Crescono in Italia le attività di riciclo delle strade

Crescono in Italia le attività di riciclo delle strade

Prosegue in Italia la crescita delle attività di riciclo delle strade, grazie all’impiego del fresato d’asfalto (materiale ottenuto dalla rimozione delle pavimentazioni stradali) che consolida un tasso di recupero al 60%.

Secondo un rapporto dell’Associazione SITEB (Strade Italiane e Bitumi), l’impiego del 30% del fresato nel totale di 35 milioni di tonnellate di conglomerato bituminoso prodotto nel 2023, ha evitato l’utilizzo di 10 milioni di tonnellate di inerti e 420.000 tonnellate di bitume vergine.

Portando a un conseguente valore economico complessivo di 440 milioni di euro in un solo anno ed evidenziando un trend industriale in aumento che ha ridotto nel settore il gap dell’Italia dagli altri paesi europei che registrano al momento percentuali di riciclo superiori. Tra questi Germania (85%), Francia (77%), e Spagna (61%).

Un settore prezioso per l’economia

Il fresato d’asfalto è particolarmente indicato per i lavori di manutenzione delle pavimentazioni stradali perché i costituenti sono gli stessi del conglomerato originale ed è riciclabile al 100%.

Secondo la ricerca SITEB, mediamente le pavimentazioni stradali realizzate oggi in Italia contengono almeno il 30% di fresato (nel 2014 la percentuale era il 20%).

Lo stesso viene però impiegato anche in altre applicazioni, come sottofondi, riempimenti e conglomerati a freddo.

Ipotizzando per i prossimi anni un incremento dell’impiego del fresato dal 30% al 50% del conglomerato bituminoso prodotto in Italia, il risparmio di materiali potrebbe raggiungere quota 17,5 milioni di tonnellate per gli inerti e 700.000 tonnellate per il bitume, generando un controvalore economico di 735 milioni di euro per il solo conglomerato.

Intervenire sull’attuale impianto normativo

“Il riciclo del fresato d’asfalto ha un evidente valenza ambientale, in quanto consente di evitare l’uso materie prime, mantenendo elevata la qualità del prodotto stradale. Il suo impiego è però oggi ancora fortemente limitato da una normativa nazionale farraginosa, dalla burocrazia che ne ostacola il recupero e da una ritrosia culturale che spinge gran parte delle stazioni appaltanti, in fase di definizione del capitolato di gara, a non prevederne un adeguato utilizzo. Un contributo a superare questi limiti potrebbe arrivare da alcuni interventi sull’attuale impianto normativo e in particolare: dall’innalzamento dell’utilizzo del fresato oltre il limite oggi previsto di 50.000 tonnellate/anno per tutti gli impianti d’asfalto con autorizzazione semplificata, dall’innalzamento dei limiti relativi allo stoccaggio, dalla semplificazione delle procedure di recupero in situ (stabilizzazioni) e dall’incremento della quota di utilizzo nella produzione di aggregati riciclati”, ha detto il Presidente di SITEB Alessandro Pesaresi.

Paolo Odinzov