Stati Uniti, micromobility in crescita

Stati Uniti, micromobility in crescita

Le opzioni di micromobilità stanno crescendo negli Stati Uniti, e influenzano il modo in cui architetti, urbanisti e ingegneri dei trasporti progettano strade e spazi pubblici.

Uno studio  della North American Bike Share Association (NABSA) ha rilevato che nel 2022 più di 400 città nordamericane hanno offerto un sistema di micromobilità condivisa, e gli utenti che ne hanno usufruito avrebbero effettuato oltre 130 milioni di corse (63 milioni in bicicletta e 67 milioni in scooter), rispetto ai soli 42 milioni del 2017.

Stando alla ricerca, la sharing micromobility nel corso del 2024 si consoliderà sempre più come un’alternativa ai veicoli a motore di proprietà.

Nello specifico

I mezzi della micromobilità – piccoli, leggeri, e ad alimentazione elettrica a basse velocità (fino a 15 MPH)- sia condivisi che di proprietà, possono sostituire le auto nei tragitti cittadini.

Questi dispositivi creano collegamenti che rendono il trasporto pubblico più efficiente e forniscono soluzioni sia in ambienti urbani che periferici.

Tra le soluzioni più diffuse si sono affermate biciclette, bici elettriche, bici da carico, scooter  e monopattini elettrici.

In aumento

Negli Stati Uniti, negli ultimi anni è stato rilevato un costante aumento dell’uso di bici e altri dispositivi di micromobilità, dovuto sia agli investimenti delle città in infrastrutture apposite, che all’aumento dei servizi di mobilità condivisa, che sono raddoppiati tra il 2020 e il 2022.

Non sono solo i sistemi di micromobilità condivisa a registrare un boom nella diffusione dei dispositivi elettrici: le vendite di e-bike negli Stati Uniti sono aumentate di oltre il 145% tra il 2019 e il 2020.

La crescente micromobilità dovrebbe spingere designer, architetti paesaggisti, urbanisti e funzionari comunali a ideare progetti a misura d’uomo che ne promuovano ulteriormente l’accessibilità.

Hub di mobilità

La micromobility dovrebbe avere un impatto importante sulla progettazione degli spazi. Degli hub appositi sono fondamentali per offrire al pubblico scelte di mobilità diversificate: dai monopattini, al bike-sharing e al ride-sharing, alla mobilità privata e alle stazioni di ricarica.

Si pensi ad esempio a The Point of the Mountain Development, uno sviluppo pianificato di 600 acri a uso misto a Draper, nello Utah, dove centrale è la proposta di soluzioni di smart mobility, sia per i residenti che per i lavoratori.

Questo hub raccoglie numerose opzioni di mobilità e offre indicazioni per offrire un servizio semplice e intelligente, oltre a un comodo parcheggio per incoraggiare l’uso di dispositivi della micromobilità e snellire il traffico.

L’esempio di New York

A New York le prime piste ciclabili protette sono state installate nel 2007 e nel 2022 sono cresciute fino a costituire una rete di 644 miglia.

Tra il 2012 e il 2022 gli investimenti nella rete ciclabile hanno portato a una crescita del 94% degli spostamenti quotidiani in bicicletta nella città, mentre il rischio di incidenti in bici ha continuato a diminuire.

Il programma City Bike di New York ha visto oltre 32 milioni di corse tra luglio 2022 e giugno 2023.

La grande mela sta cercando di far fronte alla rapida crescita della micromobilità elettrica, ampliando le apposite infrastrutture per fronteggiare l’aumento dei volumi di utenti.

Meno auto

L’integrazione delle opzioni e delle infrastrutture per la micromobilità in una città è uno dei modi più promettenti in cui si possa limitare la congestione del traffico, ridurre le emissioni e migliorare la sicurezza e la vivibilità per tutti gli utenti della strada.

La capacità di trasporto delle e-bike da carico aggiunge un incentivo ancora più forte a sostituire i viaggi in auto con la micromobilità.

La diffusione della micromobilità è un passo fondamentale per un futuro più sostenibile, con meno chilometri percorsi dai veicoli a motore.

Linda Capecci