Parte la mappatura delle reti telecomunicazione: deadline 31 gennaio

Parte la mappatura delle reti telecomunicazione: deadline 31 gennaio

Reti fisse di backhauling: gli operatori Telco hanno tempo fino al 31 gennaio 2024 per inviare la mappatura delle infrastrutture di trasmissione dei dati alla società Infratel Italia, soggetto incaricato dal Dipartimento per la trasformazione digitale per la consultazione degli attori del settore.

Oggetto della rilevazione è il tratto di rete, definito “backhauling”, che trasporta il traffico dati dai punti di raccolta locali alla rete nazionale e che, sulla base della Strategia per la banda ultra larga approvata dal Comitato Interministeriale per la transizione digitale, è sottoposto a un monitoraggio capillare, al fine di indirizzare gli interventi necessari a garantire uniformità del servizio sul territorio, assicurando la qualità delle comunicazioni con adeguate infrastrutture di trasmissione.

Obiettivi della mappatura

La mappatura delle reti fisse di backhauling parte con la consultazione avviata da Infratel ed è finalizzata alla verifica della capienza e dell’efficienza dell’impalcatura di accesso fisica o radio FWA degli impianti esistenti o pianificati entro il 2026, con velocità di connessione in download pari o superiore a 300 Mbit/s, nel periodo di picco di ogni un’unità immobiliare passed, dove il servizio di banda ultralarga è erogato senza costi addizionali per l’utente.

Informazioni sulle reti fisse di backhauling

Ciascun punto di raccolta della rete di accesso è mappato attraverso le coordinate geografiche definite dal protocollo del World Geodetic System, risalente al 1984. Le principali indicazioni tecniche richieste da Intratel agli operatori non riguardano solo il posizionamento, ma anche il livello di disponibilità dell’infrastruttura con la specifica di presenza di “minitubi” e il loro livello di saturazione. Stesso approccio vale per i cavi in fibra ottica, per i quali vanno evidenziate nella rilevazione anche le informazioni sui possibili aumenti di portanza e le nuove pose pianificate. La mappatura richiede inoltre la specifica sulla presenza di fibre di operatori terzi, acquisite in concessione.

 

Strategia per la Banda Ultra Larga

La mappatura delle reti fisse di backhauling è uno degli step operativi previsti dalla Strategia per la Banda Ultra Larga (“BUL”) per la creazione e diffusione di un sistema di telecomunicazioni italiano ad altissima capacità, attraverso un piano triennale di interventi. 

Il settore delle Telco è di fondamentale importanza per contribuire alla crescita economica del Paese, con la previsione di benefici incrementali stimabili pari a +96,5 miliardi di euro di PIL, cumulativamente tra il 2020 e il 2025, e +180,5 miliardi di euro, cumulativamente tra il 2020 e il 2030.

Punti cardine della strategia

I macro obiettivi del piano di miglioramento della BUL sono 5 e  riguardano: l’incremento delle competenze della PA e il potenziamento della Ricerca e Sviluppo del settore; il rafforzamento delle attività di monitoraggio, programmazione e pianificazione degli interventi (tra cui rientra lo step operativo della mappatura delle reti fisse di backhauling); la realizzazione e potenziamento delle infrastrutture di rete; l’aumento di efficienza delle reti e il supporto alla domanda.

Aree intervento e fonti di finanziamento

Le principali aree di intervento della BUL prevedono un ambito molto ampio, che spazia dalle azioni trasversali a favore dell’intero sistema Telco ad attività specifiche per la connettività fissa e la rete mobile, fino al sostegno della domanda con sensibilizzazione dei cittadini. 

Tra gli interventi “trasversali” ad ampio spettro, il Comitato Interministeriale per la transizione digitale ha previsto la revisione della normativa e del sistema regolatorio, oltre allo sviluppo di piattaforme informative che favoriscano l’innovazione settoriale. 

Le fonti di finanziamento previste per attuare il piano strategico comprendono, oltre alle risorse del PNRR, i fondi strutturali e quelli di sviluppo e coesione, l’utilizzo delle risorse stanziate per transizione green e sostenibilità ambientale (per l’efficientamento energetico dei sistemi Telco), nonché i budget assegnati per il potenziamento delle reti transeuropee (Connecting Europe Facility).

Roberta Mordini