processi di approvvigionamento di beni e servizi delle pubbliche amministrazioni (electronic public procurement) è uno dei principali driver delle politiche della Commissione Europea”. L’obiettivo, nel medio periodo, è quello di digitalizzare l’intero processo di approvvigionamento delle pubbliche amministrazioni nelle due fasi di pre e post aggiudicazione, ossia dalla pubblicazione dei bandi fino al pagamento (appalti elettronici end-to-end). Le pubbliche amministrazioni potranno così acquisire dal mercato forniture, servizi, lavori, conoscenza, utili al funzionamento delle proprie attività istituzionali, attraverso l’interconnessione con banche dati e sistemi telematici. Il tutto nell’ottica della semplificazione dell’intero processo. Cosa si deve fare concretamente? L’Anac mette a disposizione la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici, attraverso la quale è possibile reperire le informazioni necessarie allo svolgimento delle fasi dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici. Nelle specifico, l’autorità metta a disposizione i seguenti strumenti (accessibili mediante Spid o Cie): Piattaforma contratti pubblici (PCP): nuova piattaforma che abilita la digitalizzazione del ciclo di vita dei Contratti Pubblici Codice dei Contratti Pubblici (Decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36). È costituita da una serie di servizi accessibili esclusivamente in interoperabilità dalle Piattaforme Digitali di Approvvigionamento (PDA); Piattaforma per la pubblicità legale degli atti. Parte integrante della Banca Dati Anac, garantirà la pubblicità legale degli atti, anche mediante trasmissione dei dati all’Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, per bandi e avvisi di appalti di importo pari o superiore alle soglie di rilevanza europea. La Banca dati Anac prenderà in carico ogni giorno le richieste di pubblicazione trasmesse attraverso le piattaforme digitali da parte delle stazioni appaltanti, trasmettendole all’Ufficio europeo; Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE). Permette rispettivamente alle Stazioni Appaltanti e agli Enti aggiudicatori l’acquisizione dei documenti a comprova del possesso dei requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-finanziario per l’affidamento dei contratti pubblici e agli Operatori Economici di inserire a sistema i documenti la cui produzione è a proprio carico. L’Operatore Economico accedendo al fascicolo ha possibilità di creare un repository dove collezionare documenti utili in sede di partecipazione alle procedure per l’affidamento di contratti pubblici. In definitiva In definitiva, il ciclo di vita digitale dei contratti pubblici si articola in: programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione. Le attività inerenti al ciclo di vita sono gestite attraverso piattaforme e servizi digitali fra loro interoperabili, (ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale e-procurement). Le piattaforme e i servizi digitali consentono, tra le altre cose, la redazione o l’acquisizione degli atti in formato nativo digitale, la pubblicazione e la trasmissione dei dati e documenti alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici e l’accesso elettronico alla documentazione di gara. Le piattaforme di approvvigionamento digitale, che interagiscono con i servizi della Banca dati nazionale dei contratti pubblici e con i servizi della piattaforma digitale nazionale dati, sono l’insieme dei servizi e dei sistemi informatici, interconnessi e interoperanti. Questi ultimi sono utilizzati dalle stazioni appaltanti e dagli enti concedenti per assicurare la piena digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici. L’Anac, infine, è titolare esclusiva della Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici. Emiliano Ragoni