Multe stradali inutili se il 50% della segnaletica è irregolare

Multe stradali inutili se il 50% della segnaletica è irregolare

Le multe da Codice della strada possono migliorare la sicurezza solo se i cartelli sono in regola. La denuncia di Assosegnaletica.

Ogni anno i Comuni incassano multe per un totale attorno a un miliardo di euro. Per migliorare la sicurezza stradale, sostengono. Ma quest’opera di prevenzione dei sinistri deve essere accompagnata da cartelli stradali all’altezza, altrimenti si rivela inutile. Stando ad Assosegnaletica, una delle dotazioni di sicurezza della strada più trascurata sono proprio i cartelli, che ha raggiunto percentuali di difformità rispetto alle normative su base nazionale ormai superiori al 60% nella segnaletica verticale (oltre un cartello su due in Italia è di fatto “fuorilegge”). Mentre oltre l’80% della segnaletica orizzontale è ben al di sotto degli standard minimi imposti dalle normative europee.

Gli interventi sui cartelli sono i più rapidi, efficaci e i meno costosi. Una buona segnaletica stradale ha il miglior rapporto costi/benefici per la sicurezza. Le Best Practice Eu dimostrano senza dubbio che semplici interventi riducono sensibilmente gli incidenti. Molti dipartimenti universitari affermano oramai da anni che la corretta manutenzione e il miglioramento della segnaletica stradale riduce notevolmente il rischio di incidente stradale.

Non solo multe ai forti: anche cartelli per i deboli

Non basta multare chi viaggia in auto senza rispettare la legge. Occorre introdurre segnaletica stradale più visibile dedicata all’utenza debole sul modello già in uso in tutta Europa (per zone scuola / piste ciclabili / zone 30 / passaggi pedonali critici) e impiego di materiali per segnaletica orizzontale più performanti.

È bene non modificare le attuali destinazioni d’uso del 50% dei proventi contravvenzionali destinati alla sicurezza stradale e in particolare la quota di un quarto di questo 50% destinato alla manutenzione della segnaletica. Sì alla rendicontazione annuale obbligatoria da inviare al ministero dell’Interno per le dovute verifiche al fine di evitare l’utilizzo di queste risorse economiche destinate dal CdS alla manutenzione della segnaletica stradale su altre voci di bilancio (come spesso accade ancora oggi).

Catasto digitale prezioso

Utilissimo sarebbe creare a livello centrale presso il ministero delle Infrastrutture un catasto digitale aggiornato del patrimonio per la segnaletica orizzontale e verticale delle nostre strade e autostrade al fine di attuare indirizzo e controllo sugli enti proprietari delle strade. Potrebbe esser utilizzata la piattaforma Ainop: Archivio nazionale delle opere pubbliche. Opportuno obbligare gli enti proprietari delle strade a istituire il proprio catasto digitale sempre aggiornato e puntuale su tutto il parco segnaletico di loro competenza compatibile e aggregabile con quello nazionale.

Ideale sarebbe rottamare in tre anni tutti i segnali verticali “non a norma” partendo il primo anno dalla segnaletica più importante per la sicurezza stradale (pericolo, precedenza, limiti di velocità).A valle della rottamazione si potrebbero inoltre attivare circuiti di riciclo dei materiali ferrosi e di alluminio sull’esempio di quanto avviene oggi con i consorzi per il riciclo della plastica e creare nuove fonti di finanziamento per la sicurezza stradale.

Cosa dice l’articolo 13 del Codice della strada

“Gli enti proprietari delle strade sono obbligati ad istituire e tenere aggiornati la cartografia, il catasto delle strade e le loro pertinenze secondo le modalità stabilite con apposito decreto che il ministro delle Infrastrutture emana sentiti il Consiglio superiore dei lavori pubblici e il Consiglio nazionale delle ricerche. Nel catasto dovranno essere compresi anche gli impianti e i servizi permanenti connessi alle esigenze della circolazione stradale”. Le norme giuste ci sono. Basta applicarle.