112, tre cifre per la sicurezza 

112, tre cifre per la sicurezza 

La data dell’11 febbraio è la Giornata Europea del Numero Unico di Emergenza, un servizio che dal ‘91 garantisce standard comuni a tutti i Paesi UE

La tecnologia al servizio della sicurezza per tutti i cittadini.

Un sogno per qualcuno, una chimera per altri, una realtà invece nell’Unione Europea, grazie all’istituzione nel 1991 del 112, Numero Unico di Emergenza (NUE).

La data dell’11 febbraio – Giornata Europea del Numero Unico – è stata l’occasione più propizia per tornare a parlare di questo fondamentale strumento, assolutamente gratuito, di tutela dei cittadini dell’Unione.

Come funziona

Il 112 o NUE è contattabile da telefoni fissi e mobili ed è utile per entrare in collegamento con qualsiasi servizio di emergenza: ambulanze, vigili del fuoco, forze dell’ordine.

A rispondere sono operatori con un addestramento specifico e che sono quindi in grado o di reagire direttamente alla richiesta in entrata o di girarla tempestivamente al settore di maggiore pertinenza.

Il modello organizzativo prevede una Centrale Unica di Risposta (CUR) nella quale vengono convogliate le linee 112, 113, 115, 118.

Veloce e localizzato

Grazie alla formazione ricevuta, gli addetti possono interagire con chi chiama non solo nella lingua del Paese in cui ci si trova, ma anche in inglese e in francese.

L’operatore riconoscerà chi sta effettuando la chiamata tramite nome, cognome e numero di cellulare: un accorgimento necessario affinché non si sovrappongano più segnalazioni di uno stesso problema.

L’identica motivazione vale anche per la localizzazione della chiamata che avviene nel giro di un paio di secondi.

In questo modo, anche se si dovesse essere in difficoltà nello spiegare esattamente dove ci si trovi, i servizi di emergenza sono in grado di risalire alla posizione precisa del soggetto, favorendo la tempestività dell’intervento.

Uso responsabile

Di particolare importanza è la raccomandazione di usufruire del numero di emergenza solo per situazioni di effettiva gravità.

Mai usarlo per informazioni sul traffico o sul clima che sono di pertinenza di altri servizi.

Questo per non sovraccaricare inutilmente le linee e mettere a repentaglio la vita delle persone realmente a rischio.

Altra raccomandazione: se si digita il numero 112 per errore non riagganciare senza aver rassicurato l’operatore che altrimenti potrebbe inviare comunque un mezzo o del personale di soccorso senza che ve ne sia l’effettiva necessità.

Dove funziona

Il Numero Unico di Emergenza è attivo in tutti i Paesi aderenti all’Unione europea e anche in alcuni che non fanno parte dell’organizzazione, come Svizzera e Repubblica Sudafricana.

E’ inoltre disponibile in ogni area del mondo sotto copertura GSM. In quasi tutte le nazioni, comunque, il 112 affianca altri punti di ricezione.

In Italia sono sempre operativi anche il 113 della Polizia di Stato, il 115 dei Vigili del Fuoco e il 118 dedicato alle emergenze sanitarie.

È importante ricordare anche che alcuni stati, Danimarca, Estonia, Finlandia, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Romania e Svezia hanno scelto il 112 come unico numero di emergenza nazionale.

Le regole europee

Il NUE è regolamentato dalla Commissione di Bruxelles attraverso il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche e in particolare:

  • tutti i cittadini devono poter accedere al 112 in modo libero e gratuito;
  • gli Stati membri dell’unione hanno l’obbligo di garantire comunicazioni di emergenza efficaci tramite qualunque device;
  • i tempi di risposta devono rientrare in un criterio di tempestività valido per tutti;
  • i sistemi di raccolta e riconoscimento dei dati e della localizzazione dell’utente deve consentire l’invio di soccorsi nel minor tempo possibile;
  • ai differenti Paesi è chiesto poi anche di aggiornare e informare la Commissione stessa di tutti i provvedimenti presi per il miglioramento del servizio e della tempistica necessaria al raggiungimento degli stessi.

A tale proposito, la Commissione pubblica delle relazioni periodiche sull’attuazione del numero di emergenza europeo nei Paesi dell’UE e dal 2020 presenta la relazione al Parlamento e al Consiglio ogni due anni.

Il 112 in auto si chiama e-Call

Le auto di nuova costruzione, dall’aprile 2018 sono dotate per legge di e-Call, un dispositivo elettronico che in caso di incidente avverte automaticamente i soccorsi.

Il modulo e-Call (sulla falsariga della ‘black box’ installata sugli autoveicoli dalle aziende assicuratrici) contiene al proprio interno un rilevatore GPS, sensori di movimento e una scheda SIM.

Collegato all’auto, il sistema rileva quando avviene un impatto, soprattutto se questo porta all’esplosione degli airbag.

I dati automaticamente raccolti vengono inviati al NUE 112 includendo la posizione esatta del mezzo incidentato, l’orario della chiamata, la direzione di marcia, ma anche marca, modello e colore del veicolo coinvolto, nonché il tipo di urto, se frontale o laterale.

Secondo la Commissione europea, la diffusione dell’e-Call e l’implementazione con il NUE possono contribuire a salvare fino a 2.500 vite ogni anno lungo le strade dell’UE.

Evelina Mastrolorenzi