Africa, le città del futuro tra sfide e contraddizioni

Africa, le città del futuro tra sfide e contraddizioni

Lo sviluppo delle smart cities in Africa è in aumento, e riflette l’accelerazione dell’urbanizzazione del continente. Le città intelligenti stanno integrando la tecnologia nella pianificazione urbana, nello sviluppo delle infrastrutture e nel sistema di governance generale per migliorare l’efficienza, la sostenibilità e la qualità della vita dei cittadini africani. 

Le Nazioni Unite hanno previsto che entro il 2030 la popolazione urbana dell’Africa aumenterà di 350 milioni di persone.

Questo porterebbe la popolazione complessiva del continente a raggiungere quasi 2,5 miliardi di persone e il tasso di urbanizzazione globale ad aumentare a circa il 66% entro il 2050.

Nuove sfide

L’aumento della popolazione nelle aree urbane potrebbe creare nuove sfide e problemi.

La criminalità, il sovraffollamento, potrebbero contribuire all’aumento del degrado ambientale, oltre a problemi di disordine sociale.

Pertanto, le tecnologie innovative dell’informazione e della comunicazione come l’Internet of Things, i Big data e il cloud computing saranno ampiamente utilizzate nella progettazione e nello sviluppo di città intelligenti per affrontare alcuni di questi problemi.

Il concetto di smart city ha cambiato radicalmente l’ambiente di vita dei cittadini e il modello di governo delle città: la popolazione può esprimere le proprie opinioni utilizzando varie piattaforme tecnologiche, che di solito sono convenienti, e quindi, in questo modo, le risposte sono rapide.

Verso città più smart

Per questo, mentre l’Africa intraprende il suo percorso di modernizzazione del 21° secolo, gli stati di questo continente stanno gradualmente abbracciando la rivoluzione delle smart city.

Secondo l’IMD Smart City Index 2023, paesi come il Sudafrica, la Namibia, il Kenya, l’Egitto, l’Algeria, il Marocco, la Nigeria e il Ghana sono leader nella promozione del concetto di smart city in Africa.

Questi paesi stanno abbracciando la modernità per arricchire la vita dei loro popoli e plasmare un futuro intelligente per l’umanità che cerca l’armonia tra innovazione, umanità e natura.

Alcuni esempi

Ad esempio, la trasformazione in smart city di Konza Technopolis in Kenya vedrà l’integrazione di una rete urbana di tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Una volta completata, Konza Technopolis ospiterà oltre 230mila persone che vivranno e lavoreranno nella smart city.

Questa iniziativa è un progetto di punta nazionale nell’ambito di Vision 2030, il piano di sviluppo economico del Kenya, che cerca di catapultare il paese allo status di reddito medio entro il 2030.

Nel novembre 2022, il presidente keniota William Ruto ha proposto la creazione di cinque città intelligenti nella nazione.

Queste città saranno sviluppate come zone economiche speciali che mirano a zero emissioni di carbonio.

Pertanto, se ben implementate, tutte le smart city proposte avranno un hub di innovazione per promuovere le startup creative e offrire un aiuto finanziario alle imprese per consentire loro di raggiungere il loro potenziale.

Nel suo discorso sullo stato della nazione nel giugno 2019, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha espresso il sogno di costruire una smart city sudafricana.

Nell’accelerare l’iniziativa, il Sudafrica ha sviluppato un quadro di riferimento per le città intelligenti per fornire ai comuni, al governo provinciale e nazionale, al settore privato, alla società civile e ad altre parti interessate informazioni sulle città intelligenti.

Tra le migliori

Il Cairo in Egitto, Algeri in Algeria, Città del Capo in Sud Africa, Rabat in Marocco, Tunisi in Tunisia.

Queste cinque metropoli africane sono state inserite nella classifica delle migliori smart city del mondo stilata dall’International Institute for Management Development (IMD) di Losanna, in Svizzera.

Nel suo “Smart City Index Report” 2023, l’IMD ha valutato in che misura le città africane hanno tenuto conto dei nuovi progressi tecnologici.

Tra questi figura l’Intelligenza artificiale per la promozione della telemedicina, della mobilità elettrica e dell’economia digitale.

Questi criteri si combinano con la transizione verde.

Almeno 20mila cittadini africani sono stati interrogati sulla vita nelle loro città riguardo alle priorità che considerano più urgenti in questo caso, alloggi sostenibili e congestione del traffico , oltre alla creazione di posti di lavoro e di spazi verdi attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), “afferma IMD.

Altre città

Di seguito alcune città africane che si stanno contraddistinguendo per la loro trasformazione in smart city.

Eko Atlantic, Nigeria: si tratta di una comunità pianificata mista residenziale e commerciale costruita su terreni bonificati dall’Oceano Atlantico.

Konza Techno City, Kenya: mira a diventare un hub tecnologico globale e si trova a 60 chilometri da Nairobi, la capitale e la città più grande del Kenya.

La città di Kigali, Ruanda: si presenta come un’eccellenza nello sviluppo urbano, che sarà completato nel 2040.

Città di Tatu, Kenya: si tratta di una comunità pianificata che includerà sviluppi residenziali, di vendita al dettaglio, commerciali, sociali e ricreativi.

Modderfontein, Sudafrica: situato su 1.600 ettari di terreno a nord di Johannesburg, si sta distinguendo per lo sviluppo infrastrutturale di spazi residenziali, industriali e commerciali.

Le contraddizioni

Un rapporto di Deloitte ha osservato che l’Africa avrebbe posizionato la tecnologia dell’informazione e della comunicazione come fattore abilitante per guidare il concetto di città intelligenti, favorendo l’aumento dell’accesso a Internet e alla connettività della telefonia mobile.

Secondo lo studio le “New Cities” sono un fenomeno urbano che sta prendendo piede in tutto il continente africano.

Tuttavia, il loro impatto sociale è attualmente sconosciuto.

Si teme che le città siano state progettate come imprese orientate al profitto e che finiscano per accogliere minoranze privilegiate.

L’inclusività e l’uguaglianza sociale dovrebbero essere un elemento cardine delle Smart Cities, ma sembra che la progettualità dei governi sia più orientata al profitto.

Linda Capecci