A cosa sono destinati i proventi delle multe?

A cosa sono destinati i proventi delle multe?

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L’articolo 208 del Codice della Strada spiega come vengono utilizzati i proventi delle multe, con gli enti locali che dovrebbero utilizzare almeno il 50% di questa somma per opere di ammodernamento e messa in sicurezza delle strade. Ma non è sempre così

Come vengono utilizzati i soldi provenienti dalle multe?

Rispondere a questa domanda non è così immediato, tuttavia, esiste una base di partenza che è costituita dall’art. 208 del codice della strada.

Nell’articolo viene specificato che i proventi delle contravvenzioni vengono destinati all’attuazione del Piano Nazionale della sicurezza stradale, alla manutenzione delle strade e alla loro messa in sicurezza.

Cosa dice l’articolo 208 del Codice della strada

Di seguito quello riportato nel suddetto articolo al comma 1, cioè i proventi di cui al comma 1, spettanti allo Stato, sono destinati:

  • per il finanziamento delle attività connesse all’attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale;
  • al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, nella misura dell’80 per cento del totale annuo;
  • per studi, ricerche e propaganda ai fini della sicurezza stradale, attuata anche attraverso il Centro di coordinamento delle informazioni sul traffico, sulla viabilità e sulla sicurezza stradale (CCISS);
  • per finalità di educazione stradale e della ricerca e per l’assistenza e previdenza del personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza, della Polizia penitenziaria e del Corpo forestale dello Stato;
  • per iniziative e attività di promozione della sicurezza della circolazione;
  • al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Dipartimento per i trasporti terrestri, nella misura del 20 per cento del totale annuo sopra richiamato, per studi, ricerche e propaganda sulla sicurezza del veicolo;
  • al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca – Dipartimento per i servizi per il territorio, nella misura del 7,5 per cento del totale annuo, al fine di favorire l’impegno della scuola pubblica e privata nell’insegnamento dell’educazione stradale e per l’organizzazione dei corsi per conseguire il certificato di idoneità alla conduzione dei ciclomotori;
  • una quota pari al 50% dei proventi spettanti agli enti è destinata in misura non inferiore a un quarto della quota, a interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, dimessa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente.

L’articolo 142 sui limiti di velocità 

L’articolo 208, pur essendo complesso nella descrizione dei proventi delle multe, risulta comunque piuttosto chiaro su come debbano essere utilizzati queste entrate.

Tuttavia, a generare un po’ di confusione c’è anche l’articolo 142 del Codice della Strada relativo ai Limiti di velocità.

Nell’articolo 12 ter, viene specificato che gli enti destinano le somme derivanti dall’attribuzione delle quote dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie alla realizzazione di interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, ivi comprese la segnaletica e le barriere, e dei relativi impianti.

Viene inoltre citato il potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, ivi comprese le spese relative al personale, nel rispetto della normativa vigente relativa al contenimento delle spese in materia di pubblico impiego e al patto di stabilità interno.

Gli enti locali pensano solo a fare “cassa”?

Dei miliardi di euro che ogni anno i cittadini italiani versano per pagare le multe, circa il 60% va a finire nelle casse dei Comuni, i quali dovrebbero investire il 50% di questi proventi in opere di manutenzione e ammodernamento stradale, così come previsto dall’art. 208 del Codice della Strada.

Tuttavia, non sempre tutti i Comuni italiani provvedono a trasmettere al Ministero degli Interni e al Ministero dei Trasporti gli incassi delle multe.

Considerando che l’Italia è il paese europeo con più autovelox, i proventi delle multe rappresentano un bel “tesoretto” da utilizzare per migliorare le strade.

Nello specifico, nel 2023 oltre 39 milioni di automobilisti italiani hanno speso più di 1,53 miliardi di euro in sanzioni stradali: un esborso in aumento del 6,4% rispetto all’anno precedente e addirittura del 23,7% rispetto al 2019 pre-Covid.

Gli enti locali dovrebbero quindi rispettare le regole e la Corte dei Conti vigilare sul regolare invio dei report annuali.

In questo contesto è quindi auspicabile aspettarsi più controlli da parte delle autorità preposte a effettuarli.

I proventi delle multe, specie se si considerano quelle comminate per eccesso di velocità, se venissero utilizzati in maniera adeguata potrebbero effettivamente contribuire a migliorare la sicurezza delle strade italiane.

Emiliano Ragoni